REGGIMENTO “LANCIERI DI NOVARA” (5°)

  

Motto:  “Albis ardua”.

Festa:  27 agosto – anniversario del fatto d’arme sul fronte del Don (1942)

Sede:   Codroipo – Caserma “Paglieri”.

Mostrina: fiamma a tre punte di colore bianco; la stelletta è inserita in una profilatura di colore nero.

Stemma araldico

Il capo d’oro si riferisce alla medaglia d’oro al V. M. meritata dal reggimento nel 1942 durante la campagna di Russia, evidenziata dal tridente di Ucraina posto nel lato esterno. Lo stemma è suddiviso in due: nella prima metà è posta l’arme della città di Novara (rosso alla croce d’argento) da cui trae il nome il reggimento. I bracci di detta croce delimitano la partitura in quattro cantoni tanti quanti sono i reggimenti che nel 1829 hanno concorso alla sua formazione: Dragoni del Genevese, Cavalleggeri di Savoia, Piemonte Reale Cavalleria, Cavalleggeri di Piemonte. La seconda partitura è suddivisa in due nel senso della larghezza: la superiore è dedicata alla vecchia colonnella dell’anno di fondazione; l’inferiore riproduce lo stemma di Pozzuolo del Friuli a ricordo del combattimento ivi avvenuto nel1917.

Origini e vicende organiche

Con decreto 24 dicembre 1828 viene formato il Reggimento Dragoni di Piemonte su otto squadroni costituenti quattro divisioni. E’ organizzato in Vigevano con personale tratto dai “Dragoni del Genovese”, dai “Cavalleggeri di Piemonte” e di “Savoia”, da “Piemonte Reale Cavalleria”. Riordinato il 28 agosto 1831 su sei squadroni e un deposito, il reggimento cessa di appartenere alla specialità dragoni il 3 gennaio 1832 ed assume il nome di Reggimento “Novara Cavalleria”. Il 3 gennaio 1850 passa nella specialità cavalleria leggera con il nome di Reggimento “Cavalleggeri di Novara”. Nella circostanza sostituisce l’elmo con il kepì bianco con criniera. I1 6 giugno 1860 riprende le lance e la denominazione di Reggimento “Lancieri di Novara” che cambia ancora, successivamente in:

5° Reggimento di Cavalleria “Novara” il 10 settembre 1871;

Reggimento di Cavalleria “Novara” (5°) il 5 novembre 1876

Reggimento “Lancieri di Novara” (5°) il 16 dicembre 1897.

Durante la guerra 1915-18 il reggimento forma la 735ª e la 1354ª cp. mitraglieri a piedi e nel 1916 incorpora, temporaneamente per il periodo dell’appiedamento, il 2° squadrone dei “Cavalleggeri di Lodi”. A seguito della riduzione dei reggimenti dell’Arma sancita dal decreto 21 novembre 1919 il II gr. squadroni di “Novara” prende il nome di “Cavalleggeri Piacenza”, avendone assorbito il reparto.

Con il nuovo ordinamento di cui al decreto 20 aprile 1920 il successivo 20 maggio al reggimento vengono tolte le lance ed è trasformato in Reggimento “Cavalleggeri di Novara”; in tale circostanza incorpora uno squadrone del disciolto reggimento “Lancieri di Milano” ed eredita le tradizioni del reggimento “Cavalleggeri di Piacenza”. Con Circ. 8 febbraio 1934 l’unità riassume il nome di Reggimento “Lancieri di Novara”. All’inizio del secondo conflitto mondiale “Novara”, che è inquadrato nella 3ª Divisione Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta”, è strutturato su: comando, squadrone comando, I e II gr. squadroni, 5° squadrone mitraglieri. Subisce gravi perdite sul fronte russo e dopo essere rientrato in Italia, l’8 settembre 1943 in seguito agli avvenimenti determinati dall’armistizio il reggimento che non ha completato il riordinamento è disciolto in Emilia.

Il 1° settembre 1946 viene costituito in Coverciano, alle porte di Firenze. il Gruppo Esplorante 5° Lancieri, trasferito in seguito a Codroipo e trasformato il 1° febbraio 1949 in 5° Reggimento Cavalleria Blindata “Lancieri di Novara” composto da comando, squadrone comando I e II gr. squadroni  L’unità il 4 novembre 1958 riprende la denominazione tradizionale di Reggimento “Lancieri di Novara” (5°) che mantiene sino al 30 settembre 1964 allorché viene contratto a Gruppo Squadroni. Con la ristrutturazione dell’Esercito, dal 1° novembre 1975 prende il nome di 5° Gruppo Squadroni Carri “Lancieri di Novara” e viene assegnato alla Brigata corazzata “Pozzuolo del Friuli”, quindi per effetto del decreto 12 novembre 1976 gli viene assegnata la Bandiera del reggimento che ha in temporanea consegna già dal 20 maggio 1965. Nel quadro del riordinamento della Forza Armata, il gruppo squadroni il 5 settembre 1992 viene ricostituito in Reggimento “Lancieri di Novara” (5°) su comando, squadrone comando e servizi. un gr. su tre squadroni; con veste e fisionomia blindata. Nei periodi settembre-dicembre 1992 e luglio-settembre 1993 1l reggimento è impegnato nell’operazione “Vespri Siciliani” nelle zone di Siracusa – Augusta – Noto. Nel 1994 partecipa alle operazioni in Somalia con uno squadrone autoblindo, nell’ambito della missione umanitaria Restore Hope, dall’8 gennaio al 31 marzo, meritando un Encomio Solenne concesso dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito.

Campagne di guerra e fatti d’arme

Con l’Armata Sarda:

Prima d’Indipendenza (1848-49):

– 1848: Monzambano – Mantova – Villafranca – Pastrengo – S. Lucia – Calzoni – Sommacampagna – Ivrea – Custoza – Volta Mantovana – Milano

– 1849: Novara

Crimea (1855-56) vi partecipa il 1° squadrone incorporato nel Reggimento di Cavalleria Provvisorio: Cernaia (16 ago. 1855)

Seconda d’Indipendenza (1859): Montebello

Con l’Esercito Italiano:

Centro Meridione (1860-61): Pesaro – Castelfidardo – Ancona – Macerone – S. Giuliano – Garigliano

Terza d’Indipendenza (1866): Custoza

Roma (1870)

Eritrea (1887-88): concorre alla formazione dello squadrone Cacciatori a Cavallo

(1895-96): invia un ufficiale e 75 soldati per vari servizi

Libia (1911-12): fornisce a reparti mobilitati 41 soldati

Prima Mondiale (1915-18):

– 1916: Selz: M. Cosich (ago)

– 1917: Pozzuolo del Friuli (29-30 ott.)

– 1918: Vittorio Veneto: Piave, Tagliamento (ott.-nov.) Trento (1354ª cp. mitr.)

Africa Orientale (1935-36): costituisce ed invia in operazioni il 12° squadrone carri veloci: fornisce a corpi e reparti vari 10 ufficiali e 538 soldati

Seconda Mondiale (1940-43):

– 1940: fronte alpino occidentale

– 1941: Jugoslavia (6-18 apr.) – Russia: Uspenowka – Stalino – Awdejewka – Gorlowka

– 1942: Russia: Krasnij Lutsch (lug.) – Tschebotarewskij, Jagodnij, Satowskij, Bolschoj (ago.)

– 1943: Russia (gen.- apr.) – tenitorio metropolitano

Ricompense allo Stendardo

Al Valor Militare

Medaglia d’oro – Decreto 31 dicembre 1948

“Fedele al prestigio di magnanime tradizioni ed all’orgoglio di uno spirito marziale testimone della più nobile prodezza, confermava con chiaro ardimento la sua reputazione in un difficile ciclo di operazioni offensive. Chiamato repentinamente a battaglia dall’avversario che con la potenza del numero e dei mezzi irrompeva bramoso sulla riva meridionale del Don, con fiera risolutezza e spavalda fiducia di sé, affiancava i propri squadroni alle unità più provate, ovunque intimando rispetto ai battaglioni avversari ed imponendo loro con azione multiforme e fulminea, tempi d’arresto validi e proficui per la difesa. Lanciato in rischiosa missione, portava il fremito delle sue armi e dei suoi cuori a signoreggiare nel vivo del dispositivo avversario donde, fattosi largo con le sciabole ed i moschetti, si portava alla difesa di importante caposaldo contro il quale si infrangevano inesorabilmente tutti i ritorni offensivi dell’avversario. Appiedato ed in arcioni, nell’impeto del corpo a corpo, come nel cimento della carica irrefrenabile cementava il vanto dell’eroismo all’ambizione delle sue ardue imprese.” Fronte russo (bacino minerario di Krasnij Lutsch, luglio 1942 – quota 137,1 – quota 187,1 – quota 200,1 di Tschebotarewskii – quota 191,4 di Satowkij – Jagoinii – Dewiai Kijn – Bolshoij), 21-30 agosto 1942

Medaglia d’Argento – Decreto 5 giugno 1920

“Con alto valore e sublime spirito di sacrificio, contrastò all’imbaldanzito nemico l’avanzata al Tagliamento. Costretto ad asserragliarsi in Pozzuolo del Friuli, ne contese il possesso all’avversario, resistendo sul posto per 24ore, finché, isolato ed accerchiato si aprì a sciabolate un varco tra le fanterie nemiche” Pozzuolo del Friuli, 29-30 ottobre 1917.

Medaglia d’Argento – Decreto 13 dicembre 1948

“Durante dieci mesi di operazioni di guerra nell’impeto travolgente dell’attacco e nell’inseguimento protrattosi per duecentocinquanta chilometri o in duri combattimenti difensivi, sprezzante del rischio e solo impaziente di emergere alla pari della propria reputazione, ha dominato con infrangibile tenacia e nobile spirito ai sacrificio l’ostilità e l’insidia dell’ambiente “nte, affrontando tra le dure difficoltà logistiche e di clima ovunque il nemico e ovunque imponendogli, la sua aggressività ed il suo coraggio. Nuova prova del suo valore tradizionale ha dato quando, in un settore. particolarmente delicato del fronte ed in una fase incerta della lotta resa più ardua dalla eccezionale inclemenza dell’inverno con i suoi squadroni appiedati in concorso con altre unità ed a fianco degli alleati, ha contenuto l’urto di soverchianti forze avversarie.” Fronte russo: Nipro – Uspenowka – Roja Dejewka – Krimojtorez – Gorlowka – Samara agosto 1941 – maggio 1942.

Medaglia di Bronzo – Decreto 10 maggio 1848

“Per essersi distinto nel fatto d’arme presso Verona il 6 maggio 1848”

Medaglia di Bronzo – Decreto 16 gennaio 1860

“Per le brillanti cariche eseguite nel combattimento di Montebello e per i buoni servizi resi durante la campagna del 1859.”

Medaglia di Bronzo – Decreto 3 ottobre 1860

“Per la condotta tenuta dall’intero reggimento durante la campagna e specialmente per la battaglia di Castelfidardo (18 settembre 1860)”

Medaglia di Bronzo – Decreto 1° giugno 1861

“Per essersi distinto nel combattimenti del Macerone (20 ottobre 1860)” (Al 1° Squadrone)

Al Valore dell’Esercito

Medaglia di Bronzo – Decreto 4 gennaio 1978

“Nell’immane sciagura sismica che colpiva il Friuli, interveniva tempestivamente in soccorso delle popolazioni colpite, prodigandosi con coraggio e con fraterno slancio di solidarietà umana nell’aiuto ai feriti ed ai superstiti e nella rimozione delle macerie. L’apporto fornito riscuoteva l’apprezzamento e la gratitudine delle Autorità e della popolazione.” (Friuli, 6-15 maggio 1976).

Riconoscimenti

Encomio Solenne – tributato dal Capo di SME

“Reggimento di antiche tradizioni, approntava uno squadrone blindo pesanti che, inquadrato nel contingente “Ibis”, partecipava per circa tre mesi ad un intenso ciclo operativo nel contesto della missione di pace UNOSOM in Somalia. In un quadro di situazione difficile e scarsamente chiarificata il reparto veniva impiegato intensamente al fine di garantire la sicurezza dei dispositivi e delle autocolonne in movimento nel settore di competenza delle forze italiane. In presenza di minacce diffuse quanto immanenti, Quadri e lancieri davano prova convincente di elevata professionalità, altissimo senso del dovere e della responsabilità operando spesso al limite delle loro possibilità e contribuendo in maniera significativa al pieno successo delle operazioni”. Somalia, 8 gennaio – 31 marzo 1994