DIALMA RUGGIERO E BRUNO VITTORI – M.O.V.M. DI APRILE

  

RUGGIERO DIALMA

Ten.Col. s.p.e. – X battaglione eritreo

Dalla Scuola Militare di Modena usciva sottotenente di fanteria il 12 novembre 1911 e partecipava col 22° fanteria alla campagna italo-turca. Promosso tenente nel 1914, veniva trasferito nel R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) dell’Eritrea ove rimaneva fino al dicembre dell’anno seguente quando, promosso capitano veniva rimpatriato. Assegnato al 156° reggimento partecipava alle operazioni di guerra sul fronte italiano. Nel 1920, promosso maggiore ebbe varie destinazioni: al 45° fanteria, al 232° e al Distretto Militare di Bolzano. Frequentò poi un corso per osservatore aereo nel 1926 e un corso di sei mesi alla Scuola di Guerra di Torino. Tenente colonnello nel marzo 1928, prese il comando del I battaglione del 18° fanteria fino al 1932 per essere trasferito poi alla Divisione Militare del Brennero. Nel marzo 1935 veniva destinato al R.C.T.C. (Regio corpo Truppe Coloniali) dell’Eritrea dove ebbe l’incarico di formare il X battaglione indigeni. Nel combattimento di Passo Mecan del 31 marzo 1936 rimaneva gravemente ferito e decedeva dopo poche ore nell’ospedaletto da campo n. 19.

“Preparò un battaglione eritreo ai cimenti della campagna etiopica, guidandolo in tutto il periodo delle operazioni con capacità e prestigio. Si distingueva in tutte le azioni. Incaricato di tenere ad ogni costo importante posizione, durante un sanguinoso combattimento contro forze nemiche soverchianti ed agguerrite, resisteva con incrollabile fermezza ed insigne coraggio alla irruenza degli attacchi rinnovantisi con crescente violenza, rincuorando gli ascari con l’esempio del suo indomito valore. Più volte accerchiato non cedeva, respingendo gli attacchi col fuoco e manteneva le posizioni nonostante gravissime perdite subite, dando tempo alla grande unità di cui faceva parte, di attuare il contrattacco che decise le sorti della giornata. Colpito a morte al suo posto di comando continuava ad incitare gli ascari alla lotta pago del dovere compiuto.” Passo Mecan, 31 marzo 1936.

 

Altre decorazioni:

Medaglia Bronzo al Valor Militare

“Comandante di battaglione eritreo, in varie azioni di guerra, con la sua presenza fu animatore efficace dei propri dipendenti. In un combattimento per l’occupazione di importante posizione, guidava il reparto con calma e sprezzo del pericolo, impartendo sempre tempestivi ed opportuni ordini che portarono al rapido e vittorioso svolgimento dell’azione” – Zeban Cherchetà, gennaio 1936

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VITTORI BRUNO

Capitano s.p.e. A.A. pilota

 

Conseguita nel 1928 la maturità classica presso il Liceo Vittorio Alfieri di Asti, si arruolò volontario, in seguito a concorso, nella Regia Aeronautica, da dove uscì, due anni dopo, il 1º ottobre 1930, con la promozione ad aspirante. Nominato pilota nel giugno 1931, venne promosso sottotenente in servizio permanente effettivo nel luglio successivo, e nel maggio 1932 conseguì il brevetto di pilota militare. Il 1º agosto fu inviato presso la Scuola di osservazione aerea per frequentarvi un corso di aerocooperazione Assegnato, poi, il 10 ottobre 1932 fu assegnato in servizio presso il 19° Stormo Ricognizione Terrestre, venendo promosso un mese dopo al grado di tenente. Ritornato a Cerveteri nel 1935 in qualità di istruttore professionale di volo, nel 1936 divenne insegnante di pratica fotografica in quella Scuola di Osservatore dall’Aeroplano. Promosso capitano nel mese di giugno, fu trasferito al 7° Stormo Bombardamento Terrestre. Il 27 gennaio 1937 partì per la Spagna assegnato all’Aviazione Legionaria delle Baleari., al comando della 215ª Squadriglia Bombardamento Terrestre. 

“Volontario in una missione di guerra combattuta per un supremo ideale affrontava, alla testa del proprio reparto, le più alte prove, dimostrando sempre esemplari virtù di esperto comandante e di prode combattente. Animato da incondizionata entusiastica dedizione per la causa cui aveva votata la giovane balda esistenza, nell’eroico tentativo di portare a termine una rischiosa azione cui era stato preposto, incontrava morte gloriosa.” – Cielo di Spagna, 29 aprile 1937