GIOVANNI AGNES E ANTONIO SCIORILLI – M.O.V.M. DI OTTOBRE

  

AGNES GIOVANNI

Capo cannoniere di 1ª classe

Diciassettenne, si arruolava volontario nella Marina in qualità di allievo cannoniere e nel dicembre 1923 veniva nominato cannoniere. Promosso capo di 3ª classe prestava servizio, successivamente, su varie unità di linea e presso la scuola di Pola. Dall’aprile 1928 prese imbarco sul «Trieste» ed infine, dal 1° giugno 1932, veniva imbarcato sull’incrociatore «Colleoni», col quale entrò in guerra nel giugno 1940 col grado di capo di 1ª classe.

“Capo telemetrista di incrociatore leggero in fase di affondamento, dopo aspro impari combattimento sostenuto contro forze navali preponderanti, mentre l’equipaggio in obbedienza all’ordine impartito abbandonava la nave, incurante de rischio cui si esponeva, e con sereno sprezzo del pericolo, rimaneva a bordo per soccorrere un suo ufficiale gravemente ferito. Trattolo a salvamento, superando ardue difficoltà e riportando dolorosissime ustioni, animato da altissimo senso del dovere, tornava in plancia, tra le fiamme degli incendi e lo scoppio delle granate, per distruggere pubblicazioni segrete abbandonate da un morente. Travolto in mare con l’unità che, nuovamente colpita si capovolgeva inabissandosi, veniva raccolto dall’ avversario. Costretto in un campo di prigionia, nel generoso tentativo di facilitare l’evasione di un gruppo di audaci, penetrava, consapevole del gravissimo rischio, in un lungo cunicolo sotterraneo per riattivare la circolazione d’aria, ed immolava nel generoso tentativo la nobile esistenza che tante volte aveva votato al dovere oltre ogni limite. Mirabile esempio di eroica abnegazione e di alte virtù militari.” – Mare di Candia, 19 luglio 1940; Ramghar, 29 ottobre 1941.

SCIORILLI ANTONIO

 Caporal maggiore, 80° rgt. fanteria

Prestò servizio di leva dal maggio 1937 all’agosto 1938 presso il reparto distrettuale di Cuneo. Nel giugno 1940, richiamato ed assegnato al XXXVI battaglione distrettuale di Roma, fu trasferito nell’agosto 1941 all’82° fanteria a Bracciano dove fu promosso caporale. Passato nel dicembre dello stesso anno all’80° fanteria «Pasubio», partiva nel gennaio successivo per il fronte russo. Promosso cap. magg. nel luglio 1942 e nominato caposquadra fucilieri, fu gravemente ferito al viso con la perdita della vista in combattimento sul Don il 16 dicembre. Ricoverato all’ospedale militare di riserva di Stalino, rimpatriava il 20 gennaio 1943 per trasferimento all’ospedale militare del Celio di Roma. Dimesso il 30 marzo, fu collocato in congedo assoluto il 30 giugno 1943. Nominato componente delia Commissione Esecutiva dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, si è spento il 26 agosto 1994 a Sant’Eusanio del Sangro (Chieti).

“Comandante di squadra fucilieri rinforzata costituitasi in caposaldo, pressato da forze preponderanti, riusciva, con ripetute ardite azioni all’arma bianca a rintuzzare l’aggressività nemica. Gravemente menomato da ferita al viso, che ne pregiudicava seriamente le facoltà visive, rifiutava ogni soccorso e alla testa. dei suoi indomiti fanti, conteneva, con violento contrassalto il rinnovato impeto avversario ai bordi del caposaldo. Nuovamente attaccato, sicuro di non poter ricevere aiuto di sorta, fidava ancora una volta sulle sue residue forze e sull’ardore dei suoi valorosi, che trascinava in impari lotta corpo a corpo. Esausto e quasi sopraffatto, rientrava nelle postazioni dalle quali, con stoica fermezza, alimentava la strenua resistenza. Rimasto cieco, i compagni edificati dall’eroico contegno, lo sottraevano tra inenarrabili sacrifici alla furia nemica. Esemplare per cosciente valore e singolare spirito di dedizione al dovere” – Don -Nord di Getreide (Russia), 16 dicembre 1942.

Altre decorazioni: Aiutante di battaglia per m.g. (Fronte Russo, 1942)