COSTANZO CASANA E MARCELLO DE SALVIA – M.O.V.M. DI MARZO

  

CASANA COSTANZO

Capitano di fregata s.p.e. M.M

Entrato giovanissimo all’Accademia Navale di Livorno, ne usciva guardiamarina nel luglio 1920. Sottotenente di vascello nel maggio 1922 e tenente di vascello nel febbraio 1925, servì prima su navi di superficie e poi su Sm. Collocato fuori ruolo nel 1926 fu destinato all’Aeronautica come osservatore dall’idrovolante. Rientrato in ruolo e promosso capitano di corvetta nel marzo 1934, imbarcava successivamente sul «Diamante», sul «Malocello» e sul «Da Recco», col quale ultimo partecipava alla campagna etiopica nel Mar Rosso. Promosso capitano di fregata nel gennaio 1939, l’anno dopo era chiamato a Taranto quale direttore dei corsi per la preparazione dei ricognitori di marina. Alla fine del 1940 era destinato ad Orbetello per un corso di osservazione dall’aereo, quindi nel 1941 s’imbarcava sul «Carini» ed infine sul «Lanciere».

 

“Comandante di cacciatorpediniere facente parte di una squadriglia di scorta ad una divisione incrociatori, partecipava a lungo e violento combattimento navale, dimostrando ottime doti di comando, aggressività e sprezzo del pericolo. Caduta la notte, mentre la sua nave era seriamente danneggiata e messa in pericolo da un fortunale d’eccezionale violenza, dava tutte le disposizioni atte d combattere l’azione devastatrice delle onde. La sua reazione di eroico animatore e di intrepido marinaio veniva, però, sopraffatta dalla violenza del mare che rendeva vani gli sforzi del magnifico equipaggio. Quando ogni speranza fu perduta e la nave stava per soccombere, sapeva donare ai suoi uomini, che con fierezza lo avevano seguito in combattimento, anche la forza spirituale di affrontare serenamente l’istante supremo. Unito a loro, in un sublime atto di fede, lanciava anche sulle vie dell’etere il duplice grido di «Viva l’Italia – Viva il Re» perché tutti i marinai d’Italia potessero raccoglierlo a testimonianza del tradizionale spirito eroico della nostra gente. S’inabissava infine con la sua nave, alla cui sorte si sentiva legato al di là della vita, con la bandiera di combattimento spiegata al vento.” – Mediterraneo Centrale, 23 marzo 1942.

DE SALVIA MARCELLO

Sergente A.A., pilota.

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Frequentato a La Spezia il 4° anno dell’Istituto tecnico commerciale «Da Passano», si arruolava volontario nell’A.A. ii 4 gennaio 1939 in qualità di allievo sergente pilota. Assegnato alla Scuola di pilotaggio di Frosinone, veniva nominato primo aviere pilota nel luglio, conseguendo contemporaneamente il brevetto di pilota d’aeroplano. Trasferito alla Scuola di pilotaggio di Foggia era promosso sergente nel settembre dello stesso anno e nominato pilota militare su apparecchio «CR Asso». L’entrata dell’Italia in guerra nel giugno 1940 lo trovava all’Aeroporto di Ciampino Sud al 51° stormo caccia terrestre e il 24 ottobre partiva in volo da Brindisi per l’Albania con la 354ª squadriglia del 24° gruppo da caccia.

“Superbo pilota da caccia, in quattro mesi di intensa attività sul fronte greco albanese effettuava più di cento azioni di guerra partecipando alle missioni più arrischiate del suo reparto e a travolgenti mitragliamenti contro munitissime postazioni nemiche. ln tre combattimenti aerei sostenuti dal suo gruppo contro preponderanti forze avversarie da caccia e da bombardamento, fedele gregario e magnifico combattente, lottava con intrepida aggressività abbattendo un caccia e cooperando all’abbattimento di altri otto avversari. Il quattro marzo, di scorta ad una nostra formazione navale, durante un aspro combattimento contro soverchiante caccia nemica prodigandosi oltre ogni limite, dopo aver contribuito all’abbattimento di cinque avversari, con magnifico slancio inseguiva ed attaccava un velocissimo caccia nemico e mentre in piena azione, riusciva a colpirlo ed abbatterlo, una raffica nemica lo fulminava al suo posto di vittoria e di gloria.” – Cielo di Albania,4 marzo 1941.