
PADOVANI Pietro
Maggiore s.p.e. A.A. pilota.
Arruolatosi in Aeronautica nel 1926 come allievo sergente pilota, due anni dopo ottenne la promozione a sergente e il brevetto di pilota militare. Nel 1931, conseguito il diploma di ragioniere, entrò all’Accademia Aeronautica di Caserta e nel 1933 ne uscì sottotenente in s.p.e. destinato al 15° stormo da bombardamento. Tenente nel marzo 1935, l’anno dopo fu mobilitato per le operazioni in Africa e partì per la Libia, , dove nel 1938 fu promosso capitano. Rientrato in Italia verso la fine dell’anno, nel febbraio 1939 fu destinato a domanda in Spagna. Rimpatriato in luglio dello stesso anno, fu assegnato al 41° stormo da bombardamento col quale nel giugno 1940 entrò in guerra e combatté sul fronte occidentale e nel Mediterraneo Centrale. Passò poi in A.S. (Africa Settentrionale) dal dicembre successivo, quindi dopo un periodo di sosta trascorso all’aeroporto di Reggio Emilia, venne trasferito al gruppo C del 7° stormo B.T. (Bombardamento Terrestre) e, nell’aprile 1942, ritornò in A.S. Promosso maggiore in settembre, assumeva il comando del 107° gruppo B.T. del 47° stormo.
Comandante di gruppo da bombardamento, prendeva parte volontariamente, sebbene menomato nel fisico, a nuovo intenso ciclo operativo, dopo essersi distinto valorosamente in altri fronti. Cadeva da prode nel corso di una missione di guerra, reiteratamente compiuta su una munitissima base nemica, alla testa dei suoi equipaggi quale ambito e geloso privilegio della sua carica di comandante e di combattente di eccezione. Nella piena coscienza del proprio olocausto e nell’intento nobilissimo di mantenere viva ed ardente nel cuore dei dipendenti aviatori la in estinguibile fiamma dell’amor di Patria, commetteva alle generazioni d’Italia un retaggio di gloria e di onore che giammai potrà essere offuscato. – Cielo del Mediterraneo Centrale, gennaio-febbraio 1943.
Altre decorazioni al Valor Militare.
Medaglia d’Argento
«Comandante di squadriglia da bombardamento terrestre, compiva, alla testa del suo reparto numerose azioni su basi e unità navali nemiche, raggiungendo ottimi risultati e confermando in vari combattimenti e sotto il fuoco della reazione avversaria doti di coraggio e valore professionale. Cielo del Mediterraneo. 11 giugno-2 settembre 1940.»
Medaglia d’Argento
«sul Campo. Cielo di Sollum, dicembre 1940.»
— Regio Decreto 9 dicembre 1941.[5]
Medaglia di Bronzo
«Comandante di squadriglia B.T. già precedentemente distintosi, alla testa del proprio reparto, incurante della reazione contraerea, compiva efficaci bombardamenti sul nemico. Cielo della Cirenaica, ottobre 1940-gennaio 1941.»
Croce di Guerra
«Ufficiale pilota, volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, partecipava ad alcune azioni di bombardamento, rivelandosi combattente coraggioso. Cielo di Spagna, febbraio-marzo 1939.»
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ZILIOTTO Angelo
Soldato 9° reggimento alpini
Appartenente a modesta famiglia di proprietari agricoli, fu chiamato per il servizio di leva nel maggio 1937, assegnato al 7° reggimento alpini, battaglione Belluno. Congedato nell’agosto 1938, nel settembre 1939, fu richiamato nel 7° alpini col quale nel giugno 1940 partecipò alle operazioni di guerra svoltesi sul fronte occidentale. Nel dicembre del 1941 partiva per l’Albania. Rientrato in Italia nell’aprile 1942 fu trasferito al 9° reggimento alpini e con la 264^ compagnia del battaglione Val Cismon partì nel luglio dello stesso anno per il fronte russo. Dopo aver partecipato ai combattimenti sul Don ed a quelli svoltisi durante il ripiegamento del gennaio 1943 rientrò in Italia nel maggio successivo. Tre mesi dopo ritornò nella penisola balcanica in Montenegro, dove si trovava alla dichiarazione dell’armistizio. Rientrato in Italia nel dicembre 1943 fu ammesso a frequentare il corso per allievi guardie forestali alla Scuola di Oderzo dal luglio al settembre 1944. Prestò successivamente servizio a Grumello del Monte, Susegana, Spresiano e Cansiglio. Nel 1949 frequentò a Cittaducale il corso allievi sottufficiali e promosso vicebrigadiere comandò la stazione di Bassano del Grappa. Con la promozione a brigadiere, nel 1958, passò alla stazione di Crespano del Grappa. Nel 1963 fu promosso maresciallo. Muore a Crespano del Grappa (TV) nel dicembre 1969
“Fiero alpino portaordini emerge in ogni fronte sempre eroico e generoso. In Russia, in rischiosa azione, sopravanzando, malgrado ordini di prudenza, un nostro carro armato, si lancia unico superstite contro munita posizione e malgrado forte reazione nemica e ferite multiple, ne ha ragione e cattura armi e materiale. In altra occasione, con l’ascendente del noto valore, mantiene tratto di linea privo di superiori caduti e guida poi i superstiti in intelligente ripiegamento più volte ordinato. Nella steppa gelata si priva generosamente di indumenti e viveri per soccorrere un superiore caduto e minacciato di cattura. Sdegnoso di turni ed anzianità si offre sempre e reclama per sè le azioni più audaci e pericolose. Magnifico campione di nostra razza montanara.” Selenj-lar Novo Gussevizza (Fronte russo), 27 dicembre 1942 – 10 febbraio 1943.