Massimo Coltrinari. Il Gruppo di Combattimento “Friuli”. Costituzione ed Impiego

  

Gruppo di Combattimento “Friuli”

Anche questo Gruppo di Combattimento come il “Cremona” nasce dal reimpiego dei reparti che già costituivano la Divisione “Cremona” che nel settembre 1943 era stanziata in Corsica e, integra, era stata trasferita in Sardegna. Era al comando del generale Arturo Scattini, e come vicecomandante il generale Giancarlo Ticchioni, e coma capo di SM il ten. col. Guido Vedovato. Il “Cremona” inquadrava il 87° e 88° Reggimento fanteria, il 35° Reggimento artiglieria, il battaglione misto genio divisionale, due sezioni di Carabinieri Reali, un reparto trasporti e rifornimenti, ed i servizi divisionali (amministrazione, sussistenza, sanitario, automobilistico, munizioni, carburanti ecc.). Era inserito nell’organico il 50° BLU, il nucleo di collegamento composto da ufficiali britannici.

 

“L’impegno del Gruppo di Combattimento “Fiuli” fu all’inizio difensivo: si presentava piuttosto difficile perché nel tratto di fronte assegnatogli si profilava un saliente nemico dal quale avrebbe potuto prendere l’avvio una manovra di aggiramento delle Unità alleate schierate ai lati. I Tedeschi avevano concentrato nella zona truppe scelte.

Il 12 febbraio 1945 venne respinto un attacco avversario all’altezza di Casa Barbanfusa. Nei giorni successivi reparti dell’88° Reggimento fanteria occuparono q. 92, nei dintorni di Riolo Bagni. Quel caposaldo fu aspramente conteso: venne riconquistato dai Tedeschi il 14 marzo, e ripreso dai nostri quarantott’ore dopo.

Alla fine di marzo 1945 il generale Hawkesworth, comandante del X Corpo britannico, ordinò al “Friuli” di costituire una testa di ponte oltre il Senio fra Poggio (escluso) e Cuffiano (compreso). L’azione, fallita il 10 aprile per la violentissima reazione del nemico, venne ripetuta con successo l’indomani.

Il Gruppo avanzò quindi verso il Santerno, concorrendo indirettamente alla occupazione di Imola da parte di truppe polacche. Il 16 aprile i fanti del “Friuli”, nonostante la ferma e tenace reazione avversaria, oltrepassarono il Sillaro, costituendo oltre quel corso d’acqua una testa di ponte che i Tedeschi tentarono vanamente di eliminare. Il 18 e il 19 furono investite le posizioni nemiche di Casalecchio dei Conti, mentre sulla sinistra operava, contro il capo saldo germanico di Grizzano, il Gruppo di combattimento “Folgore”.

Varcato l’Idice, i reparti del “Friuli” puntarono su Bologna, raggiunta alle 8 del 21 aprile. 1945

Il 2 maggio si concludevano le operazioni di guerra sul territorio italiano.  La bella Unità aveva offerto un contributo di bravura e di sangue, testimoniato da queste cifre: feriti, 61 dispersi.”[1]

 

[1] Loi S. I Rapporti fra alleati e italiani nella cobelligeranza, cit., pag. 154