Cannoniere P.M. Vincenzo Lupo

  
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Il 31 luglio 2015, si è spento serenamente a Palermo all’età di 93 anni il Cannoniere P.M. Vincenzo Lupo matr. 57719 , reduce della 2^ Guerra Mondiale e decorato con Croce di Guerra al Valor Militare nel 1947.
Vincenzo Lupo venne fatto prigioniero dai Tedeschi nell’isola di Lero nel novembre del 1943 e venne deportato ed internato in campi di prigionia e lavoro in Germania e Russia. Alla fine del conflitto, salvatosi, riuscì a tornare in Italia dai suoi familiari attraversando la Russia a piedi.
Durante il funerale svoltosi a Palermo giorno 1 agosto 2015 la nipote, Paola Lupo ha letto questo messaggio di commiato

“Mio nonno era un eroe.
“Lui, purtroppo, la guerra l’aveva dovuta fare e non si era tirato indietro. Con coraggio ha affrontato situazioni che per noi esistono solo nei film. Quelle medaglie al valore, quei racconti, che poteva farti per ore intere, erano il suo orgoglio. Lui che aveva servito la patria con coraggio e valore quando andava fatto, senza abbassare mai la testa e senza tirarsi mai indietro.
Quando tutti scappavano, cercando rifugio dalle bombe, a lui queste cadevano ai lati; ma mio nonno, anche se spinto a metri di distanza dall’ onda d’urto e con le orecchie ancora fischianti, si rialzava e correva al mitra. Perché qualcuno doveva difenderci dal nemico.
Lui, decorato, croce di guerra al valor militare e per meriti militari, ex deportato ed internato in campi di prigionia in Germania e Russia, quando gli chiedevo se in quei momenti aveva paura, mi rispondeva: “no, in quel momento o vivevi o morivi”.
Questo era mio nonno, un eroe.
Mio nonno diceva sempre come fosse incredibile che in guerra cadessero soldati tutt’intorno a lui, ma che lui avesse degli angeli che lo proteggevano sempre e che gli permisero, poi, di tornare dalla sua famiglia.
Ecco, ieri questi stessi angeli gli hanno permesso di passare dall’altro lato nel modo più dolce possibile. Sei stato per noi un esempio di coraggio, forza, determinazione, onestà e serietà.
Ciao nonno, vogliamo ricordarti così, come l’eroe che sei stato.”