SERGIO BRESCIANI E GIUSEPPE BAISI M.O.V.M. DI SETTEMBRE

  

BRESCIANI SERGIO

Soldato, 3° rgt. artiglieria celere

Riuscito ad imbarcarsi a Napoli all’insaputa dei famigliari ed a raggiungere Tripoli, si presentava ai primi di marzo del 1941 al comando di un gruppo del 3° reggimento artiglieria celere nel deserto sirtico. Accolto nella forza reggimentale, venne regolarmente arruolato nel luglio successivo, al compimento dei 17 anni, con speciale autorizzazione del Ministero. Assegnato al I gruppo, fu poi nominato puntatore scelto nella 1ª batteria. Come tale, partecipò alla riconquista delia Cirenaica ed all’assedio di Tobruk nel 1941 ed infine al ciclo offensivo dell’anno dopo. Fu insignito sul campo anche della Croce di Ferro germanica di 2ª classe. Ferito gravemente il 4 sett. 1942 nel settore della «Folgore», decedeva poco dopo presso la 53ª sezione sanità.

“Avanguardista sedicenne, fuggito di casa per accorrere sul fronte libico, portava nella batteria che lo accoglieva la poesia sublime della sua fanciullezza eroica. Sempre primo nel pericolo, rifiutava qualsiasi turno di riposo, riuscendo in ogni occasione di superbo esempio ai camerati più anziani. Durante una giornata particolarmente aspra, in cui il sui reparto veniva. sottoposto a violentissimo tiro di controbatteria, in qualità di tiratore dell’ultimo pezzo rimasto efficiente, in piedi continuava a sparare fino all’ultimo colpo al grido di: ” Viva il 3° Celere”. In altra azione di guerra, colpito dallo scoppio di una mina che gli recideva una gamba, sopportava con stoica fermezza la medicazione e, prossimo alla fine, pronunciava stupende parole di amor patrio, rammaricandosi di doversi separare dal reparto e dai compagni. Splendida figura di eroe fanciullo, simbolo purissimo della virtù della gente d’Italia” – Marmarica – Egitto (A.S.), marzo – dicembre 1941; maggio – settembre 1942.

 

BAISI GIUSEPPE

Tenente s.p.e., 6° Reggimento Alpini

Iscritto nell’Ateneo di Napoli nella facoltà di chimica, interrompeva gli studi per Ia carriera militare e, dopo avere frequentata l’Accademia Militare di Modena fu nominato sottotenente in s.p.e. nell’ottobre 1938 destinato al 6° alpini. Dopo avere frequentato il corso di applicazione a Parma e quello di alpinismo di Aosta, alla dichiarazione di guerra nel giugno 1940 assumeva il comando del pl. esploratori reggimentale. Promosso tenente, fu ammesso a domanda alla Scuola paracadutisti di Tarquinia e nel dicembre raggiunse il reggimento in Albania, partecipando all’intera campagna con la 54ª compagnia del battaglione «Vestone». Rimpatriò, nel luglio 1941, e trasferito al 4° alpini, partì un mese dopo col btg. sciatori «Monte Cervino» per il fronte russo. Ferito una prima volta il 22 marzo 1942 e rientrato in Italia con un treno ospedale, sul finire del mese di luglio, rinunciando alla licenza di convalescenza, ritornava in Russia al suo battaglione «Val Vestone» del 6°, assumendo il comando della 54ª compagnia.

“Comandante di compagnia alpina, già distintosi, per eccezionali doti di valore e coraggio, si lanciava con ragionata decisione all’attacco di posizione avversaria tenacemente contesa. Raggiunto con grave sacrificio di sangue l’obiettivo assegnatogli e catturati numerosi prigionieri ed armi automatiche, veniva fatto segno, col reparto, a pericolosa reazione dell’avversario. Benché avesse perduto durante la cruenta lotta il collegamento con parte della sua compagnia, cercava di ristabilire la situazione affrontando, anche da solo, il nemico. Ferito una prima volta da raffiche di mitragliatrici, si lanciava con estrema decisione e con disperato coraggio contro un gruppo avversario che tentava di circondarlo, disperdendolo. Ferito una seconda volta, non desisteva dalla lotta e, pur stremato di forze per il copioso sangue perduto, incuorava i suoi alpini tenendoli saldi con l’esempio del suo ardimento nella suprema difesa. ln successivo attacco, si lanciava risolutamente con pochi superstiti contro l’avversario, rimanendo colpito a morte.”  Kotowkj (Fronte russo), 1° settembre 1942.

Altre decorazioni:

Medaglia di Bronzo al Valor Militare  

«Comandante di plotone fucilieri, durante un violento attacco nemico, si lanciava alla testa del suo plotone al contrassalto, ributtando l’avversario sulla posizione di partenza per ben due volte ed impedendogli ogni ulteriore ritorno offensivo. M. Guri i Toput (fronte greco), 16 febbraio 1941.»

Medaglia di Bronzo al Valor Militare  

«Ufficiale di provato valore portava con impeto il suo plotone all’attacco di una posizione di mitragliatrici incurante del tiro. Gravemente ferito si rammaricava solo di non aver potuto portare a termine il compito affidatogli. Quota 278 di Olchowatka (fronte russo), 22 marzo 1942.»