UGO GIAVITTO E OSCAR ABELLO – M.O.V.M. DI GENNAIO

  

GIAVITTO UGO

Sergente, 8° Reggimento Alpini, battaglione «Val Tagliamento»

Apprendista meccanico, appena ultimati gli studi medi si arruolava volontario nella specialità alpini ed ammesso alla Scuola Centrale di Alpinismo di Aosta quale allievo sottufficiali, veniva promosso sergente nel marzo 1939, destinato al battaglione «Tolmezzo» dell’8° reggimento alpini. Sciatore e rocciatore scelto, era trasferito nell’ottobre successivo al battaglione «Val Tagliamento» dislocato sulla frontiera orientale, ove si trovava alla dichiarazione di guerra dell’Italia nel giugno 1940. Inviato il battaglione in Albania e lasciato alla base di Bari, non volle rassegnarsi alla vita tranquilla e poco tempo dopo, il 10 novembre, riusciva per via aerea a raggiungere il suo battaglione già impegnato sul tormentato fronte greco-albanese. Il 31 dicembre dello stesso 1940, alla testa della 278ª compagnia si immolava sul massiccio del Mali Topojanit.

“Comandato presso una base arretrata insistentemente chiedeva ed otteneva di raggiungere il proprio reparto in linea ove più volte assolveva volontariamente arditi compiti di esplorazione. Accortosi che una casa adibita al ricovero di alcuni feriti della sua compagnia era stata colpita da tiro dei mortai avversari, si precipitava sul luogo riuscendo a trarre in salvo i militari. Successivamente alla testa di un plotone si lanciava al contrassalto di una munita quota e dopo una cruenta lotta a colpi di bombe a mano contribuiva validamente alla riconquista della posizione. Nei violenti combattimenti del giorno seguente, caduto ferito l’unico ufficiale superstite della compagnia ne assumeva il comando ed animando i dipendenti resisteva tenacemente all’impeto di forze soverchianti. Gravemente ferito ad una coscia rifiutava ogni soccorso per non lasciare il reparto duramente impegnato, e dopo sommaria medicazione riprendeva la lotta resa più cruenta dai ripetuti attacchi nemici. Caduti i serventi di una mitragliatrice raggiungeva l’arma rimasta inoperosa e da solo assicurava la continuità di fuoco, falciando con tiri precisi i reparti avversari avanzanti in massa. Colpito nuovamente ad un braccio rimaneva ancora al suo posto a sparare finché una raffica di mitragliatrice lo abbatteva sull’arma che aveva impiegata con tanto ardore.” – Mati Topojanit (Fronte greco), 2 gennaio 1941.

 

ABELLO OSCAR

Tenente s.p.e. A.A., pilota

Conseguito a 18 anni il brevetto di pilota premilitare, entrava alla Scuola di pilotaggio di Foggia nel settembre 1936 ottenendo, nel gennaio dell’anno successivo, la nomina a pilota militare e la promozione a sottotenente di cpl. Assegnato alla 75ª squadriglia del 23° gruppo caccia terrestre, pochi mesi dopo partì volontario per la Spagna dove rimase fino all’agosto 1938. Frequentata poi la scuola di applicazione dell’Aeronautica di Firenze ottenne il trasferimento nei ruoli del s.p.e. Rientrato alla sua squadriglia nel campo di Mirafiori, partecipava nel giugno 1940 alle operazioni sul fronte occidentale. Nel luglio successivo passava in Sicilia dove rimaneva fino al 16 dicembre, dopo di che, si trasferì col reparto in A.S. Il 30 dic. 1910 fu promosso tenente e il 5 novembre 1941 gli fu conferita la laurea «ad honorem» in scienze economiche e commerciali dall’università di Torino, dove era iscritto.

“Intrepido, audace, mirabile pilota da caccia, pronto ognora a tutti i cimenti e d tutti i rischi, votato alla gloria dell’ala italiana, portava la sua offesa oltre i mari e oltre i monti nei cieli nemici dal fronte francese al deserto marmarico. ln asprissimi numerosi scontri con la caccia avversaria conseguiva tre brillanti vittorie personali e contribuiva validamente all’abbattimento di altri numerosi velivoli. Al ritorno di un volo di guerra, mentre s’accingeva ad atterrare sul proprio campo, una raffica improvvisa di un caccia assalitore lo colpiva a morte, quasi a tradimento. Immolava così la sua giovane vita sull’ara gloriosa degli olocausti alla Patria, lasciando di sé esempio luminoso per nuovi ardimenti e per nuove vittorie.” Cielo di Ain el Gazala (A.S.),23 giugno 1940-5 gennaio 1941.

Altre decorazioni:

Croce di Guerra al V.M.

«Ufficiale pilota da caccia, volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, effettuava numerosi voli bellici, contribuendo efficacemente a mantenere inviolato il cielo di una importante base navale. Cielo di Spagna, novembre 1937-agosto 1938.»

Croce di Guerra al V.M. sul campo

«Concorreva valorosamente ad azioni di mitragliamento e caccia su lontane basi nemiche.” Cielo di Hyères, Cuers Pierrefeu, 13-15 giugno 1940.»

   Avanzamento al grado di tenente per merito di guerra (marzo 1940).