FEDERAZIONE DI ANCONA. Paolino Orlandini, Medaglia d’Argento al Valor Militare e presidente onorario, Ricordo

  

RICORDIAMO AD UN ANNO DALLA SCOMPARTA LA MEDAGLIA D’ARGENTO DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE  PRESIDENTE ONORARIO DELLA FEDERAZIONE DI ANCONA PAOLINO ORLANDINI

 

L’ANNI SCORSO ANNUNCIAMMO LA SUA SCMPARSA CON QUESTA PAROLE

SI E’ SPENTO PAOLINO ORLANDINI, PRESIDENTE ONORARIO DELLA FEDERAZIONE DI ANCONA DEL NASTRO AZZURRO. VIVACISSIMO CRITICO E SUGGERITORE ILLUMINATO DI OGNI NOSTRA AZIONE ERA ATTENTO A TUTTE LE INIZIATIVE CHE PONEVANO IN ESSERE SIA COME FEDERAZIONE CHE COME CESVAM. PARTICOLARMENTE DI MIRA, NON NE FACEVA PASSARE UNA, ERA LA SUA ATTENZIONE AL NOTIZIARIO CHE GIUDICAVA TROPPO ADAGIATO SU UNA NOSTALGIA CHE LUI AVEVA COMBATTUTO PER TUTTA LA VITA. ULTIMAMENTE AVEVA DATO MOLTO DEL SUO TEMPO A SOSTENERE PRESSO LE SCUOLE LA DIFFUSIONE DELLA RIVISTA QUADERNI, CHE, PORTANDOLA, ERA LA SCUSA PER ANDARLO A TROVARE. UN RAPPORTO BELLISSIMO, QUELLO CON PAOLO, CHE SI MATERIALIZZAVA CON LETTERE SCRITTE CON LA SUA OLIVETTI TESTIMONIANZA DI UN EPOCA CHE VIDE IL SUO IMPEGNO E LA SUA AZIONE BRILLARE PER IL BENE DI TUTTI.

LA FEDERAZIONE DI ANCONA LO RICORDA CON L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO RIGUARDANTE I DECORATI DELLA PROVINCIA CON CUI AVEVAMO DISCUSSO LE MODALITà DI ATTUAZIONE IN QUESTI MESI DI COVID, AVVIATO LO SCORSO OTTOBRE.

DA OGGI QUESTO PROGETTO RICEVE IL SUO NOME, SIGNIFiCANDO CON CIO’ CHE PAOLO RIMARRA’ SEMPRE CON NOI.

il progetto dedicato a Paolo Orlandini procede e quanto prima si annunceranno le relative ricerche

MASSIMO COLTRINARI

PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE DI ANCONA  DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO

Da Fqmagazine,  brevi ricordi di Paolino Orlandini

la quarantena di Paolo Orlandini, 96 anni, il comandante partigiano Millo, ha fatto un piccolo regalo alla memoria della Resistenza di Ancona e delle Marche: “Il momento è difficile, restare in casa non è facile, eppure l’obbligo di restare a casa mi ha fornito l’occasione per sistemare il mio ricco e corposo archivio personale. In questi decenni ho accumulato migliaia di ritagli di giornale e materiale vario, sono un conservatore, ho sempre accumulato tutto. Tante cose le ho buttate, il cassonetto della ‘carta’ sotto casa è pieno dei miei scarti. Adesso posso dire che lascerò un’eredità più precisa ai posteri“. Classe 1924 (“classe di ferro”), il comandante Millo racconta che il momento della sua scelta, la più difficile, coincise con il passaggio dei bombardieri alleati sul duomo di Ancona. “Ricordo giornate difficili e altre epiche. Sono nato e cresciuto in pieno Ventennio fascista, anche se bambino sentivo addosso il peso della libertà tolta. La Resistenza non è nata per caso. Non dimentico gli anni prima del conflitto, passati tra le passeggiate al mare a Portonovo e la scuola. Poi tutto cambiò con l’8 settembre del 1943, l’armistizio e l’arrivo degli Alleati nelle Marche. Ad ottobre, il 16 per la precisione, stavo tornando a casa con la bici quando le sirene antiaeree risuonarono. Ero ragazzo, ma non dimenticherò mai quegli aerei luccicanti sopra il campanile del duomo, la distruzione che ne seguì e la fuga dalla città, dai rastrellamenti: ricordo la marcia a piedi da Ancona ad Osimo con le nostre poche cose, una damigiana di vino e un sacco di grano”.

Dalle bombe sulla città alla battaglia. Orlandini ha combattuto su vari fronti, sia sul territorio provinciale che nel nord Italia: “Settimane e mesi cruciali quelli tra il 1944 e l’inizio del ‘45. Da partigiano, prima ho comandato della V Divisione Garibaldi Marche nella zona di Osimo. Gli Alleati, i polacchi nello specifico, spingevano dal Musone, i tedeschi erano arroccati e contrattaccavano da Offagna e noi in mezzo. Poi, nel 1945, dall’11 gennaio, ho affrontato le battaglie al fronte in nord Italia. Il 10 aprile abbiamo liberato Alfonsine (in provincia di Reggio Emilia, ndr), di cui sono cittadino onorario, e infine la grande battaglia in Veneto a Cavarzere dopo aver attraversato il Po proprio il 25 aprile del 1945”.

Orlandini ha compiuto 96 anni a gennaio, eppure la sua lucidità è tale da consentirgli di delineare con precisione ogni frammento del suo passato. Ottant’anni fa il secondo conflitto mondiale, oggi la guerra contro un virus invisibile. “Sto bene, a parte qualche acciacco e il fatto di invecchiare, ma non ho alcun problema di salute, tantomeno legato al virus”. Il tempo in casa, al riparo, lo ha passato sistemando l’archivio che consentirà di conservare le sue memorie. “Quando non sistemo l’archivio cure le mie altre passioni, troppo spesso colpevolmente abbandonate, tra cui la lettura. Quanti libri ho iniziato e poi abbandonato in tutti questi anni, adesso recupero il tempo perso. Ne ho letti diversi già, uno di Cesare Pavese e, tanto per restare in tema di Liberazione, uno su Mussolini. Per il resto guardo la tv, o meglio, quel poco di decente che resta. L’altra sera ho visto il film di Lizzani dedicato agli ultimi giorni di vita del Duce (Mussolini ultimo atto, ndr). Per fortuna, c’è Rai Storia, un grande canale”. Le polemiche sul 25 aprile divisivo? Risponde: “I nostri morti hanno combattuto per la libertà, non sono e non possono essere uguali agli altri. Certi personaggi della destra attuale non ci provino a rimescolare le carte e ci lascino piangerli e celebrarli in pace”.

Da Ancona TODAY una breve nota biografica:

Paolino Orlandini detto Paolo, tra i protagonisti della lotta contro l’occupazione antifascista. La città piange la morte dell’ex partigiano Comandante “Millo” (il suo nome di battaglia). Da giovanissimo guidò più brigate, partecipando alla Liberazione di Osimo e Ancona, medaglia d’argento al valor militare e insignito da poco dell’attestato di civica benemerenza del Comune di Ancona. Il suo nome è presente nella Biblioteca internazionale della Resistenza.

Tra i ricordi commossi quello del consigliere comunale Gianluca Quacquarini che scrive: «Ho avuto modo di intrecciare parecchi anni della mia vita con lui. Quando ho avuto l’onore di essere Segretario della Sezione Vallemiano Borgo Rodi dei Democratici di Sinistra lui era il tesoriere ma ovviamente era molto di più di un semplice incarico: Paolo ne era il motore, la memoria storica con i suoi tanti racconti del suo impegno per liberare l’Italia, era un faro per tutti e soprattutto per noi giovani.  Grazie di tutto Paolo, per aver contribuito a liberare l’Italia, per tutto quello che sei stato dopo e per averci tramandato tanti insegnamenti.  Mi unisco nel ricordo ai suoi cari, all’Anpi Sezione di Ancona “Gino Tommasi”, all’Anpi Comitato Provinciale Ancona, all’Anpi Marche e a tutti gli antifascisti che hanno trovato in lui un esempio e una bussola morale». Il Pd Ancona scrive sui social: «Punto di riferimento cittadino, soprattutto nel suo quartiere di Vallemiano, dove per tanti anni ha offerto un prezioso contributo di idee e di impegno politico.
Colonna dell’ANPI e testimone di una memoria senza tempo, che non ha mai lesinato di trasmettere alle nuove generazioni.
Tutto il Partito Democratico di Ancona piange la scomparsa di un uomo forte e generoso, un simbolo di libertà e impegno civile: un pilastro della nostra comunità. Ci mancheranno il suo meraviglioso sorriso, la sua straordinaria energia, il suo impegno e la sua capacità di visione, ricca di valori e lungimiranza. Nel suo ricordo ci stringiamo attorno alla famiglia e ai suoi cari in un forte e commosso abbraccio di cordoglio». I funerali si terranno martedì 1 giugno alle 10 nella sala del commiato del cimitero di Tavernelle. La camera ardente, allestita nella casa funeraria Tabossi, sarà aperta lunedì 31 maggio dalle 9 alle 19.