Cremaschi L. Gloria Pavese. Edizione 1935 C1.10

  

Materiali efonti per la creazione e gestione dell’Albo d’Oro Nazionale C1.10

 

PREFAZIONE

L’aspirazione di riunire in una organica monografia le gesta eroiche dei nostri Caduti Decorati, risale ormai ad un decennio, ed è nata col nascere della Sezione di Pavia dell’Istituto del Nastro Azzurro.

Risale difatti al 1924 la raccolta di primi dati riferentisi ai Caduti Decorati comprovinciali, raccolta alla quale cominciarono difficoltosamente a cooperare anche i Comuni della Provincia, a ciò stati invitati con circolare prefettizia 21 giugno 1924, num. 1236.

Ma i nominativi ed i dati, tratti dagli elenchi fornitici dagli uffici comunali, ci resero tosto palesi numerosissimi casi di omissioni e di errori. Ed allora cominciò da parte nostra un sistematico spoglio dei Bollettini Ufficiali del Ministero della Guerra, pubblicati dal 24 maggio 1915 a tutto il 1928 (nel quale anno si arrestarono le concessioni di ricompense per fatti d’arme della guerra 1915-18), procedendo a diretta rilevazione del nominativo dei decorati comunque indicati come appartenenti ai 206 Comuni della Provincia (vecchia circoscrizione). Fu creata una rubrica e poi anche uno schedario, e si riportarono separatamente le singole motivazioni.

Tale vasto lavoro di rilevazione ci metteva man mano in possesso di nuove preziosissime fonti per sviluppare i nostri accertamenti, e ci fruttava, oltreché i dati relativi alle decorazioni concesse ai nostri Caduti, l’elenco (quasi completo) dei decorati comprovinciali sopravvissuti alla guerra.

Ma la rilevazione di cui trattasi (lo si era avvertito anche prima di iniziarla) non poteva purtroppo portarci alla scoperta assolutamente di tutti i Caduti Decorati comprovinciali, e ciò per il fatto che non sempre i Bollettini Ufficiali, nell’epoca della guerra, segnavano accanto al nome del decorato il comune di appartenenza.

Sulla scorta degli elenchi pervenutici dai Comuni, nonché dei nominativi tratti dai Bollettini Ufficiali, o comunque a noi segnalati, ci fu possibile entrare in rapporto con le famiglie dei Caduti Decorati, ottenendo da queste le completive necessarie informazioni, e, pregevolissimo coronamento delle nostre ricerche, le fotografie: il materiale raccolto veniva man mano raggruppato, per ogni Caduto Decorato, in singola cartelletta nominativa.

In tutto questo lavoro abbiamo avuta la cortese cooperazione dei Comandi dei Distretti Militari di Pavia e di Tortona, dell’Ufficio Pensioni presso l’Intendenza di Finanza di Pavia, di molte Associazioni, di privati: abbiamo dovuto, ciò nonostante, spedire circa duemila lettere, per richieste di informazioni, per solleciti, ecc. Per avere un’idea delle difficoltà in mezzo alle quali abbiamo potuto riunire le notizie del nostro volume, basti dire che varie famiglie, da noi interpellate circa la decorazione che risultavaci conseguita dal loro Scomparso, vennero in tal modo per la prima ad apprendere che il loro famigliare era stato insignito di una decorazione. Molte famiglie, specie quelle dei salariati e degli operai, dopo numerosi trasferimenti, non sembravano neppur più rintracciabili. Sono state superate gravi difficoltà, ma la raccolta che ora si pubblica, se pur manca della fotografia di qualche Caduto Decorato (molte famiglie ne sono risultate assolutamente prive, pochissime non hanno aderito alle nostre richieste, d’altra parte più volte ad esse reiterate), è riuscita, dal punto di vista iconografico, davvero imponente.

I ritratti messi a disposizione dalle famiglie sono stati, con notevolissimo onere finanziario della Sezione del Nastro Azzurro, ridotti ad un tipo fotografico il più possibilmente uniforme. In molti casi non si avevano, come punto di partenza, che le evanescenti sembianze d’una mal conservata effigie, o quelle, assai più difficilmente riproducibili, di una mal riuscita istantanea individuale o collettiva.

I criteri ai quali dovevamo ispirarci nella nostra compilazione, ci furono rigorosamente presenti durante tutto il corso del lavoro.

Stante gli ovvii limiti della pubblicazione, noi ci siamo studiati, per quanto ci è stato possibile, di evitare omissioni o inclusioni non giustificabili.

I nominativi da comprendere nella nostra pubblicazione dovevano scrupolosamente essere di Caduti Decorati comprovinciali della guerra nazionale 1915- 18, e perciò:

  1. a) Dovevano riferirsi a decorati venuti a morte sul campo od anche in ospedali, purché per diretta ed immediata conseguenza di ferita riportata in Si dovevano escludere i decorati morti per malattia od accidentalmente, nonché i decorati morti per postumi di ferita dal 1919 in avanti.
  2. b) Agli effetti della inclusione, si dovevano ritenere decorati i Caduti che sono stati insigniti di onorificenze al valore (Ordine militare di Savoia, medaglie d’oro d’argento, di bronzo al m.) in conseguenza del fatto d’arme in cui essi hanno trovato la morte, od in conseguenza di precedenti fatti d’arme, anche se anteriori al 1915 ([1]*).
  3. c) A prescindere da ogni criterio di residenza, si dovevano innanzitutto ritenere comprovinciali i Caduti Decorati appartenenti per nascita ai 206 Comuni che, all’epoca della guerra nazionale 1915-18, appartenevano al territorio provinciale. Si sono quindi ritenuti comprovinciali anche i Caduti Decorati di quei pochi Comuni che, già del Pavese, dipendono oggigiorno dalle Province di Genova e di Piacenza.
  4. d) Si dovevano inoltre ritenere comprovinciali i Caduti Decorati che, nativi di altre Provincie, avevano al momento della loro morte, con le loro famiglie, antica e stabile residenza in un Comune del territorio provinciale, tanto da potersi ritenere pavesi di elezione ([2]**).

 

 

Nel 1933, quando ormai il materiale preparatorio del presente volume ora pressoché tutto riunito veniva pubblicato, da parte del Ministero della Guerra, il volume dodicesimo dell’Albo d’Oro dei militari morti o dispersi nella guerra nazionale 1915-18. riguardante tre provincie lombarde, fra cui quella di Pavia. In tal Albo d’Oro sono riunite le indicazioni relative a tutti indistintamente i morti di guerra, e così anche le indicazioni relative ai Caduti Decorati, per i quali non sono però riportate le motivazioni delle decorazioni conseguite.

Abbiamo così. potuto controllare i dati già in nostro possesso con quelli riportati nell’Albo d’Oro, raccolta di dati che poteva innegabilmente riuscire un importantissimo ausilio, anche se molto spesso lacunoso od inesatto, per la preparazione del nostro volume, se lo stesso Albo d’Oro fosse stato pubblicato non già nel 1933, bensì nel 1924.

Il volume “Gloria Pavese”, che vede ora la luce, quantunque frutto di lunghe ricerche ed accertamenti, non andrà certo esente da inesattezze; in ogni caso ripara a ben più gravi errori delle pubblicazioni ufficiali, nelle quali, a prescindere dalle molte sviste anagrafiche, sono stati elencati come Caduti Decorati perfino vari nostri comprovinciali tuttora assolutamente viventi.

È doveroso da parte nostra avvertire che le notizie riflettenti le Medaglie d’Oro sono state tratte dalla diligente pubblicazione “Le Medaglie d’Oro”, edita nel 1925 a cura del Comitato di Torino delle M. O. al V. M.; che le notizie riflettenti i Caduti della Rivoluzione Fascista furono forniti dalla Federazione dei Fasci di Combattimento di Pavia; e che al riordinamento delle nostre note ha prestato aiuto il Presidente sezionale del Nastro Azzurro Sig. Generale Giulio Fantoni.

 

 

Dall’esaltazione dei Caduti Decorati dell’ultima guerra nazionale, e, fra essi, del Milite Ignoto (la cui massima decorazione è simbolicamente dedicata ad un’anonima schiera d’eroi), non poteva andar disgiunta né l’ esaltazione degli atti di valore delle generazioni che hanno preceduto quella dell’ultima guerra nazionale, né l’esaltazione di coloro che, già combattenti, o contemporanei di combattenti valorosi, non esitarono a far sacrificio della loro vita perché fossero salvi i frutti della Vittoria.

Nel volume, alle biografie dei nostri Caduti Decorati nella guerra nazionale 1915-18, precedono, quindi, le biografie degli insigniti di medaglia d’oro al valor militare per fatti d’arme d’ ogni tempo, sino alla guerra libica, nonché il decreto di concessione alla Città di Pavia della medaglia d’oro per benemerenze patriottiche:

seguono alle biografie anzidette, giusta il criterio storico, le biografie dei Martiri della Rivoluzione fascista, che hanno difeso fino alla morte le antiche e recenti glorie nazionali contro abbrutiti denegatori di patria.

“Gloria Pavese”, mira dunque all’esaltazione dei nostri Caduti d’ogni tempo, anche se, necessariamente, nel volume siano ricordati soltanto quei ·Caduti che dei loro atti di valore hanno avuto solenne, ufficiale riconoscimento.

Ma nessuno dimentica che, oltre l’eletto degli eroi effigiati o comunque ricordati nel presente volume, altri valorosi hanno santamente data la vita per la vittoria delle nostre armi.

Quanti altri nomi, quanti nuovi eroismi! Ben sarebbe opportuno che altra apposita pubblicazione ne fermasse il ricordo!

Un immane sacrificio è stato difatti compiuto, per la comune vittoria, dalla Provincia di Pavia.

La nostra Provincia, al tempo dell’ultima guerra, aveva una popolazione (censimento 1911) di 517.589 abitanti, distribuiti in 206 Comuni.

La popolazione maschile, appartenente alle 26 classi in servizio militare (da quella del 1874 a quella del l 900), era di circa 125 mila abitanti.

A prescindere dai decessi avutisi per fatto non di guerra, i militari della nostra provincia comunque morti in conseguenza della guerra furono in numero di 8.936.

La predetta cifra di 287 è però effettivamente inferiore al numero delle decorazioni concesse ai nostri morti di guerra, se è vero che già i soli Caduti Decorati sorpassano notevolmente le 287 decorazioni (vedasi la nostra tabellina statistica finale).

 

All’immane sforzo dei nostri Commilitoni, ai Caduti gloriosi della guerra e del dopoguerra, è dedicata la nostra fatica.

Le generazioni che verranno siano pari a quelle che hanno già scritto la loro fulgida pagina di storia.

Pavia, marzo 1935 – XIII.

 

Avv. LUIGI CREMASCHI

 

 

[1]* Fanno parte integrante del nostro Albo Caduti Decorati, le biografie, riunite però in apposita appendice, dei Decorati comprovinciali morti – sia durante la guerra, sia nell’ immediato dopoguerra – per malattia contratta in servizio di guerra.

[2]** Il criterio territoriale non ci ha consentito di ricordare, nella nostra pubblicazione, i molti giovani che da Pavia, ove attendevano agli studi universitari, raggiunsero le trincee sanguinose. Per lo stesso criterio non ci è stato possibile di nominativamente ricordare i Caduti Decorati (ufficiali e truppa) dei reggimenti già di stanza nella nostra provincia, cioè nelle guarnigioni di Pavia (89° Regg. fanteria;9° Regg. Art. da Campagna; 1° Regg. Genio, Zappatori), Voghera 10° Regg. Lancieri Vittorio Emanuele II°) e Vigevano (6° Regg. Art. da Campagna).

Tutti quegli eroi hanno acquisito fra noi, attraverso una nobilissima preparazione, la coscienza del sacrificio. Il loro ricordo è sempre presente nelle nostre popolazioni, che onorano quei fratelli, nati d’altre provincie, quanto onorano i loro propri Caduti.

Dalle pagine di «Gloria Pavese» vada un reverente omaggio alla loro memoria.