MARIO MENCATELLI E DOMENICO DI MARCO – M.O.V.M. DI APRILE

  

MENCATELLI MARIO

Partigiano combattente

Cresciuto in una famiglia di modeste condizioni economiche, lasciò ben presto gli studi per dare il proprio contributo alle finanze dei genitori. Assunto in qualità di apprendista panettiere in una bottega del centro del paese natale, ebbe modo di svolgere questa professione fino al settembre del 1943. Raggiunto dalla notizia della firma dell’armistizio di Cassibile, si impegnò per intessere contatti con il movimento resistenziale che andava organizzandosi nella zona di Pienza. Dal febbraio del 1944 riuscì a inserirsi tra le fila di una banda partigiana del 4° raggruppamento Monte Amiata del Gruppo Leopardi, assumendo il nome di battaglia di «Fulmine».

“Quando più accanita divampava la battaglia contro le forze di gran lunga preponderanti, esaurite le munizioni, di propria iniziativa provvedeva al rifornimento esponendosi a sicuro rischio per andare a prenderle in una riservetta a breve distanza dalle linee nemiche. Conscio dell’importanza del compito volontariamente assunto e dell’urgenza di fornire il suo reparto per assicurarne la resistenza, non esitava innanzi al pericolo ed attraversava più volte allo scoperto il tratto di terreno intensamente battuto. Ripetutamente e gravemente ferito non desisteva, insensibile al dolore e sorretto nel disperato sforzo dall’indomabile volontà, finché trascinandosi a stento, dopo aver compiuta la missione, cadeva esanime accanto alla propria arma. Esempio fulgido di attaccamento al dovere e di sprezzo del pericolo, moriva gridando: “Viva l’Italia!”. Monticchiello – Pienza, 6 aprile 1944.

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DI MARCO DOMENICO

Partigiano Combattente

Studente dell’Istituto Tecnico “Leonardo da Vinci” di Roma, dopo l’entrata in Roma delle truppe alleate nel giungo 1944, si allontanò da casa e raggiunse in Francia le formazioni della Resistenza. Arruolatosi il 22 luglio si distinse in numerosi fatti d’arme tanto da meritare una citazione all’ordine del giorno reggimentale il 9 aprile 1945, una citazione sul bollettino dell’A. il 29 agosto successivo ed anche le decorazioni della Croce di guerra con stella e della Croce di guerra con palme. Cadde sul campo di battaglia a Muhlacker in Germania il giorno stesso in cui compiva 17 anni. Il Presidente del Governo provvisorio della Repubblica Francese gli conferì alla memoria la Medaglia militare, la più alta decorazione al V.M. francese.

“Eroe sedicenne, animato da ardente spirito volontaristico, non pago di quanto aveva fatto contro l’oppressore, partiva da Roma ormai liberata per proseguire nella lotta contro l’odiato nemico. Profondendo il suo giovanile ed italico entusiasmo in terra di Francia, ivi faceva rifulgere l’eccezionale coraggio del combattente italiano, imponendosi quale luminoso esempio di belle virtù militari. Durante un cruento ed accanito scontro con forze nemiche forniva ripetute prove di capacità e coraggio tenendosi fermo ed incrollabile al suo posto di dovere, volontariamente assunto, ed imperterrito ed incurante dell’intenso fuoco nemico con contegno improntato alla massima fermezza reagiva con la propria arma infliggendo all’avversario gravi perdite. Con impareggiabile coraggio incitava i compagni a persistere nella più strenua lotta imprimendo vigore con il suo eroico esempio e nelle luci della vittoria immolava la sua vita per i migliori destini dei popoli oppressi confermando agli alleati le salde virtù dell’italica gente che perpetua, ovunque, le sue gloriose tradizioni.”
— Tennenberg, 11 aprile 1945.