ENRICO GIAMMARCO E MARIO ANELLI – M.O.V.M. DI SETTEMBRE

  

GIAMMARCO ENRICO

Ten. colonnello s.p.e. artiglieria

Allievo della Scuola Militare Nunziatella fu ammesso nel 1916 all’Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino, dalla quale uscì con il grado di sottotenente di Artiglieria il 30 novembre 1916. Assegnato al 1° Reggimento artiglieria da montagna, nel febbraio 1917 fu destinato al fronte come ufficiale della 55ª batteria del 2° Reggimento artiglieria da montagna. Nell’agosto del 1917 fu promosso tenente, e al termine della Grande Guerra risultava decorato con una M.B.V.M. a Belpaggio nel 1917, una C.G.V.M. sempre nel 1917; una M.A.V.M. sul Monte Pertica (1918) e un’altra M.B.V.M. a Caposile, sempre nel 1918. Promosso capitano nel settembre 1927, nell’aprile 1935 si offrì quale volontario per le attività di combattimento in Africa orientale, ottenendo il trasferimento al Regio corpo truppe coloniali d’Eritrea. Partecipò alla guerra d’Etiopia, e fu coinvolto nella prima e seconda battaglia di Tembien, nella battaglia dell’Endertà, dell’Amba Aradam e di Gondar. Rientrato in Italia nel giugno 1937, ottenne la promozione al grado di maggiore, e fu conseguentemente trasferito al 45º Reggimento artiglieria della 63ª Divisione “Cirene”. Nel marzo 1940 frequentò il 2º corso per reparti speciali di artiglieria tenutosi presso la Scuola di Nettuno, al termine del quale rientrò in Cirenaica. Allo scoppio della 2ª guerra mondiale partecipò alla campagna del Nordafrica sul fronte della Marmarica, durante i quali perse la vita il 17 settembre 1940. In riconoscimento del valore dimostrato, oltre alla decorazione al valor militare, ricevette la nomina postuma a tenente colonnello.

«Ufficiale superiore di artiglieria, comandante di un reparto specialisti, partecipava volontariamente alle più audaci ricognizioni, non esitando ad esporsi ai più gravi pericoli, nell’attraversare frequentemente, da solo, zone battute da mezzi corazzati nemici. Durante una azione offensiva a grande raggio, giungeva tra i primi sulle posizioni conquistate, guidando con ardita perizia le colonne avanzanti. Nel corso di una violenta azione di bombardamento da parte di una numerosa formazione aerea nemica, mentre con l’esempio della sua serenità induceva i dipendenti già duramente provati, a fermo contegno, cadeva mortalmente colpito. Conscio della fine imminente, ordinava a coloro che accorrevano in suo aiuto, di provvedere prima agli artiglieri feriti e suggellava, con nobili parole di incitamento e di fede, la sua vita interamente dedicata al dovere ed alla Patria. Fronte della Marmarica, 28 giugno -17 settembre 1940»

Altre Decorazioni al Valor Militare

Medaglia d’Argento

«Caduto il comandante della batteria, mentre alla testa di un nucleo fanti rimasti senza ufficiali moveva alla riconquista di una posizione momentaneamente perduta, assumeva il comando del nucleo stesso, e sotto il fuoco intenso del nemico, trasformando nei suoi il proprio mirabile slancio, riconquistava la posizione e recuperava due pezzi della batteria che erano rimasti nelle mani dell’avversario. Monte Pertica, 27 ottobre 1918

Medaglia di Bronzo

«Ufficiale ardito e risoluto, in molti combattimenti e in molte circostanze difficili dava prova di belle qualità militari al comando di una sezione avanzata battuta fortemente dall’artiglieria nemica, tanto da avere successivamente smontato tutti e due i pezzi. Belpaggio, 28-29 agosto 1917

Medaglia di Bronzo

«Quantunque febbricitante, rifiutava di allontanarsi dalla linea di combattimento; volontariamente e sotto il tiro dell’artiglieria e mitragliatrici avversarie, ritornava nella posizione abbandonata per accertarsi della posizione del nemico e salvare il materiale, riuscendo nell’intento. Capo Sile (Piave), 15 giugno 1918

Croce di Guerra

«Ufficiale di artiglieria, essendo cessata per dure vicende di combattimento l’azione della sua batteria nella difficile circostanza di trattenere il nemico, che baldanzoso avanzava, all’appello di un comandante di brigata, assumeva con slancio il comando di un gruppo di sbandati e li portava al combattimento, rimanendovi fino a che non venne richiamato dallo stesso generale. San Daniele del Friuli, 30 ottobre 1917

Croce di Guerra

«Comandante di batteria provetto, che già si era distinto per capacità e coraggio in precedenti azioni di guerra guidava, durante la marcia su Gondar, la propria batteria al seguito delle fanterie, assicurandone in ogni momento il pronto intervento, superando ostacoli che apparivano insormontabili, affrontando risolutamente le insidie. Bassopiano occidentale, marzo 1936

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ANELLI MARIO

Capitano fotografo s.p.e. A.A.

Impiegato per circa tre anni in un istituto di credito nella provincia di Cremona, si arruolò volontario in Marina in qualità di allievo marinaio nel febbraio 1922. Trasferito a domanda nel Centro equipaggi dell’Aeronautica nell’agosto 1923, nell’agosto 1924 fu nominato 1° aviere fotografo. Partito da Napoli nel novembre 1935, col grado di maresciallo di 3ª classe, partecipò, nell’Aviazione dell’Eritrea, alla campagna etiopica. Rimpatriato al termine del conflitto e promosso sottotenente in s.p.e. per meriti straordinari, nel 1937 partì volontario per la Spagna. Rientrato in Italia nel 1938 e promosso tenente fu assegnato alla Direzione Servizi della III Z.A.T. Mobilitato alla dichiarazione di guerra, nel giugno 1940, e promosso capitano, ottenne di partecipare attivamente alle operazioni belliche. Distintosi sui cieli dell’Albania, della Grecia e di Malta, passava in A.S. con la 279ª squadriglia aerosiluranti nel maggio 1941.

«Ufficiale fotografo di eccezionale abilità, cinque volte decorato al valore, in tre campagne combattute su tutti i fronti in cui l’Ala italiana fu chiamata ad operare, dimostrò come gli specialisti dell’Arma sanno unire alle doti professionali le più alte virtù militari. Volontario entusiasta nelle imprese più rischiose, assicurò sempre ai propri comandi preziose documentazioni fotografiche sul nemico e sulla azione dei nostri reparti, conseguendo ognora risultati di particolare utilità bellica. In una audace missione contro unità navali avversarie, alla quale aveva insistentemente chiesto di partecipare, nell’intento di poter ancora una volta documentare la gloriosa attività dei reparti operanti, sotto il violento fuoco contraereo avversario e i ripetuti attacchi della caccia nemica, lasciava la macchina da presa e prendeva posto alle armi da bordo. Colpito da raffiche nemiche, pur avendo l’apparecchio in fiamme, continuava a dirigere il fuoco della mitragliatrice contro i velivoli assalitori, finché sopraffatto nell’impari lotta precipitava in mare. Cielo del Mediterraneo Orientale, 24 giugno 1941

Altre decorazioni al Valor Militare:

Medaglia d’Argento 

«Abilissimo e ardito sottufficiale operatore fotocinematografico ha partecipato dall’inizio delle operazioni in A.O. a numerosissimi voli di ricognizione strategica, di bombardamento, e di mitragliamento, dimostrando grande audacia, perizia e sprezzo del pericolo. La violenta reazione antiaerea nemica che più volte ha colpito il suo apparecchio con raffiche di mitragliatrice e cannoncino antiaereo, non ha mai turbato la sua serenità, ed il suo elevato senso del dovere. Durante la battaglia dell’Endertà, del Tembien, di Mai Ceu e Ascianghi, si è unito agli equipaggi nella splendente prova di eroismo data in tali occasioni partecipando quale mitragliere in azioni di mitragliamento a bassa quota.» Cielo dell’Endertà, del Tembien, dell’Ascianghi, di Dessiè e di Addis Abeba, novembre 1935 – maggio 1936

Medaglia di Bronzo 

«Abile e valoroso ufficiale specialista, partecipava a diverse operazioni belliche su importanti obiettivi strenuamente difesi dal nemico, riuscendo con pronta decisione a portare a termine il suo compito e contribuire validamente all’ottimo esito di ogni missione.» Cielo della Grecia, febbraio – maggio 1941 XIX.

Croce di Guerra (sul campo) 

«Partecipava valorosamente in qualità di fotografo a bordo di velivolo da bombardamento alle azioni delle Baleari, in cui i velivoli italiani danneggiavano gravemente potenti formazioni navali inglesi che erano così costrette a ripiegare. Azione del 1º agosto 1940

Croce di Guerra (sul campo)

«Partecipava alla conquista dell’Isola di Corfù effettuata da reparti dell’Armata Aerea distinguendosi per la perizia e l’ardimento, con i quali, nonostante gravi difficoltà, riusciva a preparare una documentazione fotografica di alto interesse. Collaborava con il Comandante della spedizione all’occupazione dei punti più fortemente presidiati dal nemico, dando prova d’acceso sprezzo del pericolo.» Cielo di Corfù, 28 aprile 1941.