I NOSTRI PRESIDENTI NAZIONALI – COMANDANTE GIORGIO ZANARDI 2006-2009

  

Nasce nel settembre 1913 e vive la prima infanzia tra la natia Ferrara, la vicina Bologna e la villeggiatura al mare a Cesenatico. Il padre, senza tenere conto delle inclinazioni di Giorgio, lo avvia all’istituto tecnico per ragionieri. Zanardi è già diplomato ragioniere ed ha anche vinto una borsa di studio, quando l’Accademia Navale apre il concorso per la prima volta anche ai ragionieri, ai quali a quell’epoca era precluso l’accesso all’università. Zanardi riesce a vincere l’avversità del padre, nel 1931 a Livorno e ne esce, al termine del corso, 3° in graduatoria. A settembre 1934 il suo primo imbarco sull’incrociatore “Da Barbiano”, a cui seguono altri imbarchi, sui MAS in Sicilia nel 1935 e ’36. Torna di nuovo in Accademia come sottordine al Corso “Rostri”. Fino al 1940 alterna all’attività in Accademia quella a bordo per la specializzazione come Direttore di Tiro. Si laurea a giugno 1938 in Scienze diplomatiche e Consolari a Venezia. Completato il corso di specializzazione è di nuovo a bordo di navi di prima linea: l’incrociatore “Montecuccoli”, poi la “Vittorio Veneto”, quindi sul caccia “Dubrovnik”. Zanardi partecipa alla seconda battaglia della Sirte a bordo del “Duilio” e, dal natale ’41 al febbraio ’42, è Capo Servizio Armi sul “Maestrale” col quale effettua pericolose scorte ai convogli che rifornivano il fronte nord africano. Poi prende in carico la FR/23, sigla che indica la nave “Tigre” preda bellica semi affondata dai francesi. Lasciata la FR/23 a Taranto, Zanardi è inviato a Livorno per seguire l’allestimento del “Corsaro”, la sua nuova nave, e lì viene sorpreso dall’8 settembre. Dopo alcune vicissitudini con gli ex alleati tedeschi e un periodo di ricovero ospedaliero conseguente ad uno scontro con un gruppo di fascisti, riesce a raggiungere la capitale dove gli viene affidata una nuova missione: deve passare di nuovo le linee e contattare i vertici della marina della RSI per concordare le modalità per minimizzare i danni che sicuramente i tedeschi avrebbero fatto all’atto della loro inevitabile ritirata. La missione, rischiosissima, è un successo. Al rientro, raggiunge fortunosamente le linee amiche a bordo di un pattino, ma a Rimini viene a contatto con gli Inglesi che, ignari della sua missione, lo trattengono in una vera e propria prigionia per oltre un mese. Per l’audacia e la determinazione dimostrate nella missione, Zanardi vien decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Ufficiale offertosi volontariamente per eseguire una importante missione in territorio controllato dal nemico, conduceva brillantemente a termine l’impresa affidatagli, superando con i suoi soli mezzi gravissimi disagi, rischi, difficoltà e dimostrando sprezzo del pericolo, tenacia, sangue freddo, spirito di iniziativa e sentimento del dovere. Magnifico esempio di alte virtù militari” Italia settentrionale, settembre-ottobre 1844

Terminata la guerra, il referendum istituzionale fa prevalere la Repubblica e Zanardi, convinto monarchico, lascia il servizio militare e intraprende una nuova attività nel settore assicurativo e finanziario. Inizia rilevando insieme al fratello, alcuni famigliari e altri azionisti, la “Compagnia dell’Agricoltura”, ne diviene Amministratore Delegato e la rilancia. Le “Assicurazioni Generali” acquistano la compagnia e Zanardi entra nel Consiglio di Amministrazione della società fino al 1954 quando è inviato in Brasile come Direttore Generale. Nel 1958 rientra in Italia, a Trieste, come Direttore del ramo trasporti mondiale. Nel 1972 si licenzia dalle “Generali” e fonda una nuova azienda, la “Gru Assicurazioni”, sempre nel settore trasporti navali.

Sul piano personale Zanardi, dopo il congedo, entra subito nell’Associazione Marinai d’Italia, in cui è Consigliere Nazionale per dieci anni, e nell’Istituto del Nastro Azzurro nel quale, dopo numerosi ed importanti incarichi, è stato eletto Presidente Nazionale nel 2006. Durante il suo periodo di presidenza spinge affinché la categoria dei soci “sostenitori” divenga una realtà e finanzia personalmente la realizzazione dell’”Archivio Digitale dei Decorati al Valor Militare”, per le ricerche biografiche relative a tutti i Decorati delle Forze Armate. Lascia l’incarico nel 2009. Muore a Ferrara il 27 aprile 2012.