FRANCESCO CALI’ E GUSTAVO ROCCELLA – M.O.V.M. DI MAGGIO

  

CALI’ FRANCESCO

Carabiniere a piedi – Legione di Bari

Ammesso quale allievo nella legione allievi CC di Roma il 17 ottobre 1935, sette mesi dopo e precisamente il 30 aprile 1936, veniva nominato carabiniere a piedi ed inviato alla legione di Bari. Assegnato alla Compagnia CC dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, era di servizio la notte del 4 maggio 1938 quando, assieme ai carabiniere Lo Russo, rimaneva vittima del suo alto senso del dovere.

“Con altro carabiniere, sorpresi in flagrante tentativo di furto tre pericolosi pregiudicati, che con una barca avevano raggiunta la riva di un R. Arsenale Militare e che, al fermo ad essi intimato, cercavano di riguadagnare il mare, non esitava a lanciarsi in acqua completamente vestito, allo scopo Di assicurarli alla giustizia. Riuscito ad afferrare un bordo della barca, tentava, sino all’estremo delle sue forze, di imporre ai malviventi il rispetto della legge; ma sopraffatto da essi, trovava, in mare, morte gloriosa. Nobile esempio del dovere e di alto spirito di sacrificio.” Taranto (località “Pizzone”), 4 maggio 1938

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ROCCELLA GUSTAVO

Sottotenente artiglieria s.p.e.

Perito tecnico industriale, fu ammesso nel novembre 1931 nella Scuola allievi ufficiali di complemento di Pola. Promosso sottotenente nel giugno 1932 e destinato al 5° reggimento artiglieria pesante campale fu congedato nel 1933. Un anno più tardi, nell’ottobre 1934, venne richiamato a domanda e pochi giorni dopo partì volontario per l’Eritrea. Assegnato alla 5^ batteria indigena partecipò al conflitto italo-etiopico e successivamente a lunghi cicli operativi di polizia coloniale. Promosso tenente dal 1° luglio 1936, prestò prima servizio presso le salmerie della XVI Brigata coloniale e, dal luglio 1938, alla 32^ batteria del XVI gruppo someggiato. Con R.D. (Regio Decreto) 29 agosto 1941, veniva nominato sottotenente in s.p.e. con anzianità 1° agosto 1940.

“Comandante di una sezione someggiata coloniale, in linea con i centri di fuoco più avanzati, stroncava ripetuti attacchi del nemico, di gran lunga più potente per numero e per mezzi, col fuoco dei suoi cannoni quasi ininterrottamente controbattuti. Saltato in aria uno dei suoi due pezzi, prontamente sostituito, continuava le sue azioni infondendo nei dipendenti la fiamma della sua fede e la sua eroica fermezza. Sottocomandante di batteria, attaccato l’ultimo caposaldo tenuto da pochi uomini e dalla sua batteria, rintuzzava reiterati attacchi nemici sparando a zero. Esaurite le munizioni persisteva nell’audace lotta a colpi di bombe a mano e quindi, fatti precipitare i pezzi in un burrone, ripiegava per ultimo. In successiva azione trovava gloriosa morte. Esempio di alte virtù militari.” Passo Falagà (Amba Alagi), 4 aprile – 12 maggio 1941.

Altre decorazioni: Medaglia Bronzo al Valor Militare

“Comandante di sezione someggiata coloniale postata all’altezza dei centri di fuoco più avanzati, sottoposto ad intenso ininterrotto fuoco delle batterie nemiche, continuava ad eseguire tiri sui reparti nemici avanzanti contribuendo con tenace intelligente coraggio a stroncare i ripetuti attacchi nemici.” Aresa (Africa Orientale), 25 – 31 marzo 1941