GIUSEPPE CANTAFIO E CARLO CHIAMENTI -M.O.V.M. DI APRILE

  

CANTAFIO GIUSEPPE

Fante, 208° reggimento fanteria

Orfano di decorato al valore: morto nella guerra italo-etiopica, veniva chiamato alle armi il 20 marzo 1940 destinato al 35° reggimento fanteria. Passato al 3° fanteria mobi­litato partecipava, dal giugno successivo, alle operazioni di guerra sul fronte occidentale. Trasferito al 208° fanteria della Divisione “Taro” il 28 ottobre, un mese dopo partiva col reggimento per l’Albania.

“Porta arma tiratore di una squadra mitraglieri, decentrata presso un caposaldo di compagnia fucilieri, durante irruento ed improvviso attacco nemico, accompagnato da intenso martellante fuoco di mor­tai, sereno ed impavido, si prodigava incessantemente nel battere con raffiche micidiali l’attaccante. Ferito ad un braccio da scheggia di mortaio, non desisteva dal combattimento ed all’invito del capo­squadra di recarsi al posto di medicazione, con esemplare stoicismo rispondeva: «Devo rimanere alla mia arma, perché il mio coman­dante mi ha insegnato a non abbandonarla mai». Accortosi che ele­menti avversari stavano penetrando nel caposaldo, attraverso una breccia del reticolato, divelto dai colpi di mortaio, sprezzante di tutto, difendeva la sua mitragliatrice con lancio di bombe e mano, oppo­nendo al nemico, giunto ormai a pochi metri, l’eroismo del suo nobile ardire, finché, colpito nuovamente e mortalmente, cadeva sull’ arma già· bagnata del suo sangue. Mirabile esempio di spirito di sacrificio e di attaccamento al dovere.” Quota 1143 regione Brumbulliment (Fronte greco), 8 aprile 1941.

 

CHIAMENTI CARLO

Maresciallo ordinario, 32° reggimento carristi

Appena diciottenne, si arruolava volontario nei 14° Reggimento “Cavalleggieri Alessandria” congedandosi nell’agosto 1931 col grado di sergente. Richiamato per esigenze A.O. nel genn. 1935, veniva destinato al Reggimento «Cavalleggieri Vittorio Emanuele II», ove conseguiva la promozione a sergente maggiore. Ricollocato in congedo nel 1936, due anni più tardi, ne1 nov. 1938, indossava nuovamente la divisa e, volontario, partiva per la Spagna assegnato alla 1^ compagnia carri d’assalto del raggruppamento carristi, rimpatriando nel giugno 1939 col grado di maresciallo ordinario ottenuto per merito di guerra. Alle prime avvisaglie del nuovo conflitto mondiale veniva richiamato a domanda e nell’ottobre 1940, fu inviato al 32° reggimento fanteria carrista. Nel novembre successivo partiva per l’Albania con IV battaglione carristi. 

Altre decorazioni: M.B. (Santa Colonna de Queral, gen. 1939); maresciallo ordinario, per m.g. (feb. 1939).

Sottufficiale carrista di eccezionali qualità, assegnato ad un comando di battaglione, chiedeva ripetutamente, ed otteneva, di assumere il comando di un plotone carri. Ferito da pallottola alla mano durante un’ardita puntata offensiva nelle posizioni nemiche, rifiutava il ricovero in ospedale preferendo partecipare ad una importante azione che il reggimento si accingeva ad intraprendere. In testa al plotone ed a portelli aperti per meglio individuare gli obiettivi da raggiungere, si portava per primo sulle posizioni nemiche, seminandovi il terrore ed infliggendo gravi perdite. Ferito in seguito allo scoppio di un proiettile di artiglieria, che danneggiava il materiale ed uccideva il pilota riusciva a portare il carro in luogo defilato e attraverso zona intensamente battuta, raggiungeva a piedi il proprio comandante di battaglione, al quale fornita preziose informazioni per ii proseguimento dell’azione. Tornato al carro, che nel frattempo era stato riparato, si gettava nuovamente nella lotta. Colpito ancora da proiettili che immobilizzavano il carro stesso, uccidendo il mitragliere e ferendo il porgitore, continuava a sparare col cannone finché anche questo non rimaneva inefficiente. Respingeva infine a bombe a mano nuclei avversari che avevano circondato il carro e li faceva desistere dal tentativo di cattura finché non veniva nuovamente e mortalmente colpito nel momento in cui il nemico era volto in fuga da altri mezzi corazzati sopraggiunti. – Prroni i That (Fronte albano- jugoslavo), 15 aprile 1941.