Tarcento. Convegno sulle Battaglie della Ritirata di Caporetto Programma ed Eventi 21 ottobre 2022

  

 

Il tema del convegno, tra gli organizzatori del quale figura il Dott. Andrea Vazzaz, laureatosi brillantememte al master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea dal 1796 al 1960, con una tesi proprio su questa fase della Grande guerra e le prime giornate della 12a battaglia dell’Isonzo impropriamente detta di Caporetto, è basata su uno dei pilastri dell’insegnato del Modulo della Prima Guerra Mondiale del predetto Master.

Caporetto no  fu una disfatta. La sconfitta fu dovuta al fatto che la 2a Armata, nonostante i ripetuti ordini di Cadorna ìa Capello, non aveva assunto un atteggiamento difensivo tale da porter sostenere una offensiva nemica dopo la Battaglia della Bainzizza. Capello vedeva in un ulteriore sforzo la possibilità di sfoindare e raggingere LUbiana,e non aveva toroto. Questo fu il motivo per cui gli Austriaci chiesero aiuto ai tedeschi. Gli errori di Capello,  del Comandante del XXVII Corpo d’Armata, Pietro Badoglio, più la innovativa tattica dell’attacco in un sol punto e non lungo la linea applicata dai tedeschi, vera sorpresa strategica e non tattica, fece si che le nostre difese  crollarono al prim urto. Il Convegno riprende questi temi esposti anche in Volumi editi dal Nastro Azzurro  ( Riflessioni sulla Grande Guerra). La strada per far comprendere che Caporetto non è una disfatta agli italiani è molto lunga ( La tesi che Caporetto non è una disfatta è stata discussa durante le lezioni al Corso di Storia Militare alla Scuola di Guerra dell’Esercito nel lontano 1987 dal sottoscritto, che peraltro ha attenuto consenso e brillantissimi voti  e quindi, non proprio una novità). La strada è ovviamente lunga,come detto,  ma intanto si comincia a percorrerla. Complimenti agli organizzatori del Convegno che ardiscono proporre tesi non in linea con il portato  tradizionale.  (massimo coltrinari)