17 set. 2010: Cap. Alessandro Romani

  
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Il 17 settembre 2010 durante uno scontro a fuoco nel distretto di Bakwa, provincia di Farah in Afghanistan veniva colpito a morte il tenente Alessandro Romani, incursore del nono Reggimento d’assalto Coll Moschin mentre operava per la cattura di alcune persone che avevano cercato di posizionare un ordigno sulla strada.

Tutto era cominciato quando un aereo senza pilota Predator italiano, mentre sorvegliava dall’alto l’area ad est di Farah, ha avvistato lungo la strada che conduce a Delaram alcune persone che posizionavano un ordigno sotto il manto stradale. Sempre il Predator ha ‘seguito’ gli attentatori e segnalato il luogo dove questi si erano rifugiati. Subito è scattata l’operazione finalizzata alla loro cattura alla quale ha preso parte la task force 45, vale a dire gli uomini delle forze speciali italiane. A bordo di un elicottero Ch47, scortato da due Mangusta, i commandos si sono portati sul posto ma proprio in questa fase i militari italiani sono stati bersagliati da numerosi colpi d’arma da fuoco rimanendo feriti.

 

 

Medaglia d’oro al valore dell’Esercito alla memoria

«Incursore e soccorritore militare, interveniva, con la sua unità, nel tentativo di catturare degli insorti intenti a posizionare un ordigno esplosivo sul ciglio di una strada. Dimostrando spiccato coraggio e somma perizia, nel corso dell’azione esponeva scientemente la propria vita a manifesto rischio per contrastare la reazione ostile. Gravemente ferito, negli ultimi istanti di vita anteponeva il dovere alla propria incolumità, preoccupandosi del buon esito della missione e delle condizioni di salute dei suoi uomini. Splendida figura di ufficiale che, con il proprio estremo sacrificio, ha dato lustro all’Esercito nel contesto internazionale. Farah (Afghanistan), 17 settembre 2010 »
— (Farah (Afghanistan), 17 settembre 2010)
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Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero

 «Giovane Ufficiale del 9° Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”, animato da straordinarie qualità morali e professionali, corroborate da una grande esperienza nello specifico settore, comandato in missione di pace in teatro afgano, si prodigava, con rara perizia ed estrema efficacia, nell’assolvimento dei propri compiti. Il 17 settembre 2010, impegnato in un’operazione finalizzata alla cattura di elementi ostili, individuati in precedenza nell’atto di occultare un ordigno esplosivo rudimentale, ingaggiava con questi, unitamente alla propria unità, un violento conflitto a fuoco. Colpito gravemente al torace, periva a seguito delle ferite riportate, immolando la propria vita. Chiaro esempio di attaccamento al servizio ed altissimo senso del dovere spinto sino all’estremo sacrificio. Bakwa (Afghanistan), 17 settembre 2010 »