CITTA’ DI ROMA – 2 MEDAGLIE D’ORO AL VALOR MILITARE

  

SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DAL 1954

Dopo l’Armistizio di Cassibile il territorio italiano venne occupato dalle truppe tedesche. Il controllo di Roma fu ottenuto con uno sforzo abbastanza limitato da parte dei tedeschi che, la sera dell’8 settembre erano già pronti ad attaccare, mentre le truppe italiane furono prese alla sprovvista. L’attacco tedesco si sviluppò partendo dal mare, sin dalla sera stessa. Nonostante la mancanza di ordini già nella sera dell’8 settembre, molti reparti dell’Esercito, dei Carabinieri ed alcuni della polizia, affiancati da alcune decine di cittadini volontari spontaneamente armati, tentarono invano di opporsi all’attacco delle truppe tedesche. La Granatieri di Sardegna reagì con forza all’avanzata tedesca ed al tentativo di disarmo ed ingaggiò furiosi combattimenti: gli scontri più accesi si ebbero nella giornata del 9, intorno alla zona del Ponte della Magliana, dell’EUR e del forte Ostiense; ed il 10, tra Porta San Paolo e la Passeggiata Archeologica. La battaglia di Porta San Paolo, dove si ebbero 597 caduti, di cui 414 militari e 183 civili, è il primo evento della Resistenza italiana.

Le divisioni italiane schierate a nord della città ricevettero ordini contraddittori e quando iniziarono a muoversi verso il teatro degli scontri principali era troppo tardi: nel pomeriggio del 10 settembre i paracadutisti tedeschi avevano già superato ogni difesa e raggiunto il centro della città, e alle 16,00 il comando italiano accettò la richiesta tedesca di cessare il fuoco e di trasformare Roma in una città aperta, presidiata solo da pochi soldati italiani.

Oltre alle deportazioni verso i lager nazisti, la città eterna – ancora ufficialmente “città aperta” – patì l’eccidio delle Fosse Ardeatine (335 uccisioni), il martirio dei 66 patrioti fucilati a Forte Bravetta.

La città fu liberata dagli Alleati il 4 giugno 1944, lo stesso giorno in cui le truppe tedesche, durante la loro fuga lungo la via Cassia nei pressi della località La Storta, uccisero, con un colpo di pistola alla testa, 14 uomini politici e partigiani già prigionieri del carcere di Via Tasso.

La resistenza romana fu caratterizzata dalla varietà di riferimenti ideologici cui facevano capo i gruppi che la animarono: monarchici, azionisti, socialisti, comunisti, i militari del Fronte Militare Clandestino ed altre formazioni minori antifasciste che avevano come obiettivo soprattutto quello di essere riconosciuti come combattenti contro i tedeschi al momento dell’arrivo degli alleati a Roma, che si riteneva imminente soprattutto dopo lo sbarco di Anzio nel gennaio del 1944.

A seguito dello sbarco di Anzio l’occupazione tedesca di Roma si fece viepiù dura e la repressione si intensificò; aumentarono le condanne a morte e le fucilazioni, mentre si fecero sempre più frequenti i rastrellamenti contro la popolazione civile finalizzati a prelevare uomini per il servizio di lavoro obbligatorio; circa duemila uomini vennero catturati il 31 gennaio 1944 in un vasto rastrellamento nel centro della città; la razzia, e la deportazione nei campi di sterminio, di più di mille ebrei del Ghetto aveva già avuto luogo il 16 ottobre 1943.

Oltre ai 1.581 carabinieri arrestati e deportati (secondo la memoria difensiva del generale Delfini: 28 ufficiali, 342 sottufficiali, 561 carabinieri e 650 allievi), ai 1.023 ebrei deportati al Portico d’Ottavia e alle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, la città contò, durante l’occupazione tedesca, 947 deportati, 76 patrioti fucilati, 14 ex-detenuti.

Medaglia d’Oro al Valor Militare – Data del conferimento: 07/02/1949

Nel glorioso meriggio del Risorgimento nazionale 9 febbraio 1849 la migliore gioventù italiana correva a morire sugli spalti di Roma repubblicana, ispirata dall’infaticabile apostolo dell’Unità Giuseppe Mazzini e guidata dall’eroe nazionale Giuseppe Garibaldi. Roma combatté romanamente contro truppe agguerrite di quattro eserciti, mentre un’Assemblea Costituente legiferava sotto il tiro dei fucili rinnovando in un breve ma fulgido periodo le glorie militari e le virtù civili di cui sono costellata la storia millenaria della Città Eterna. Per la meravigliosa epopea del 1849 Roma ridivenne il centro e la fiamma delle italiane speranze indicando la via del nazionale riscatto. Nel centenario degli eroici avvenimenti, sul colle capitolino ove sventola il gonfalone della Repubblica, il popolo di Roma, che nella recente tragedia della Patria, ha vissuto le memorabili ore del martirio e della riscossa, riassume i voti, gli eroismi, i sacrifici di tutte le Città che provate ma non scosse dalla sventura, cooperarono alla redenzione d’Italia. 1849 – 1949.

Medaglia d’Oro al Valor Militare – Data del conferimento: 16/07/2018

La Città eterna, già centro e anima delle speranze italiane nel breve e straordinario tempo della Seconda repubblica romana, per 271 giorni contrastò l’occupazione di un nemico sanguinario e oppressore con sofferenze durissime. Più volte Roma nella sua millenaria esistenza aveva subito l’oltraggio dell’invasore, ma mai come in quei giorni il suo popolo diede prova di unità, coraggio, determinazione. Nella strenua resistenza di civili e militari a Porta San Paolo, nei tragici rastrellamenti degli ebrei e del Quadraro, nel martirio delle Fosse Ardeatine e di Forte Bravetta, nelle temerarie azioni di guerriglia partigiana, nella stoica sopportazione delle più atroci torture nelle carceri di via Tasso e delle più indiscriminate esecuzioni, nelle gravissime distruzioni subite, i partigiani, i patrioti e la popolazione tutta riscattarono l’Italia dalla dittatura fascista e dalla occupazione nazista. Fiero esempio di eroismo per tutte le città e i borghi occupati, Roma diede inizio alla Resistenza e alla guerra di Liberazione nazionale nella sua missione storica e politica di Capitale d’Italia. 9 settembre 1943 – 4 giugno 1944.