VITTORIO HEUSCH E GENNARO TESCIONE -M.O.V.M. DI DICEMBRE

  

HEUSCH VITTORIO

Sottotenente cpl. 9° rgt. alpini

Studente universitario a Roma del quarto anno di medicina e chirurgia, si arruolò volontario nel 1940 e, a fine d’anno, dopo aver frequentata la Scuola allievi ufficiali di Bassano, ottenne la nomina a sottotenente. Assegnato al battaglione Vicenza del 9° reggimento alpini della Divisione Julia, allora impegnato sul fronte greco-albanese, raggiunse il reparto il 10 febbraio 1941. Rimpatriato nel luglio dello stesso anno e trattenuto in servizio, l’anno dopo, nell’agosto 1942, partiva per la Russia.

«Orfano di guerra, studente in medicina, taceva tale sua posizione per poter partire volontario per la Russia. Comandante di plotone mitraglieri, durante un gravissimo violento attacco nemico, appoggiato da numerosi mezzi corazzati, muoveva più volte all’assalto alla testa dei suoi alpini. Impegnato tutto lo schieramento della compagnia, si portava ovunque animando e raccogliendo gli uomini attorno a sé e stabilendo successive resistenze. Pur conoscendo la schiacciante superiorità dell’avversario, non cedeva di un passo e alimentava la strenua difesa sostituendo personalmente tiratori caduti sul campo. All’attendente che tentava di consigliano di non esporsi eccessivamente rispondeva: « Dirai alla mamma che ho compiuto fino in fondo il mio dovere ». Organizzato e guidato un violento contrassalto a colpi di bombe a mano, seminava grandi vuoti nelle file nemiche suscitando nei suoi alpini indomito spirito aggressivo. Colpito gravemente da proiettile di carro, sferrava con i superstiti un ultimo audace attacco scomparendo nella violenta lotta. Fulgidissimo esempio di virtù militari, sprezzo del pericolo ed alto patriottismo. Fronte russo- Quadrivio di Selenyj Jar, 30 dicembre 1942

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TESCIONE GENNARO

Tenente cpl. 10° reggimento fanteria

Figlio di grande invalido, più volte decorato al valore, già deputato nella XXV Legislatura, fu ammesso nella Scuola allievi ufficiali di Palermo nel luglio 1935, e nel dicembre successivo fu nominato aspirante. Assegnato al 40° reggimento fanteria, fu promosso sottotenente nell’aprile 1937 e compiuto il servizio di prima nomina fu congedato il 31 gennaio 1938. Laureatosi, frattanto, in giurisprudenza, iniziava a Napoli la sua attività professionale e la esercitò fino all’agosto 1939 allorché fu richia­mato alle armi. Inviato al deposito misto delle truppe dell’Egeo a Barletta, nel giugno 1940 raggiungeva a Rodi il 10° reggimento fanteria della Divisione «Regina», ove fu promosso tenente nell’ottobre 1941. Giovane sportivo si era distinto in molte competi­zioni atletiche. La sua vasta cultura umanistica era nota cd apprezzata per le pubblicazioni di carattere letterario.

«Ufficiale addetto all’Ufficio Servizi del Comando Superiore dell’Egeo, con mansioni vere e proprie di Ufficiale di S.M., partecipò all’atto dell’armistizio, come ufficiale di collegamento presso il Comando del Settore «Rodi», alle operazioni contro i tedeschi distinguendosi per fede, entusiasmo e sereno sprezzo del pericolo. Divenuto internato militare in seguito alla nostra resa, si adoperò con altri giovani generosi e decisi per preparare d’intesa con gli Alleati, un moto di riscossa nell’isola. Sfumato il piano insurrezionale, tentò per due volte, ma senza successo, la fuga per portare su più libero suolo le sue energie a servizio della Patria umiliata. Avuto l’ordine di partenza per essere deportato in campo di concentramento del continente, all’appressarsi della gendarmeria tedesca che veniva per catturarlo, nella sublime esaltazione del concetto di onore militare, stoicamente compì il già divisato sacrificio della sua giovane e fiorentissima vita, intendendo con il suo olocausto dare a tutti, nell’ora triste della disfatta, in contrapposto al generale smarrimento, un fulgido esempio di virile coraggio e di suprema dedizione alla Patria. Rodi (Egeo), 9 dicembre 1943.