52° REGGIMENTO ARTIGLIERIA TERRESTRE “TORINO”

  

Socio d’Onore dell’Istituto dal 1950 – Tessera n° 9

Motto: “Domino e domo”.

Festa: 1° luglio- anniversario della costituzione del reggimento (1916)

Sede: Persano – Caserma “Capone”

Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio

 

 

Stemma araldico

Nel primo terzo: lo scudo di Gorizia ricorda il battesimo del fuoco avvenuto nei sobborghi della città nell’agosto 1916; l’arme di Messina è invece riferita alla prima ricostituzione del Reggimento avvenuta nel 1935 nella città dello stretto. Il secondo terzo ricorda l’appartenenza del 52° alla Divisione “Torino” con la quale ha combattuto sul fronte russo, nel corso del secondo conflitto mondiale, meritando due ricompense al V.M. L’ultimo terso è legato al legame tradizionale con Cremona, città che ha dato il nome alla grande unità nella quale è stato inquadrato il reggimento nel 1947 ed al legame territoriale con Acqui, città ove il 52° si è ricostituite sempre nel 1947. Il capo d’oro rappresenta la massima ricompensa al V.M. concessa al Reggimento per il valore dimostrato dagli artiglieri in Russia, come ricorda il tridente d’Ucraina nel quartier franco.

Origini e vicende organiche

Per effetto della circ. ministeriale n. 5110-G in data 9 giugno 1916 viene costituito in Napoli, nello stesso mese, presso il deposito del 24° reggimento a. cam. il 52° Reggimento Artiglieria da Campagna su comando, due gr. da 75/911 con il concorso dei depositi dei reggimenti a. cam. 24°, 8°, 14°, 27°, 2°. Gran parte del personale e dei materiali sono rimpatriati dalla Libia. Sciolto nel dicembre 1918, viene ricostituito il 25 febbraio 1935 a Messina quale 52° Reggimento Artiglieria di divisione di fanteria.  Sostituisce il 24° reggimento a. (mobilitato per l’esigenza A.O.) ed è assegnato alla Divisione di Fanteria “Peloritana II” (129°). Soppresso al termine dell’esigenza, il 9 dicembre 1936, i suoi reparti confluiscono nel 24° reggimento. Il 52° Reggimento Artiglieria “Torino” è nuovamente in vita a Civitavecchia il 1° ottobre 1938 su comando, II gr. da75/27. III gr. da 75/13, btr. c/a da 20 mm. Divenuti i due gr. I e II, ad essi si unisce il 1° gennaio 1939 il III gr. da 100/17. Il reggimento, assegnato alla Divisione di Fanteria “Torino” (52^), unitamente ai Reggimenti 81° e 82° Fanteria il 10 giugno 1940 ha il seguente organico: comando, reparto comando, I gr. da 100/17, II e III gr. da 75/27, 10^ btr. c/a da 20 mm. A tali reparti si uniscono il 1° settembre 1941 l’11^ btr. c/a da 20 mm e nel luglio 1942 una btr. c/c da 75/34. Sul fronte russo, ove per il comportamento dei suoi uomini, vengono conferite alla Bandiera due ricompense al V. M., il 52° subisce gravi perdite ed i reparti superstiti rientrati in Patria vengono sciolti il 31 maggio 1943. Il giorno successivo il 159° reggimento a. della Divisione “Veneto”, disciolto sotto la stessa data, assume la denominazione di 52° Reggimento Artiglieria “Torino” e ne fanno parte comando, I gr. da 100/17, II gr. da 75/27 7^ btr. di formazione.

Il reggimento, ancora in fase di riordino, si scioglie il 13 settembre 1943 a seguito degli eventi determinati dall’armistizio nella zona di Gorizia. La ricostituzione ha luogo in Acqui Terme il 1° gennaio 1947 quale 52° Reggimento Artiglieria Controcarri, per 1a Divisione di Fanteria “Cremona”, su comando, reparto comando, I gr. da 76/55. e III gr. da 57/50. L’organico è completato ne1 marzo 1948 con la formazione del II gr. da 16/55 e del IV gr. da 57/50 ed il successivo 1o agosto il reggimento diviene 52° Reggimento Artiglieria da Campagna Controcarri. L’ordinamento reggimentale viene modificato il 1° dicembre 1951 su: comando, reparto comando. I e II gr. da l05/22, III gr. c/a l. da 40/56, sottoraggruppamento c/c e nella circostanza cambia nome in 52° Reggimento Artiglieria da Campagna. Una radicale trasformazione è disposta dallo SME in base al quale dal 1° luglio successivo l’unità, dislocata in Alessandria, diviene 52° Reggimento Artiglieria Pesante ed è formata da comando, reparto comando e quattro gr. cannoni da 155/45. Nel maggio 1955 il II gr. sostituisce i cannoni con gli obici da 203/25. Nel giugno 1973 il III gr. è posto in posizione quadro, posizione nella quale si trova anche il V gr. obici da 203125 di nuova formazione.

Con la ristrutturazione dell’Esercito nel corso del 1975 hanno luogo la soppressione del III e V gr., dal 1° giugno, quella del IV gr., dal 20 settembre mentre dal 1° ottobre il II gr. cannoni da l55/45 è trasferito a Cremona per essere inserito nel reggimento a. cavallo quale IV gr. “quadro”. Lo stesso reggimento viene sciolto il 30 settembre ed il giorno successivo si forma in Brescia il 52° Gruppo Artiglieria da Campagna “Venaria per trasformazione del I gr. La nuova unità composta da comando, btr. comando e servizi, tre btr. da 155/23 T. M. è resa depositaria delle tradizioni del 52° reggimento e ne riceve anche la Bandiera. Nel primo semestre del 1991 le btr. sostituiscono i materiali con gli obici da 155/23 su scafo semovente M 109/G. Nell’ambito del riordinamento della Forza Armata dal 2 settembre 1991 il gruppo dà vita (in fase sperimentale) al 52° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente “Venaria” la cui costituzione viene sancita in data 1o agosto 1992 quale 52° Reggimento Artiglieria da Campagna Semovente “Torino”. Nel corso del 1993 e fino al marzo 1994 personale volontario del reggimento prende parte alla missione umanitaria IBIS in Somalia, inserito nel contingente ITALFOR. Il 52° partecipa all’operazione “Vespri Siciliani”, in concorso al controllo del territorio nel settore di Catania nel periodo 11 giugno – 11 agosto 1994 e successivamente una batteria di formazione viene inviata in Piemonte, nel novembre 1994, per concorrere alle operazioni di soccorso nella zona di Alessandria colpita da violenta alluvione. Dall’11 ottobre 1995 si trasferisce a Vercelli alle dipendenze della Brigata Meccanizzata “Centauro”fino al 31 dicembre 2001. A seguito di nuovi provvedimenti ordinativi, dal 1º gennaio 2002 al 31 dicembre 2004 passa alle dipendenze della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” e, dal 1º gennaio 2005, passa alle dipendenze della Brigata di Artiglieria Terrestre. Dal 1º ottobre 2010 il Reggimento è posto alle dipendenze del Comando Artiglieria. Dall’8 settembre 2016 il reggimento è trasferito nella sede di Bracciano, sostituito nella caserma “Scalise” di Vercelli dal Reggimento Artiglieria a Cavallo. Dal settembre 2020 il Reggimento viene trasferito a Persano.

Campagne di guerra e fatti d’arme

Prima Mondiale (1915-18):

– 1916: S. Marco (10 – 16 ago.), Sober, Vertojba, S. Marco

– 1916: q.174 di Tivoli (mag. – giu.), Bainsizza (ago. – set.) – Montello (3 nov. – 10 dic.)

– 1917: Piave: Montello (15 – 24 giu.) – Vittorio Veneto: Montello, Fadalto, Vittorio (24 ott. – 4 nov.)

Seconda Mondiale (1940-43):

– 1940: fronte alpino occidentale

– 1941: territorio jugoslavo: Sebenico, Spalato, Ragusa (apr. – giu.) fronte russo: f. Dniepr, Rikowo, Chazepetowka (lug. – dic.)

– 1942 fronte russo: Malo Orlowka, Nowo Orlowka, Arbusowo, Tscherkowo

– 1943: fronte russo (gen. – mar.)

Ricompense alla Bandiera

Al Valor Militare

Medaglia d’Oro – Decreto 3l dicembre 1947.

“Già decorato di Medaglia di Bronzo per le azioni compiute sul fronte orientale durante il primo anno della campagna di Russia, sfolgorava vittorioso nella rapida avanzata dal Bulawin al Don nel luglio 1942. Dalle salde posizioni raggiunte sul Don il 52″ Reggimento Artiglieria portava più volte le sue batterie a sostenere anche altri settori, concorrendo efficacemente a rafforzare anche reparli alleati. Sopraggiunto il duro inverno russo e con esso una poderosa offensiva del nemico a largo raggio, il 52° Reggimento Artiglieria, gareggiando in disciplina e valore con gli altri reparti della divisione, battendo continuamente il nemico in una prima azione di ripiegamento, portava in salvo i suoi pezzi nonostante la scarsezza della sua scorta di carburante. Avendo però dovuto cedere tutta la benzina rimasta, ai carri alleati che scortavano la divisione, trasformava tutti i suoi artiglieri in fanti, dopo aver sacrificato ad uno ad uno i suoi pezzi non senza prima averli resi inefficienti. Assediato una prima volta in luna zona fortemente battuta, lanciava i superstiti all’assalto alla baionetta, riuscendo a rompere il cerchio. Dopo una lunghissima marcia durata oltre 36 ore a digiuno, fra i mortali tormenti di una bassissima temperatura, gli artiglieri superstiti, combattendo sempre come fanti fra i fanti, raggiungevano un altro più arretrato caposaldo entro cui, nuovamente accerchiati, tenevano fronte al nemico per ben ventiquattro giorni. Rotto infine anche questo secondo accerchiamento, i resti de1 reggimento, ridotti appena al 10% degli effettivi, riuscivano con altra epica marcia a ricongiungersi coi resti della propria Armata. Il glorioso Stendardo, colpito più volte col proprio colonnello comandante dal fuoco delle artiglierie e mortai nemici, bruciava entro l’autovettura frantumata, sparendo così nella mischia come simbolo di un mitico eroe trasumanato dal fuoco” (Malo e Nowo Orlowka, Bogutschar, Wiatschenkawa, Monastyrschina, Peseka, Merkulow, Demidow, Ssuow, Arbusowo, Tscherkowo,luglio 1942 – gennaio 1943.

Medaglia di Bronzo – Decreto l3 dicembre 1948.

“Nel corso di successive battaglie offensive e poi nella protezione delle proprie fanterie divisionali schierate su importanti posizioni difensive, assumendo il rischio delle linee più avanzate, e amalgamando all’ardimento dei battaglioni il valore dei propri gruppi, ha opposto alla rabbiosa pervicacia di nemico agguerrito e soverchiante la fermezza di animo e l’abilità di capi e gregari, ai cui sacrifici dappertutto è stato premiato il successo” (fronte russo: Starije, Koidaki, Obuchowskije, Gorianowslqe, Ssofjewka, Rykowo, Ubpshischtsche, Chazepztowka, Jelenowkn, Stazione Bulawin, Junikomunard, Boskowa, Malo Orlowka, Nowaja Orlowka, agosto 1941 – maggio 1942.