FORLANI -ANTONUCCI – LI CAUSI – : MEDAGLIE D’ORO AL VALORE DELL’ESERCITO

  

Ten. Gen. FORLANI Luciano

“Ufficiale Generale in possesso di spiccate capacità intellettuali e professionali, dotato di eccezionale carisma, si è prodigato senza riserve, in ogni circostanza, nell’espletamento degli onerosissimi incarichi da lui ricoperti, tra i quali emergono quello di vice comandante del 3° corpo d’armata e comandante designato della divisione italiana del corpo d’armata di reazione rapida di ACE, di comandante del 3° corpo d’armata e di comandante operativo delle forze di proiezione. ha servito per oltre quarantaquattro anni l’esercito italiano ed il paese contribuendo ad accrescerne ed a rafforzarne il lustro ed il prestigio anche in ambito internazionale”. Roma, 05 Novembre 2003

Cap. Magg. VFB ANTONUCCI Gerardo

“alla memoria”

“Caporal maggiore del Corpo automobilistico in possesso di eccellenti qualità morali e di carattere ha svolto il proprio incarico con passione autentica, serietà di intenti, consapevolezza del proprio ruolo e spiccata iniziativa. Sempre disponibile si è rivelato graduato intelligente e capace nettamente emergente fra i pari grado. In terra di Bosnia ha dato prova di elette virtù morali e professionali evidenziando tra l’altro una straordinaria motivazione al lavoro. La sera del 24 gennaio 1996, a causa di una tragica fatalità, veniva coinvolto nell’esplosione accidentale di un ordigno. Immolava così la sua giovane vita nel pieno adempimento del proprio dovere per un ideale di pace e solidarietà fra i popoli. Fulgida figura di soldato che ha dato lustro e decoro all’Esercito italiano e alla Nazione tutta”. Sarajevo (Bosnia-Erzegovina), 11 gennaio 1996 – 25 gennaio 1996.

Aiut. LI CAUSI Vincenzo

“alla memoria”

“Dipendente del SISMI di preclare doti morali e di elette qualità professionali, impegnato in Somalia in attività finalizzata a favorire il supporto informativo al comando ITALFOR per la sicurezza delle basi e delle unità del contingente italiano, nonostante oggettive difficoltà ambientali, caratterizzate da continue condizioni di grave pericolo, offriva con generosità ed abnegazione la propria totale disponibilità per la riuscita di una missione che coinvolgeva il prestigio internazionale della nazione. Mentre si trovava a bordo di un automezzo militare per espletare compiti istituzionali e di protezione ad un camion civile che trasportava cittadini somali, veniva improvvisamente raggiunto da colpi di arma da fuoco sparati da una banda di somali all’indirizzo degli automezzi. Ciononostante, con palese sprezzo del pericolo e con profondo senso di responsabilità, reagiva prontamente all’aggressione e, dopo violento conflitto a fuoco, veniva gravemente colpito da un proiettile che ne causava il decesso. Luminoso esempio di elette virtù, di consapevole adempimento del dovere, proteso fino al sacrificio della vita”. Balad, 12 novembre 1993.

 

ROBERTO COMO

Tenente

“Vice comandante di compagnia del 2o reggimento bersaglieri della B. “Centauro , partecipava, in qualità di istruttore, allo svolgimento di una esercitazione di lancio di bomba a mano. Nel corso dell’attività, una bomba, sfuggita dalle mani di un bersagliere, assumeva una traiettoria che la portava a cadere nelle vicinanze del militare. Cosciente dell’imminente estremo pericolo e spinto da uno spiccato senso di altruismo ispirato alla più sana interpretazione della professione militare, si preoccupava solamente di spingere il bersagliere nella parte protetta della postazione, facendogli da scudo con il proprio corpo senza alcuna preoccupazione per la propria incolumità, la conseguente esplosione dell’ordigno gli procurava gravi ferite al volto ed alle mani. Prontamente soccorso e trasferito presso una struttura sanitaria di Torino, l’Ufficiale reagiva con sereno e virile comportamento alla notizia che le lesioni riportate gli avrebbero procurato menomazioni permanenti. Chiarissimo esempio di coraggio, altissimo senso del dovere e saldezza d’animo”. Legnano (Milano), 24 ottobre 2000.