9° REGGIMENTO FANTERIA “BARI”

  

SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DAL 1962– TESSERA N° 86

Motto:     “Ai bianchi gli ardimenti”

Festa:      24 ottobre – anniversario del combattimento di S. Michele del Carso (1915).

Sede:       Trani (BA) – Caserma “Lolli-Ghetti”.

Mostrina: rettangolare di colore bianco.

STEMMA ARALDICO

Nella prima partizione si trovano i motivi araldici e tradizionali dedicati all’origine del Corpo: l’arme del Conte di Bricherasio, fondatore del Reggimento; la colonnella con l’aquila e la croce d’argento dell’antica Savoia.

La seconda partizione è stata dedicata ai legami territoriali mediante l’arme di Bari, sede ove il Reggimento ha sostato per lunghi anni anche in passato nonché città di cui porta il nome, e la fascia di rosso, riferita alle isole dell’Egeo in generale, sulla quale è riportata la croce ad otto punti dell’arme di Rodi, città ove il 9° è stato dislocato dal 1924 al 1943.

Nello scudetto è riportata l’arme della Regina Polissena d’Assia al cui nome venne dedicato il Reggimento alla fondazione. Il capo d’oro simboleggia le due M.O.V.M. concesse al Reggimento.

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE

Discende dal Battaglione La Regina costituito in Pinerolo l’8 aprile 1734 dal Conte Cacherano di Bricherasio, su dieci compagnie, e trasformato in Reggimento La Regina il 13 aprile 1741. Sciolto nel 1798 dal giuramento di fedeltà al Re di Sardegna, viene ricostituito nel 1814, sempre come Reggimento La Regina per divenire l’anno seguente Brigata “La Regina”, con due battaglioni in pace e quattro in guerra; incorpora in seguito il Reggimento Provinciale di Asti ed il 1° Battaglione di Mondovì. Successivamente cambia più volte denominazione come segue:

  • nel 1831, 1° Reggimento (Brigata La Regina), in occasione della formazione delle brigate su due reggimenti;
  • nel 1839, 9° Reggimento Fanteria (Brigata La Regina), quando un nuovo ordinamento assegna ai reggimenti dell’Arma un numero progressivo;
  • nel 1871, 9° Reggimento Fanteria “Regina”, in seguito allo scioglimento delle brigate permanenti;
  • nel 1881, 9° Reggimento Fanteria (Brigata Regina), con la ricostituzione delle brigate.

Per la guerra 1915-18 il reggimento è articolato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Il 1° giugno 1924 il reggimento è destinato a presidio delle isole italiane dell’Egeo, ove è stato preceduto nel settembre 1923 dal II battaglione; prende sede a Rodi. Con l’applicazione della legge 11 marzo 1926 sull’ordinamento riprende il nome di 9° Reggimento Fanteria “Regina”, rimane articolato su due soli battaglioni ed a seguito della formazione delle brigate su tre reggimenti viene assegnato alla XXIII Brigata assieme al 10° “Regina” ed al 47° “Ferrara”. Il 2 ottobre 1934 lascia la brigata e viene messo alle dipendenze del Comando Militare dell’Egeo. Formate le divisioni binarie, dal 1° marzo 1939 è inquadrato nella Divisione di Fanteria “Regina” (50ª), unitamente ai Reggimenti 10° Fanteria e 50° Artiglieria per D.f. ai quali si unirà nel 1941 anche il 309° Fanteria. All’inizio del secondo conflitto mondiale il 9° ha il seguente organico: comando, compagnia comando; I, II e III battaglione fucilieri; L battaglione mitraglieri; quattro compagnie mortai da 81, due da 45; compagnia cannoni da 47/32; batteria armi di accompagnamento da 65/17; nove compagnie mitraglieri costiere. Si scioglie l’11 settembre 1943, a seguito degli eventi bellici, nell’Isola di Rodi.

Ricostituito il 20 novembre 1945 in Bari quale 9° Reggimento Fanteria “Regina” su comando, compagnia comando e tre battaglioni, ai quali si uniranno poi la compagnia mortai e la compagnia cannoni c/c, con circolare 14 marzo 1947 cambia nome in 9° Reggimento Fanteria “Bari” e tale rimane sino allo scioglimento del 31 ottobre 1975 a seguito della ristrutturazione dell’Esercito. Il I battaglione viene trasformato il 1° novembre 1975 in Trani in 9° Battaglione Fanteria Motorizzato “Bari” ed eredita Bandiera e tradizioni del 9° Reggimento; è assegnato alla Brigata Motorizzata “Pinerolo”; il II battaglione dà vita al 13° Battaglione f. mot. “Valbella”. Dal giorno 8 ottobre 1980 prende nome di 9° Battaglione Fanteria Meccanizzato “Bari” quindi dal 17 luglio al 19 settembre 1992 cede una compagnia rinforzata al 12° Reggimento bersaglieri che opera in Sicilia, nella zona di Trapani, nel quadro dell’operazione “Vespri Siciliani” in concorso al mantenimento dell’ordine pubblico. Con il riordinamento della Forza Armata il 29 settembre 1992 il battaglione perde la propria autonomia ed il giorno successivo è inquadrato quale I Battaglione Meccanizzato nel 9° Reggimento Fanteria “Bari” che si ricostituisce in Trani (BA). Il reggimento torna in Sicilia, dal 25 novembre al 19 dicembre 1992, per 1’operazione “Vespri Siciliani” nelle provincie di Agrigento e Trapani. Nel 1994, dall’8 giugno il reggimento è in Calabria, nel quadro dell’operazione “Riace” per il controllo de1 territorio. Per l’assolvimento del compito riceve in rinforzo personale dalle altre unità della Brigata “Pinerolo”.

CANPAGNE DI GUERRA E FATTI D’ARME

Con l’Armata Sarda

Successione di Polonia (1734-35)

Successione d’Austria (1742-48): Montalbano, Villafranca, Madonna dell’Olmo

Franco-Piemontese (1792-96): Authion

Prima d’Indipendenza (1848-49):

– 1848: Goito, Pastrengo, S. Lucia, Governolo, Volta

– l849: Mortara, Novara.

Crimea (1855-56): le compagnie 1ª, 5ª, 9ª e 13ª formano un battaglione inserito nel 4° Reggimento provvisorio che partecipa alla battaglia della Cernaia.

Seconda d’Indipendenza (1859): Palestro

Centro-Meridione (1860-61): Pesaro, Castelfidardo, assedio di Ancona, Macerone, assedio di Gaeta, Messina.

Con l’Esercito Italiano

Brigantaggio (1861-70): Puglia e Sicilia.

Terza d’Indipendenza (1866): assedio di Borgoforte

Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni VI, XY XX e XXIX con 8 ufficiali e 264 soldati. Adua: VI e XV Battaglione

Libia (1911-12): concorre con personale vario alla mobilitazione di alcune unità.

Prima Mondiale (1915-18):

– 1915: Carso: conquista le pendici del M.S. Michele (lug.-ott.), Bosco Cappuccio (ott.), Castelnuovo (nov.)

– 1916: Carso: S. Martino (mar.-giu.), Oppacchiasella (ago.), Loquizza (sett.-ott.)

– 1917: Dosso Faiti (mag.) – M. Ortigara (giu.) – Melette di Gallio, M. Longara (nov.) – M. Melago (dic.)

– 1918: Val Sugana – M. Valbella (giu.-ago.)

Africa Orientale (1935-36): il 9° Reggimento, pur mobilitato, non prende parte alla campagna.

Seconda Mondiale (1940-43):

– 1940: presidio delle isole dell’Egeo

– 1941: partecipa alla rioccupazione di Castelrosso e allo sbarco a Creta

– 1942-43: prende parte alle operazioni contro i Tedeschi poi si scioglie

RICOMPENSE ALLA BANDIERA

Ordine Militare d’Italia – Decreto 5 giugno 1920.

Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915-18). (All’Arma di Fanteria).

Ordine Militare d’Italia

“Fedele alle antiche virtù di coraggio e audace valore, il 9° Reggimento Fanteria “Bari” è stato impiegato dal teatro operativo balcanico a quello afghano, garantendo sempre una eccezionale cornice di sicurezza alla popolazione, alle istituzioni locali e a tutte le organizzazioni internazionali presenti nei territori controllati, ponendosi quale fulgido esempio di unità coesa e fortemente motivata. Straordinaria espressione di nobili ideali, ha mostrato fermezza morale, consapevole coraggio ed elevate virtù militari, contribuendo ad esaltare il prestigio dell’Esercito e dell’Italia nel contesto internazionale.” Kosovo, 2008 – 2010 – Afghanistan, 2018

Medaglia d’Oro – Decreto 19 giugno 1859

Per la gloriosa condotta del reggimento alla presa di Falestro ed alla battaglia del 31 maggio 1859.

Medaglia d’Oro – Decreto 3 agosto 1916.

Con mirabile energia e tenacia, ora muovendo all’attacco, ora resistendo ai violenti e insidiosi assalti nemici rese, col suo sangue, sacro alla Patria il Monte San Michele e le sue balze. Luglio e ottobre 1915, marzo e giugno 1916.

Medaglia d’Argento – Determinazione 23 luglio 1848

Per essersi distinto in guisa segnalata nel fatto d’armi di Governolo (18 luglio 1848)

Medaglia di Bronzo – Decreto 5 giugno 1920

Per l’irresistibile slancio e il grande valore dimostrati dal III battaglione nell’espugnazione del Monte Valbella e per l’incrollabile resistenza opposta, con successo, ai reiterati ritorni offensivi del nemico. (Monte Valbella, 29 giugno 1918). Il II battaglione si era distinto a M. Melago. (24-25 dicembre 1917).