GIOVANNI BERARDI E FRANCESCO MIMBELLI – M.O.V.M. DI MAGGIO

  

BERARDI GIOVANNI

Capitano s.p.e. cavalleria, XVI gruppo squadroni cavalleria coloniale

Chiamato alle armi nel reggimento “Nizza Cavalleria” nel febbr. 1922; sei mesi dopo veniva ammesso alla scuola all. uff. di cpl. di Milano e nel luglio 1924, nominato sottotenente, ritornava al “Nizza”. Congedato nel dic. dello stesso anno, veniva richiamato in servizio nel luglio 1925 perché trasferito a domanda nel R.C.T.C. della Cirenaica e col gr. squadroni “Savari” partecipava alla riconquista di quella colonia. Promosso ten. il 31 maggio 1928, pochi giorni dopo rimpatriava per l’ammissione alla scuola di Guerra. A corso ultimato veniva assegnato al Comando della Divisione “Monte Nero” in esperimento di S.M. e, promosso capitano nel dic. 1935, passava al Comando della 2ª Divisione Celere «Emanuele Filiberto» fino al 15 sett. 1936 quando veniva trasferito nel R.C.T.C. dell’Eritrea, incaricato del comando del XVI gr. squadroni di cav. coloniale.

“Comandante di gruppo squadroni cavalleria coloniale, da lui stesso costituito e potenziato bellicamente, lo guidava contro agguerrite formazioni di nemici con slancio travolgente, animando colla virtù dell’esempio i dipendenti e guadagnandosi, per il tono cavalleresco dato alle sue ardimentose gesta, anche l‘ammirazione dello stesso avversario. Durante oltre venti scontri in terreno impervio, concludeva sempre le sue azioni col successo per le nostre armi. Nell’ultimo di tali scontri, in un atto di suprema sfida al rischio tante volte impavidamente affrontato, colpito a morte, immolava sereno la sua vita operosa sempre protesa verso tutte le audacie. Prima di spirare, rivolgeva parole di stoico incoraggiamento e di fede ai dipendenti che cercavano di confortarlo nel momento supremo. Esempio di fulgido eroismo e di forte spirito di sacrificio.” – Abdulla (Scioa), 17 giugno 1939.

Altre decorazioni: M.A. (Goggiam, Ancober, 1937-38); M.A. (Enda Micael Nefarà, 1938); M.B. (Bir Zeilum, 1927); M.B. (Monte Jeres, 1936); Cr.g. al V.M. (Bir el Nus, 1926); Sottotenente in s.p.e. per m.g. (agosto 1926).

 

MIMBELLI FRANCESCO

Capitano di fregata s.p.e.

Allievo dell’Accademia Navale di Livorno fu nominato guardiamarina nell’ott. 1923 e sottotenente di vascello nel genn. 1925. Imbarcato sulla «Caboto» e sulla «Carlotto» dislocate nei Mari d’Oriente, compì numerose missioni in territorio cinese. Rimpatriato nel sett. 1926, fu ammesso a frequentare il corso superiore alla Accademia Navale; gli venne anche conferita l’abilitazione al tiro. Chiamato a prestare servizio al Ministero fu addetto alla Segreteria particolare del Sottosegretario di Stato dal nov. 1927 e, promosso tenente di vascello nel genn. 1928, fu nominato aiutante di Bandiera del Ministro per la Marina dal sett. 1929. Nel 1930 fece parte della Delegazione italiana – Servizio Marina – alla Conferenza navale di Londra per la riduzione degli armamenti. Al termine dei lavori prese imbarco sulla «Trieste» per circa tre anni, poi, promosso capitano di corvetta nel genn. 1937, ebbe il comando di torpediniera e partecipò alle operazioni di guerra in Albania nel 1939. All’inizio della seconda guerra mondiale, giugno 1940, si trovava in servizio allo Stato Maggiore e nel dicembre successivo assunse il comando delia torpediniera «Lupo» e di caposquadriglia. Nella notte sul 22 maggio 1941, di scorta ad un convoglio di pescherecci che trasportavano truppe a Creta, attaccava ed affondava in combattimento notturno un incrociatore pesante del tipo «Kent». Nel marzo 1942 assunse il comando della 4ª flottiglia M.A.S. ed operò nel Mar Nero. Partecipò alla conquista di Sebastopoli, ottenendo la distinzione onorifica della Croce germanica in oro. Promosso capitano di vascello nell’agosto 1942, passò a comandare il Gruppo flottiglia M.A.S. e M.A.S. speciali e condusse numerose azioni sulle coste calabre che portarono all’affondamento di grossa unità nemica presso Capo Spartivento. Ebbe poi il comando della «Vittorio Veneto», fu, quindi, nuovamente chiamato al Ministero, capo del reparto operazioni dello Stato Maggiore e con la promozione a contrammiraglio nel luglio 1948, comandò dal febb. 1951 la 3ª Divisione. navale. Dall’aprile all’ottobre 1953 fu rappresentante del Comandante del Mediterraneo Centrale presso HAFMED Malta. Nominato comandante dell’Accademia  Navale di Livorno dal dicembre 1953, con la promozione ad ammiraglio di Divisione avvenuta nel febbraio dell’anno successivo, ebbe ii comando della 2ª Divisione Navale, quindi del Dipartimento Militare Marittimo dell’Adriatico con la promozione ad ammiraglio di Squadra dal nov. 1957. Assunse il comando della Flotta dal sett. 1959 al 5 di aprile 1961, passando poi a disposizione del Ministero. E’ deceduto a Roma il 26 gennaio 1978.

“Comandante di torpediniera di scorta ad un gruppo di motovelieri con truppe germaniche dirette a Creta per l’occupazione dell’isola, si scontrava nottetempo con una formazione navale avversaria di 3 incrociatori ed alcuni cacciatorpediniere. Fatto segno a violento e concentrato fuoco nemico a distanza serrata, con mirabile audacia ed eccezionale prontezza si lanciava all’attacco ed in una mischia vivacissima colpiva con due siluri un incrociatore affondandolo; con abile manovra riusciva quindi a disimpegnare dalla reazione nemica la sua unità che, crivellata di colpi nella lotta vittoriosa, rientrava coi suoi mezzi alla base.” – Mare Egeo, notte sul 22 maggio 1941.

Altre decorazioni: M.A. (Mediterraneo Orientale, gennaio 1941); M.A. (Mediterraneo Orientale, nov. 1941); M.A. (Capo Spartivento Calabro, agosto 1943); M.B. (Castelrosso, febb. 1941); M.B. (Mediterraneo Orientale, genn. 1942); M.B. (Mediterraneo, giugno 1940-giugno 1941); M.B. (Mediterraneo, giugno 1941-giugno 1942); M.B. (Mediterraneo, giugno 1942-sett. 1943); Cr.g. al V.M. (Mar Egeo, ott. 1941).