6° REGGIMENTO BERSAGLIERI

  

Socio d’Onore dell’Istituto dal 1992 – Tessera n° 676

Motto:   “… e vincere bisogna”

Festa:  18 giugno – anniversario della costituzione della Specialità (1836).

Sede:     Trapani – Caserma “Giannettino”

Mostrina: fiamma a due punte di colore cremisi.

Stemma Araldico

Nella prima partizione con lo smalto d’argento (simbolo della concordia e della purità) è rappresentatala torre di San Martino, località teatro della battaglia combattuta nel 1859 (riferimento alla M.B.V.M. concessa al VI battaglione nella seconda guerra d’indipendenza).

La seconda partizione comprende in alto il ricordo della M.B.V.M. conseguita a Custoza, al centro la stella azzurra dedicata ai fatti di Aspromonte, in basso il “fiume ondato” simbolo di tutti i fiumi sacri al ricordo dei bersaglieri: Cernaia, Isonzo, Piave, Don. Lo smalto d’azzurro è simbolo di valor militare, quello d’argento di sacrificio.

Il capo d’oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse al rgt. per il comportamento tenuto in Russia nel corso del secondo conflitto mondiale, come evidenziato dal tridente d’Ucraina

riportato nel quartier franco.

Origini e vicende organiche

Il 16 aprile 1851 viene formato il Comando dei Bersaglieri del 6° Corpo d’Armata, con sede in Capua, dal quale dipendono i battaglioni attivi XXVIII, XXIX, XXX, XXXI, XXXII e XXXIII ed un battaglione deposito. L’unità dal 31 dicembre 1861 prende il nome di 6° Reggimento Bersaglieri tuttavia il comando assolve compiti esclusivamente amministrativi e disciplinari non avendo responsabilità operative, successivamente assume alle dipendenze anche i battaglioni XXVI e XL. Con decreto 30 dicembre 1865 il reggimento assume la denominazione di 4° reggimento.

In attuazione del nuovo ordinamento del Corpo il 6° Reggimento Bersaglieri è ancora in vita il 1° gennaio 1871, con sede in Ancona, ed inquadra i battaglioni ceduti tutti dal 1° Reggimento; tali battaglioni nella circostanza prendono la numerazione di I, II, III e IV. Il 1° ottobre 1910 forma il VI battaglione ciclisti che sarà poi sciolto il 24 giugno 1918. Per la guerra 1915-18 il deposito costituisce il 15° Reggimento Bersaglieri. Nel corso del conflitto è impiegato inizialmente nell’ambito delle divisioni di fanteria poi, dal 15 febbraio 1916, è inquadrato nella I Brigata Bersaglieri assieme al 12° Reggimento. Il VI Battaglione Ciclisti agisce invece come unità autonoma per tutta tra durata della guerra. Nel luglio 1924 tutto il reggimento è trasformato in ciclisti e tale rimarrà sino al 1936.

Dal 1934 il 6° Bersaglieri è inserito nella Brigata Celere E.F.T.F. Nell’ambito dell’esigenza O.M.S. (Oltre Mare Spagna) presso il 6° si forma nel gennaio 1937 la 1ª compagnia motomitraglieri che nello stesso mese, è inviata in Spagna.

All’inizio del secondo conflitto mondiale il 6° è inquadrato nella Divisione Celere Emanuele Filiberto Testa di Ferro (1ª) unitamente ai Reggimenti Cavalleggeri di “Firenze” e di “Vittorio Emanuele”, 2° Artiglieria Celere. Il 20 gennaio 1942 è assegnato alla Divisione Celere Principe Amedeo Duca d’Aosta (3ª) con la quale si trasferisce al fronte russo. Rientrato nell’aprile 1943 dalla Russia, dove ha riportato gravi perdite meritando peraltro due Medaglie d’Oro alla Bandiera, dal successivo 1° luglio è trasformato in 6° Reggimento Bersaglieri Motorizzato comprendendo una compagnia motociclisti. una compagnia semoventi da 75, tre battaglioni autoportati ed un autoreparto.  Viene sciolto in Italia, ancora in fase di riordinamento, l’8 settembre 1943, a seguito degli eventi determinati dall’ armistizio.

Il 1° ottobre 1969 viene formato il VI Battaglione Bersaglieri inquadrato nel 22° Reggimento Fanteria Corazzato “Cremona” ove rimane sino al 20 ottobre 1975. In tale data, sciolto il 22° Fanteria, il VI battaglione, che ha sede in Torino, diviene autonomo, assume la denominazione di 6° Battaglione Bersaglieri “Palestro” ed è assegnato alla 3ª Brigata Meccanizzata “Goito”. Nell’ambito del riordinamento dell’Esercito ii 5 dicembre 1989 viene messo in posizione “quadro” e la Bandiera é versata al Sacrario del Vittoriano il successivo giorno 15; è soppresso il 31 maggio 1991.

Il 16 settembre 1992 viene ricostituito in Bologna il 6° Reggimento Bersaglieri che inquadra il 6° battaglione b. “Palestro” anch’esso ricostituito per trasformazione del 10° battaglione b. “Bezzecca”. Nel corso del 1993 partecipa dapprima all’operazione “Vespri Siciliani” in concorso al mantenimento dell’ordine pubblico, dai 9 febbraio al 25 marzo, nel settore di Caltanissetta e successivamente è interessato alla missione umanitaria “IBIS 2”, in Somalia; per tale esigenza il 6° cede dal 26 agosto al 15 dicembre una compagnia fucilieri al 78° reggimento f. “Lupi di Toscana” quindi raggiunge al completo la Somalia il 27 novembre inserendosi nel contingente UNOSOM. Il reggimento rientra in Italia il 24 febbraio 1994 e per il comportamento tenuto merita una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito. Dall’11 giugno al 25 luglio 1994 il 6° è nuovamente in Sicilia per l’esigenza “Vespri” nelle zone di Piazza Armerina, Enna, Nicosia. Progressivamente ridotto nei quadri, si ricostituisce il 15 aprile 2005 a Trapani per ridenominazione del preesistente 12 Reggimento Bersaglieri.

Campagne di guerra e fatti d’arme

Unità preesistenti:

Con l’Armata Sarda

Prima di Indipendenza (1848-49): VI battaglione

– 1848: Val Sabbia

– 1849: Roma

Seconda di Indipendenza (1859): VI battaglione: Passaggio Sesia – Palestro – Borgo Vercelli

6° Reggimento

Con l’Esercito Italiano

Centro Meridione (1860-62): – VI battaglione: Aspromonte

Roma (1870): – VI e XIX battaglione

Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei btg. I, III, e VI con 15 ufficiali e 37 soldati. I battaglione: Adua

Libia (1911-12): fornisce a corpi e servizi mobilitati 22 ufficiali e 1215 soldati

Prima Mondiale (1915-18):

  • 1915: Conca di Plezzo
  • 1916: Carso: Veliki Hriback (ott.), Pecinka, q. 308 (nov.)
  • 1917: Medio Isonzo: M. Vodice (mag.) – Bainsizzar. Sommer, Oscedril, q. 808 (ago.) – M. Globokak – Pradamano (ott.) – M. Tonderecar (dic.)
  • 1918: M. Cornone: Sasso Rosso (giu.)

Albania (1939): VI battaglione

Seconda Mondiale (1940-43):

  • 1941: Jugoslavia: Bosnia, Croazia
  • 1942-43: Russia: Orlowo, Iwanowka. Bolowo Antrazit, Bobrowskij, Jagodnrj, Pavlograd (4 – 22 febbraio 1943).

Ricompense alla Bandiera

Al Valor Militare

Ordine Militare d’Italia – Decreto 5 giugno 1920

“Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915-18).” (All’Ama di Fanteria).

Ordine Militare d’Italia – Decreto 26 luglio 2017

“Nel solco della più fulgida tradizione dei reparti bersaglieri dell’Esercito Italiano, il reggimento dava reiterate prove di ammirevole coraggio, considerata perizia e grande senso di responsabilità, partecipando a numerose operazioni di supporto alla pace e soccorso umanitario sotto l’egida Nato e Onu. In particolare, nel corso della missione in Iraq, primi a essere schierati a presidio della diga di Mosul, obiettivo di rilevanza strategica, ai margini del confine del territorio controllato dal sedicente stato islamico, i bersaglieri del 6°, all’insegna di un immutato spirito di sacrificio e di un’assoluta dedizione, fronteggiavano, in critiche condizioni tattiche e ambientali, le minacce alla sicurezza, con ardimento e sprezzo del pericolo, dando prova di audacia ed altissimo senso del dovere. Ammirevole esempio di unità che, erede di una specialità indissolubilmente legata ai momenti più importanti della storia della nazione, dava lustro alla Forza Armata e all’Italia nel contesto internazionale.” Kosovo, Libano, Afghanistan, Iraq, 2006 – 2017

Medaglia d’Oro – Decreto 31 dicembre 1948

“Salda e forte unità di guerra, già temprata in mesi di aspra lotta su altro fronte, si prodigava nella dura campagna di Russia con lo stesso ardore e la stessa fede che formarono la sua gloria nelle precedenti guerre d’Italia. Balzato dalla linea difensiva aspramente contesa, ma sempre inviolata, all’audace offensiva, si impossessava con sanguinosa battaglia del centro fortificato di Twnowka, aprendo il passo alla conquista del ricco bacino minerario di Krasnji Lutsch. Passato, con rapida leggendaria marcia, dal Donetz al Don, dava il suo potente e decisivo contributo alla battaglia per la conquista di una munitissima testa di ponte nemica, annientando il nemico annidato in un settore particolarmente difficile ed insidioso. Chiamato in altro settore dove minacciose masse russe erano riuscite a passare sulla destra del Don con eroici contrattacchi e con tenacissima resistenza arrestava definitivamente l’avversario rendendo vani ripetuti sfondamenti fatti dal nemico con mezzi e forze assolutamente preponderanti.” Fronte russo (Orlowo, Iwanovka, Bokowo, Antraz,it, Bobrowskij, Baskowskij, Qwota 244,4 Jagodinij, Quota 208,4), febbraio – settembre 1942.

Medaglia d’Oro – Decreto 26 maggio 1956

“Magnifico Reggimento Bersaglieri durante la campagna in Russia già duramente provato e copertosi di gloria, stremato nelle sue file, ma non domo, compì atti prodigiosi nella tormentata manovra di ripiegamento delle truppe della A.R.M.I.R. segnando, dal Don al Dnieper, con copioso sangue le tappe di una lotta epica. In nobile gara di eroismo e di sacrificio con altre truppe, avanguardia arditissima in cruenti puntate controffensive, temeraria ed implacabile retroguardia, in durissimi combattimenti di arresto contrasta passo a passo il procedere baldanzoso di forti colonne corazzate nemiche, rompendone, più volte l’accerchiamento con mezzi ed armi di gran lunga inferiori in numero ed efficacia. Sorretto da una disperata volontà di resistenza, benché sopraffatto dalle travolgenti forze avversarie, dopo aver perduto circa il 70% dei suoi effettivi chiuse combattendo per ultimo, sulle sponde del Dnieper, il tragico ciclo operativo, ammirato dagli alleati a fianco dei quali validamente si batteva, tenendo ovunque alto il nome dei soldati d’Italia e sempre fedele alle nobili tradizioni del Corpo.” Fronte russo, fiume Don – fiume Dnieper, 17 dicembre 1942 – 20 febbraio 1943.

Medaglia di Bronzo – Decreto 27 maggio 1859

“Per essersi distinto al passaggio della Sesia (21 maggio 1859), e nelle operazioni successive su Palestro e Borgo Vercelli (22 – 25 maggio 1859).! (Al VI Battaglione).

Medaglia di Bronzo – Decreto 30 settembre 1862

“Perché diede prova di valore e di sagacia militare (fatti di Aspromonte, settembre 1862).” (al VI Battaglione).

Medaglia di Bronzo – Decreto 6 dicembre 1866

“Per la valorosa ed intrepida condotta tenuta al fatto d’arme di Custoza (24 giugno 1866).” (Al XIII Battaglione).

Medaglia di Bronzo – Decreto 29 ottobre 1922

“Sotto violento fuoco attraversava l’Isonzo irrompendo nelle trincee nemiche, in quattro giornate di aspra lotta validamene concorreva con slancio intrepido e fulgido valore al conseguimento della vittoria. Malgrado le forti perdite subite manteneva le posizioni conquistate resistendo ai violenti e ripetuti contrattacchi nemici (Bainsizza, 16 – 20 agosto 1917). Si distinse per slancio e ardimento nella riconquista di una importante posizione (Globokak, 25 ottobre 1917).”

Al Valore dell’Esercito

Medaglia d’Argento: Decreto 17 marzo 1995

«Inquadrato nelle forze del contingente italiano impegnato in Somalia per le operazioni di soccorso e protezione alla popolazione, nonostante le oggettive difficoltà ambientali, si prodigava con totale dedizione ed elevata professionalità nella delicatissima e pericolosa missione. Operando in condizioni estreme di sicurezza, i suoi uomini hanno sempre confermato sia in attività di controllo del territorio, sia in azioni di rastrellamento per la ricerca d’armi, sia in operazioni antibanditismo e/o scorte a convogli umanitari, sia infine durante le fasi di abbandono delle posizioni di Belet Wein e Bulo Burti, elevate capacità operative, altissimo senso del dovere e coraggio non comune. Più volte coinvolte in conflitti a fuoco, le sue unità reagivano sempre con efficacia, dimostrando in ogni circostanza la capacità di discriminare e graduare le reazioni del proprio personale evitando così inutili spargimenti di sangue. La fierezza, l’orgoglio e la certezza di portare vitale soccorso umanitario ad una popolazione disperata e la necessità di ridare ordine ad un Paese martoriato dalla guerra civile sono state le motivazioni che ne hanno contraddistinto l’operato. Chiaro esempio di grande perizia ed estremo valore che hanno concorso ad elevare e nobilitare il prestigio dell’Esercito Italiano“ Somalia, 30 novembre 1993 – 24 febbraio 1994.