Socio d’Onore dell’Istituto dal 1966 – Tessera n° 122
Motto: “Obbedisco”
Festa: 12 ottobre – Anniversario della MOVM concessa alla Bandiera (1953)
Sede: Il Reggimento è stato sciolto il 15 settembre 1976
Mostrina: Fiamme a due punte di colore cremisi per il Battaglione Bersaglieri – Rettangolare con fiamma scarlatta a due punte con fondo di colore azzurro per il Battaglione Carri
Gli appartenenti al Reggimento indossano la cravatta rossa
ORIGINI E VICENDE ORGANICHE
Trae origine dalla Divisione Italiana partigiana «Garibaldi» costituitasi nei Balcani nel 1943 con unità delle Divisioni «Taurinense» e «Venezia». Il Reggimento « Garibaldi » si forma, infatti, in Viterbo a partire dal 25 aprile 1945 per contrazione della omonima divisione i nomi delle cui unità vengono conservati nei reparti di nuova costituzione. E’ articolato su: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia cannoni da 57/50; compagnia mortai da 81. Dal 1° dicembre 1948 assume la denominazione di 182° Reggimento Fanteria “Garibaldi”.
In aderenza agli standard NATO che prevedevano per ogni Divisione di fanteria la presenza di un raggruppamento corazzato, a composizione mista meccanizzata-corazzata, vennero costituiti dei Reggimenti corazzati. Il 182° “Garibaldi”, assegnato alla Divisione “Folgore” viene ristrutturato su
- l’XI Battaglione Bersaglieri che discende dall’XI Battaglione Ciclisti, costituito nel 1910 ed inquadrato nell’11° Reggimento Bersaglieri. Sciolto nel 1919, è ricostituito nel 1964;
- il XIII Battaglione Carri che costituito nel 1941 ed inquadrato nel 132° Reggimento Fanteria Carrista è sciolto nel 1942 per eventi bellici; si ricostituisce nel 1964.
E assume la denominazione di 182° Reggimento Fanteria Corazzato “Garibaldi”. Da questo momento vennero adottate dal reggimento le fiamme cremisi per il battaglione bersaglieri e quelle rosso-blu per il battaglione carri. Per tutti rimaneva in uso la cravatta rossa.
Il 15 luglio 1976, in seguito alla ristrutturazione dell’Esercito che prevedeva l’abolizione dei Reggimenti e la creazione di Battaglioni autonomamente operativi, il 182º Reggimento “Garibaldi” venne sciolto, lasciando in vita i due Battaglioni dipendenti, che da questo momento, trasferiti in altre sedi con dipendenza gerarchica diversa, hanno vita autonoma e distinte vicende ordinative. La cravatta rossa sarà ereditata dal solo dall’XI battaglione bersaglieri.
CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D’ARME
Prima Mondiale (1915-18):
L’XI Battaglione Bersaglieri:
- 1915: partecipa alle azioni sul San Michele, sulla cui vetta giunge per primo il 21 luglio, e nella trincea delle Frasche di Vermegliano.
- 1916: sul Carso nella zona di Monfalcone occupa nell’agosto alcune trincee; a settembre assalta una munita posizione e ne mantiene per tre giorni il possesso.
- 1917: opera fino ad ottobre a Flondar, indi ripiega resistendo su successive linee di attestamento.
- 1918: partecipa alle azioni nella stretta di Serravalle e Revine Lago.
Seconda Mondiale (1940-45)
- 1942: il XIII Battaglione Carri, in Africa Settentrionale, partecipa all’offensiva dal 30 agosto al 22 ottobre per infrangere le posizioni di El Alamein; dal 23 ottobre al 5 novembre concorre all’azione di arresto nella quale si prodiga fino al totale esaurimento di uomini è di mezzi.
- 1943-45: la Divisione Italiana Partigiana « Garibaldi », le cui unità hanno già combattuto autonomamente fin dall’8 settembre, opera a partire dal 2 dicembre e fino al marzo 1945 nelle zone del Montenegro, Erzegovina, Bosnia e Sangiaccato, in condizioni logistiche e climatiche estremamente difficili. Nell’agosto 1944 sul massiccio del Durmitor nel Montenegro la divisione copre la ritirata delle altre forze partigiane, che riescono in tal modo a sfuggire all’accerchiamento di preponderanti forze tedesche.
Per il comportamento tenuto nel corso del ciclo operativo, ai reparti di fanteria della divisione viene concessa la medaglia d’oro al valor militare custodita dalla Bandiera del reggimento.
RICOMPENSE ALLA BANDIERA
Medaglia d’Oro – Decreto 12 ottobre 1953
« Degni eredi delle tradizioni militari e dei sublime eroismo delle Divisioni “Taurinense” e “Venezia”, duramente provate prima e dopo l’armistizio, i reparti di fanteria della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”, dai resti di quelle unità derivati, si forgiavano in blocco granitico ed indomabile, animato da nobili energie e da fede nei destini della Patria. In 18 mesi di epici ed ininterrotti combattimenti, scarsamente riforniti di viveri, senza vestiario né medicinali, con gli effettivi minati da malattie, tenevano alto, in terra straniera, il prestigio delle armi italiane, serbando intatta la compagine spirituale e materiale dei propri gregari che volontariamente preferivano la sanguinosa lotta della guerriglia, ad un’avvilente resa. Ultimata la guerra in Balcania e rientrati in Patria, ridotti ad un terzo, dopo i duri combattimenti sostenuti sulle aspre montagne del Montenegro, dell’Erzegovina, della Bosnia e del Sangiaccato, chiedevano unanimi l’onore di difendere il suolo natale, emuli di quanti si immolarono all’Italia e al dovere, tramandando ai posteri le leggendarie virtù guerriere della stirpe» (Jugoslavia, 8 settembre 1943-Italia, 25 aprile 1945)». (Ai reparti di Fanteria della Divisione Italiana Partigiana «Garibaldi»).
Medaglia d’Argento – Decreto 3 agosto 1916
« Il suo battaglione ciclisti fu primo a giungere in vetta al M. S. Michele (Carso) che occupò e tenacemente mantenne fino a che il nemico soverchiante, con violentissimo fuoco, non riuscì a stremarne le forze (20 – 21 luglio 1915) ». (All’11°’ Reggimento Bersaglieri)
Medaglia d’Argento – Decreto 29 ottobre 1922
«Assaltava con impeto eroico una fortissima posizione carsica, aprendosi il varco nei reticolati, a prezzo di purissimo sangue, e in concorso con altri reparti, ne manteneva l’occupazione in tre giorni di epica lotta, malgrado i violenti bombardamenti ì ritorni offensivi del nemico (Carso q.144 ad est di Monfalcone, 14 – 15 – 16 settembre 19165) ». (All’XI Battaglione Bersaglieri Ciclisti).
Medaglia d’Argento – Decreto 5 giugno 1920
« Con indomita audacia ed irresistibile slancio irruppe nelle trincee nemiche di q. 85 sino allora invano attaccate, mantenendole con tenace valore contro i furenti contrattacchi nemici pur con forze assottigliate dalla lotta sanguinosa (Monfalcone, 6 agosto 1916). Incaricato di aggirare la stretta di Serravalle, riusciva ad aver ragione di soverchianti forze nemiche fortemente trincerate, catturando prigionieri, mitragliatrici e cannoni (Revine Lago, 30 ottobre 1918) ». (All’XI Battaglione Bersaglieri Ciclisti).