IVO OLIVETI E STEFANO TERLEVICH – M.O.V.M. DI MARZO

  

OLIVETI IVO

Tenente colonnello di cpl. A.A. pilota

Chiamato alle armi nel giugno 1915, raggiungeva in zona d’operazioni il 57° reggimento fanteria e nel luglio successivo, nominato sottotenente M.T., veniva trasferito nel XXXIX btg. M.T. Nel marzo 1916, passava al btg. Scuola Aviatori e, conseguito il brevetto di pilota, era assegnato all’11ª squadriglia in Albania. Trasferito al campo scuola della Malpensa passava poi, col grado di tenente alla 202ª squadriglia «Ca» per la Marina, alla l3ª squadriglia da bombardamento e alla squadriglia navale «S.A.» distinguendosi in numerose azioni di guerra. Fu legionario a Fiume con D’Annunzio. Promosso capitano nell’agosto 1918, nel novembre veniva congedato e riprendeva gli studi interrotti laureandosi in giurisprudenza alla Università di Bologna. Promosso magg. nel 1928, era trasferito nel 1929 nel ruolo degli ufficiali di cpl. dell’Aeronautica. Il 10 maggio 1935, abbandonati gli importanti incarichi politici ricoperti, si faceva richiamare in servizio e dopo insistenti richieste veniva destinato in A.O. all’8° stormo da bombardamento col graido di tenente colonnello ottenuto ii 17 maggio per meriti straordinari. Si imbarcava per Massaua il 3 novembre 1935.

“Intrepido valorosissimo pilota, tre volte decorato durante la guerra mondiale, riprendeva volontariamente il proprio posto di combattimento per l’impresa africana. Durante un inseguimento del nemico verso il Tacazzè, sviluppatosi a bordo dell’apparecchio da bombardamento, al suo comando, un improvviso incendio, con serena cosciente valutazione del dovere di comandante disponeva pel salvataggio col paracadute dei compagni di volo. Rimasto ultimo a bordo, e non più in tempo per salvarsi, precipitava con l’apparecchio in fiamme. Purissimo esempio di sublime sacrificio” Cielo dello Scirè, 3 marzo 1936

Altre decorazioni:

Medaglia d’Argento al Valor Militare (Trentino. ottobre 1917)

«Pilota d’aeroplano da bombardamento, durante l’offensiva austro-tedesca, bombardava efficacemente importanti obiettivi e mitragliava le truppe nemiche dando prova di calma e serenità ammirevoli, di entusiasmo e sprezzo del pericolo. In un aspro combattimento contro 5 apparecchi avversari ne respingeva audacemente e brillantemente l’attacco e ne costringeva uno ad atterrare.” (Cielo di Tolmino-Piave-Trentino, 25 ottobre 1917)

 Medaglia d’Argento al Valor Militare

«Arditissimo pilota di battaglia, nelle numerose azioni compiute fu costante esempio di fermezza e di fede sempre curando di superare sé stesso nell’ardore e nella prodezza, per cui ogni audace impresa lo trovò sempre tra i primi ed i migliori.”(Cielo di Tolmino-Piave-Trentino, 25 ottobre 1917; Cielo del Piave e del Trentino, 4 gennaio-2 luglio 1918)

Medaglia d’Argento al Valor Militare

“Tenente Colonnello Pilota volontario in A.O., sempre primo a offrirsi con nobile e generoso gesto per le imprese più rischiose, partecipava con encomiabile slancio a numerose azioni di ricognizione e bombardamento con apparecchi monomotori. In parecchi di questi voli, di cui alucni compiuti a bassissima quota, il suo apparecchio veniva ripetutamente colpito. In ogni circostanza riconfermava le sue alte qualità militari, dando chiaro ed ammirevole esempio di volontà, abnegazione, ardimento, sprezzo del pericolo e profondo senso del dovere” (Cielo di Mai mescic – Ascianghi- Quoram – Tembien – Debarech – Tacazzè, novembre 1935, gennaio 1936)

Medaglia di Bronzo al Valor Militare  

«Su apparecchi terrestri, percorrendo un lungo tratto di mare aperto in condizioni avverse, riusciva con altri a raggiungere le Bocche di Cattaro ed a colpire con grande esattezza ed efficacia gli obiettivi navali, ritornando con tutti gli altri alla base, nonostante le deviazioni inevitabili della crescente foschia.” (Bocche di Cattaro, 4-5 ottobre 1917)

 

TERLEVICH STEFANO

Artigliere, 2° gruppo obici da 149/12

Appartenente a modesta famiglia di agricoltori delia terra d’Istria, laborioso bracciante agricolo egli stesso, fu arruolato il 22 aprile 1936 nel 2° reggimento artiglieria divisionale. Nominato puntatore in settembre, il 3 gennaio 1937 venne trasferito come volontario in servizio non isolato all’estero al 7° reggimento artiglieria di C. d’A. e, assegnato alla 6ª batteria del II gr. obici da 149/12, partiva cinque giorni dopo per la Spagna. Il 27 marzo del 1938 decedeva nell’ospedale della C.R.I. in Alcaniz in seguito alle gravi ferite riportare nel fatto d’arme di quattro giorni prima.

“Servente al pezzo, rimaneva ferito a un braccio da scheggia di granata. Rifiutava ogni soccorso, chiedeva ed otteneva di rimanere al suo posto di combattimento. Colpito una seconda volta e mortalmente, il suo estremo pensiero era rivolto al suo pezzo che fino alla morte aveva voluto servire e la sua frase fu “il mio guanto di caricatore l’ho lasciato vicino al pezzo”. Gloriosa morte di artigliere.” Venta de Valdealgorfa, 23 marzo 1938