ROLANDO RICCI E SALVATORE ZAPPALA’ – M.O.V.M. DI LUGLIO

  

RICCI ROLANDO

1° Aviere motorista

Compiuti gli studi di avviamento industriale a Savona si arruolò nell’aprile 1934 nella Scuola specialisti dell’Aeronautica a Capua ottenendo la qualifica di aiuto meccanico e conducente di autoveicoli. Ammesso a domanda nel settembre 1935, al 14° corso per allievi motoristi presso la Scuola di Capodichino, vi era promosso aviere scelto motorista nel settembre 1936. L’anno dopo fu inviato in Libia all’aeroporto di Tobruk. Promosso primo aviere motorista nel settembre 1938, rimpatriava nel settembre 1939 per essere trasferito al 3° stormo caccia terrestre a Mirafiori e dal 22 maggio 1940 al 32° stormo da bombardamento nell’aeroporto di Elmas in Sardegna. Assegnato alla 228ª squadriglia mobilitata per la dichiarazione di guerra partecipò a numerose azioni contro formazioni navali avversarie, e, quale mitragliere, all’abbattimento di numerosi velivoli nemici. Ferito gravemente nel combattimento del 25 luglio 1941, dopo lunga degenza in ospedale, promosso sergente motorista per m.g. riprese servizio sedentario presso la 1ª squadriglia aerea a Milano dal 1° ottobre 1942, finchè nel nel febbraio 1943 fu giudicato inabile permanentemente al servizio militare. Sergente maggiore motorista nel giugno successivo, venne collocato a riposo dal 1° ottobre 1949 ed assegnato come telefonista al centralino dell’Aeroporto Forlanini di Milano. Il 27 dicembre 1952 fu promosso sottotenente di fanteria nel R.O. E’ deceduto a Milano il 29 gennaio 1962.

“Abilissimo motorista di apparecchio da bombardamento in una azione contro una importante formazione navale scortata da portaerei, nel corso di reiterati violenti attacchi da parte di caccia nemici, azionando prontamente e con abilità una mitragliatrice di bordo, conteneva e collaborava all’abbattimento di un assalitore. Perduta la vista, per proiettile che lo colpiva negli occhi, pur tra atroci sofferenze, continuava a prestare la sua opera e a dare utili suggerimenti agli altri membri dell’equipaggio per assicurare il funzionamento dei motori e la condotta del velivolo che riusciva a rientrare alla base nonostante fosse menomato in parti vitali. Sottoposto alle prime cure esprimeva il suo orgoglio per il dovere compiuto ed il suo auspicio per i migliori destini della Patria.” – Cielo di 60 km. NW Capo Buongaroni, 25 luglio 1941.

Altre decorazioni al Valor Militare:

Croce di guerra sul campo (Baleari, 3 luglio 1940)

«Partecipava valorosamente in qualità di motorista a bordo di velivolo da bombardamento alle azioni aeree delle Baleari, in cui i velivoli italiani danneggiavano gravemente potenti formazioni navali inglesi che erano costrette a ripiegare. Azione del 9 luglio 1940.»

Croce di guerra (Cielo del Mediterraneo Occidentale, 10 giugno 1940 – 10 maggio 1941)

«Specializzato appassionato abile e ligio al proprio dovere, si prodigava durante l’attuale ciclo operativo per la costante efficienza del proprio velivolo. Partecipava a numerose rischiose azioni di guerra contro importanti formazioni navali nemiche contribuendo con la sua preziosa opera al rendimento ed al buon esito della missione offensiva. Abile mitragliere contribuiva all’abbattimento di velivoli nemici. Esempio di dedizione al dovere ed alto spirito di sacrificio. Cielo del Mediterraneo Occidentale, 10 giugno 1940-10 maggio 1941.»

 Serg. motorista per m.g. (1941)

 

ZAPPALA’ SALVATORE

Tenente Colonnello s.p.e. 133° rgt. fanteria carrista

Iniziò la sua brillante carriera nel 1913 come bersagliere. Entrato in guerra nel maggio 1915 col IX btg. bersaglieri ciclisti, fu promosso sottotenente di cpl. nel 1916 e ten. in s.p.e, nel 1917. Passato al 3° reparto d’assalto, partecipava alla battaglia del Piave nel giugno 1918. Negli anni 1919 e 1920 rimase in zona di armistizio e dal 1921 al 1926 prestò la sua opera nella costruzione del cimitero di guerra di Redipuglia. Trasferito nello stesso anno nel R.C.T.C. della Tripolitania, prese parte alla riconquista della colonia col XXVI btg. eritreo e, da capitano, col VI btg. libico. Rimpatriato nel 1932 e abilitato alla condotta dei carri armati, fu assegnato al XXII btg. carri d’assalto della Div. Motorizzata «Trento». Nell’ottobre 1936, partito volontario per la Somalia, fu destinato al btg. carri d’assalto delle truppe del Governo dei Galla Sidamo e dopo essersi distinto al Lago Sciala e in altre ardite operazioni di polizia, rimpatriò nel maggio 1938. Promosso maggiore a scelta, nuovamente volontario, partì per la Spagna e al comando di un btg. carri d’assalto partecipò alla seconda battaglia dell’Ebro e alla conquista della Catalogna. Rientrato in Patria nel giugno 1939, l’anno dopo, partiva per l’Albania col 31° rgt. carrista dando altre prove del suo valore durante l’aspra lotta nella valle dei Drino e nello Scutarino del Nord nel nov. e dic. del 1940. Rimpatriato nell’aprile 1942, poco più di un mese dopo, raggiungeva in volo il 133° rgt. carrista già impegnato nell’offensiva in A.S. Assunto il comando del LI btg. carri M 13, decedeva il 2 luglio a Sollum nell’ospedale da campo 469 in seguito alle ferite riportate nel combattimento di El Dabà.

Altre decorazioni: M.A. (Valloncello dell’Hermada, maggio 1917); M.A. sul campo (Losson – Piave, giugno 1918); M.A. (Spagna, dic. 1938); M.A. (Nord Scutarino, aprile 1941); M.B. (Monfalcone, agosto 1916); M.B. (Capo d’Argine-Piave, giugno 1918); M.B. (Spagna, febbr. 1939); Cr.g. al V.M. sul campo (A.O., febbr. 1937); Cr.g. al V.M. (Toledo-Taracon, maggio 1939); Cr.g. al V.M. (Fronte greco, nov. – dic. 1940); ten. in s.p.e. per m.g. (aprile 1917); ten.col. per m.g. (Spagna, 1938 – 1939)

“Figura fulgidissima di eroe che in tutte le guerre dal 1915 in poi ha dato continue prove di valore divenendo con la specialità carrista un esempio ed un simbolo. In terra d’Africa, comandante di battaglione carri M. 13, ricevuto ordine di attaccare una formazione corazzata avversaria operante sul fianco sinistro dello scaglione avanzato divisionale, nonostante l’inferiorità tecnica e numerica dei suoi carri, con meditata, disperata audacia, conscio del supremo sacrificio cui andava incontro per proteggere la colonna, impegnava a distanza ravvicinata la formazione nemica, riuscendo a trattenerla e dando in tal modo la possibilità alla divisione di proseguire la marcia. Impavido sotto l’implacabile fuoco delle artiglierie nemiche, sebbene gravemente ferito, persisteva eroicamente nell’impari lotta, fino a che, colpito a morte, cadeva sul campo fra il rogo di ben undici dei suoi carri.” El Dabà-Egttto (A.S.), 30 giugno 1942.

Altre decorazioni al Valor Militare:

Medaglia d’Argento (Valloncello dell’Hermada, maggio 1917)

“Da solo, risolutamente affrontava un nucleo di nemici rifugiatisi in una caverna sbarrata da una mitragliatrice, e, con l’aiuto di pochi uomini sopraggiunti, li faceva prigionieri, liberando dalla cattura nostri soldati”

Medaglia d’Argento sul campo (Losson – Piave, giugno 1918)

“Ferito gravemente il comandante della propria compagnia, di sua iniziativa ne assumeva il comando, portandola, attraverso zona intensamente battuta, al contrattacco. Riconquistata la posizione, la manteneva, infliggendo enormi perdite al nemico che tornava all’attacco. Ferito, rimaneva al suo posto di combattimento”

Medaglia d’Argento (Spagna, dic. 1938)

Medaglia d’Argento (Nord Scutarino, aprile 1941)

“Comandante di battaglione carri d’assalto guidava più volte i suoi reparti contro formazioni nemiche, infliggendo loro gravissime perdite. In successiva azione nemica per la rottura della fronte nemica, vista la sua prima ondata di carri infrangersi contro il potente schieramento avversario, riusciva, sotto il violento fuoco dell’artiglieria e delle armi anticarro nemiche, col suo personale intervento, a guidare i carri della seconda ondata e, lanciandosi alla testa di essi nel profondo dello schieramento avversario, contribuiva validamente alla riuscita dell’azione”

Medaglia di Bronzo (Monfalcone, agosto 1916)

“Irrompeva fra i primi in una importante trincea nemica, fugandone i difensori. Ferito alla testa, si tratteneva sulla posizione fino ad azione ultimata”

Medaglia di Bronzo (Capo d’Argine-Piave, giugno 1918)

“Durante un forte attacco col quale il nemico, sfondando la nostra prima linea, si era infiltrato, minacciando di aggirare un intero battaglione, con calma, fermezza ed energia fermava e riuniva elementi dispersi e sbandati, incorandoli alla resistenza. Rimasto gravemente ferito il comandante di battaglione, lo portava in salvo, sottraendolo a sicura prigionia”

Medaglia di Bronzo (Spagna, febbr. 1939)

Croce di guerra sul campo (A.O., febbr. 1937)

“Comandante di compagnia carri d’assalto, volontariamente si offriva per compiere ardite incursioni, assolvendo numerosi e difficili compiti, sempre con gli sportelli del carro aperti, per meglio osservare e in terreno insidiato dai ribelli. Esempio di tenacia, sprezzo del pericolo ed alto sentimento del dovere”

Croce di guerra (Toledo-Taracon, maggio 1939)

Croce di guerra (Fronte greco, nov. – dic. 1940)

“Comandante di battaglione carri, durante vari giorni di aspra lotta, manteneva saldamente le posizioni audacemente raggiunte infrangendo reiterati tentativi nemici di riconquista. Nei successivi ripiegamenti, sempre ultimo, si prodigava generosamente a favore delle altre armi”

 Tenente in s.p.e. per m.g. (aprile 1917)

 Tenente Colonnello per m.g. (Spagna, 1938 – 1939)

“Valoroso combattente della Grande Guerra – volontario in Libia ed in Africa Orientale – sei volte decorato nelle precedenti campagne – giunto in Spagna assumeva il comando di due battaglioni già duramente provati e li riorganizzava rapidamente forgiandoli in formidabili strumenti di guerra. Alla testa di essi durante i 45 giorni di battaglia della Catalogna in numerosi aspri combattimenti otteneva ovunque tali successi da contribuire in modo efficacissimo al trionfo delle fanterie legionarie. Ufficiale superiore delle elette qualità di capo, forte animatore capace organizzatore, di eminenti virtù militari”