PIERLUIGI DEODATO E ARDUINO FORGIARINI – M.O.V.M. DI GIUGNO

  

DEODATO PIERLUIGI

Maggiore s.p.e. 5° reggimento alpini, VI battaglione eritreo

Sottotenente. di cpl. nel nov. 1918, l’anno dopo partiva per la Cirenaica, assegnato al VI battaglione del 34° fanteria. Promosso ten. nel maggio 1920 e trattenuto in servizio a domanda, partecipò, nel R.C.T.C. della Cirenaica, alle operazioni di grande polizia coloniale per oltre cinque anni meritandosi il passaggio ad effettivo. Rimpatriato nell’ottobre 1925, e trasferito al 1° reggimento alpini, con la promozione a capitano passò al 5° nel 1933 e due anni più tardi, il 10 marzo 1935, si imbarcò a Napoli per I’A.O. Conclusa la campagna etiopica, fu trasferito nelle truppe coloniali come comandante della compagnia mitraglieri dell’VIII battaglione. eritreo. Assunto il comando del VI battaglione. della VII Brigata coloniale nel nov. 1939, veniva mobilitato con l’entrata in guerra dell’Italia. Nel febbraio 1941 fu promosso maggiore.

“Comandante di un battaglione coloniale in un presidio isolato, attaccato da preponderanti forze ribelli, opponeva resistenza per più giorni e, benché ferito, non lasciava il comando del battaglione. Col reparto decimato e nella impossibilità di tenere la posizione, avendo avuto ordine di ripiegare Per ricongiungersi alle altre forze, riusciva con abile manovra, a sfuggire alla stretta nemica. Attaccato durante la marcia opponeva disperata resistenza e, benché nuovamente e gravemente ferito, guidava arditamente i suoi uomini all’assalto. Travolto dall’avversario, venti volte superiore, veniva catturato, sottoposto a giudizio sommario e condannato a morte subiva stoicamente la barbara condanna” (Billò Lechemptì (A.O.), 22 maggio – 5 giugno 1941)

Altre decorazioni: M.B. (Addis Abeba, luglio 1936); Cr.g. al V.M. (A’O., 20 marzo 1937); Cr.g. al V.M. (A.O., 31 marzo 1937); ten. in s.p.e. per m.g. (Libia, aprile 1923).

 

FORGIARINI ARDUINO

Elettricista M.M.

Apprendista elettricista, si arruolava volontario nella Marina Militare in qualità di allievo elettricista ed ammesso alla scuola di S. Bartolomeo a La Spezia il 20 sett. 1938, ne usciva un anno più tardi “comune di 1ª classe”. Destinato sul sommergibile “Perla” dislocato nel Mar Rosso, raggiungeva la sua unità nel dic. 1939. Il 27 giugno 1940 il “Perla” incagliatosi sulla spiaggia fra Ras Cosare e Ras Nunneita veniva distrutto dopo impari lotta dalle artiglierie delle siluranti nemiche.

“Imbarcato su sommergibile impiegato in acque lontane e fortemente insidiate, benché leggermente minorato per intossicazione da gas sino dall’inizio della missione, dava instancabilmente la propria opera per tutta la durata dell’ardua operazione e dimostrava entusiasmo, capacità e coraggio ammirevoli. Durante impari combattimento sostenuto dall’unità incagliata contro siluranti nemiche, anziché allontanarsi come ordinatogli perché non necessario l’impiego delle armi, rifiutò con serena semplicità di abbandonare il sommergibile finché vi fosse restato il comandante e lo aiutò calmo e sorridente sotto il fuoco concentrato del nemico. Colpito in pieno da proiettile di artiglieria cadde su quel lembo di Patria da cui non aveva voluto staccarsi, immolando la giovane vita nell’adempimento cosciente e coraggioso del dovere cui si era dedicato con tutto lo slancio del suo animo valoroso, esempio delle più elette virtù militari e morali” (Mar Rosso, 27 giugno 1940)