I NOSTRI PRESIDENTI NAZIONALI – AMILCARE ROSSI 1928-1943

  

Laureato in Giurisprudenza e in Lettere e filosofia, operò come insegnante di scuole superiori e avvocato. Nazionalista, prese parte alla 1ª Guerra Mondiale come ufficiale di complemento del 28º reggimento fanteria (Brigata Pavia) e il 10 ottobre 1916, per il suo comportamento a Vertoiba, dove fu ferito in combattimento, ottenne la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:

“Volontariamente, si recò per ben tre volte di pieno giorno a collocare tubi esplosivi sotto il reticolato nemico e nonostante il fuoco avversario, si spinse con pochi valorosi a riconoscere i danni prodotti dal nostro bombardamento sulle difese nemiche, completandovi un varco con le pinze. Concessogli, poi, in seguito a sua insistente richiesta, di partecipare all’attacco della posizione, alla testa del suo plotone si slanciò risolutamente all’assalto, trascinandovi con entusiastico ardimento i suoi soldati. Ferito una prima volta, continuò a combattere. Nuovamente e gravemente colpito colla frattura del femore sinistro, non volle essere allontanato dalla linea che a notte, per non distogliere uomini dal combattimento. Non guarito completamente dalla grave ferita riportata, chiedeva con insistenza, ed otteneva, di ritornare alla fronte. Fulgido esempio di valore, di abnegazione e di elevatissimo sentimento del dovere, spinto sino al sacrificio.” Vertoiba, 10 ottobre 1916.

 Nella prima metà degli anni Venti venne scelto da governo come componente della Commissione Giurisdizionale per i beni dei sudditi ex nemici della guerra 1915-18. Il 2 marzo 1925 ricevette la nomina a presidente del triunvirato reggente l’Associaizione Nazionale Combattenti della quale poi diventò presidente effettivo (1927-1943). Nello stesso anno fu fra i promotori dell’Istituto del Nastro Azzurro, di cui sarebbe diventato in seguito presidente nazionale.

Esponente del Partito Nazionale Fascista dal 1923, dal 1927 al 1928 fu segretario federale di Terni. Fu deputato per tre legislature (dal 20 aprile 1928 al 2 agosto 1943. Comandante di battaglione durante la guerra d’Etiopia, prese parte al secondo conflitto mondiale sul fronte italo-francese.

Fu l’ultimo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri dal 6 febbraio al 25 luglio 1943.

Dopo l’8 settembre e l’armistizio con gli Alleati ritirò a vita privata. Nel 1943 subì un processo in quanto ex esponente del passato regime, ma al termine del procedimento venne assolto con formula piena. Negli ultimi anni della sua vita continuò a lavorare come legale e nel 1969 scrisse il libro di memorie Figlio del mio tempo.

Medaglia d’Argento al Valor Militare

“Volontaria in A.O. non avendo potuto ottenere per ragioni di organico, l’onore ripetutamente sollecitato del comando di un battaglione, chiedeva ed otteneva di essere assegnato, nei combattimenti, a diretto contatto con le truppe in prima linea. In giorni di aspra battaglia, leggermente ferito, faceva più che mai vibrare il suo entusiasmo rinsaldando negli alpini raccolti in una ridotta soggetta al fuoco avversario, l’ardore combattivo e la vibrante fede patriottica, Nella stessa giornata, per assolvere un compito delicato ed importante, per la quale si era volontariamente offerto, noncurante del rischio, attraversava una zona intensamente battuta. Esempio di salde e elette virtù militari.” Amba Aradam 15-16 febbraio – 32 marzo 1936

Croce di Guerra al Valor Militare

“Mentre una colonna autocarrata, costretta a organizzarsi a difesa, sosteneva di notte un attacco del nemico in forze, che veniva dopo circa tre ore respinto con gravi perdite, dimostrava esemplare serenità di spirito e coadiuvava il comandante della colonna nelle varie contingenze della lotta esponendosi nelle zone più intensamente battute” Abomsà (Valle Robi) – 14 maggio 1936

Croce di Guerra al Valor Militare

“Ufficiale superiore incaricato di importanti funzioni di collegamento e di propaganda, dava l’illuminata sapienza del suo intelletto e l’inesausta attività di ogni sua energia per prodigarsi tra i fanti, contribuendo col suo prestigio di decorato della massima ricompensa al v.m. a infondere incrollabile fede nella vittoria finale. Sprezzante sempre di ogni pericolo, si recava sempre in zone fortemente battute per disimpegnarvi nel modo più completo la sua nobile missione. Esempio di spiccato attaccamento al dovere e di virtù militari non comuni.” Fontan (Alpi Occidentali) – 21-24 giugno 1940