PADRE REGINALDO GIULIANI E MARIO GRANBASSI – M.O.V.M. DI GENNAIO

  

GIULIANI PADRE REGINALDO

Centurione Cappellano I gruppo CC. NN. d’Eritrea

Compiuti gli studi ginnasiali, entrò nell’ordine Domenicano nei sett. 1904 e ricevette l’ordinazione sacerdotale ne1 dic.1911. Chiamato alle armi nel maggio 1916, veniva assegnato alla 1ª compagnia sanità e aggregato all’ospedale da campo 089 in zona di operazioni. Nel giugno successivo veniva nominato cappellano militare presso il 55° rgt. fanteria. Passato a domanda nei battaglioni d’assalto della 3ª Armata combatté sul Piave e a Vittorio Veneto. Nel 1919-1920 fu con i suoi arditi a Fiume e congedato riprese il ministero della predicazione. All’inizio della campagna etiopica, partiva come centurione cappellano del gruppo btg. CC.NN. «Diamanti».

“Durante lungo accanito combattimento in campo aperto sostenuto contro forze soverchianti, si prodigava nell’assistenza dei feriti e nel ricupero dei caduti. Di fronte all’incalzare del nemico alimentava con la parola e con l’esempio l’ardore delle camicie nere gridando: «Dobbiamo vincere, il Duce vuole così». Chinato su di un caduto mentre ne assicurava l’anima a Dio, veniva gravemente ferito. Raccolte le sue ultime forze partecipava ancora con eroico ardimento all’azione per impedire al nemico di gettarsi sui moribondi, alto agitando un piccolo crocifisso di legno. Un colpo di scimitarra, di barbara mano vibrato, troncava la sua terrestre esistenza, chiudendo la vita di un apostolo, dando inizio a quella di un martire.” – Mai Beles, 21 gennaio 1936.  

Altre decorazioni: M.A. (Romanziol, 1918); M.B. (Hudi Log, 1916); M.B. (Fornace, 1918).

 

GRANBASSI MARIO

Sottocapomanipolo 1° reggimento fanteria d’assalto «Frecce Azzurre».

Compì gli studi liceali a Pisino d’Istria, quindi si laureò in scienze economiche e commerciali nell’Università di Trieste nel 1937. Giornalista, entrò a far parte della redazione del «Piccolo» di cui divenne capocronista. Nel 1934 fondò un giornale a colori per ragazzi. Ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali di cpl. presso la Scuola di Bassano del Grappa, ottenne la nomina a sottotenente degli alpini e nel 9° rgt. alpini prestò il servizio di prima nomina dal marzo al sett. 1936. Messo a disposizione del Comando Generale della Milizia col grado di sottocapomanipolo raggiunse il rgt. in terra spagnola.

“Comandante di plotone arditi di battaglione, si lanciava audacemente contro una munitissima posizione nemica che, con nutrito fuoco, causava forti perdite al suo battaglione, riuscendo, dopo aspro combattimento a corpo a corpo, a scacciarne l’avversario. Ferito, si faceva medicare sommariamente. Ripreso il comando dei suoi arditi, si gettava ancora, con suprema audacia, nella lotta finché, investito da una raffica di mitragliatrice, cadeva colpito a morte. Prima di spirare inneggiava al Duce, all’Italia, incitando ì suoi uomini a continuare la lotta e a non preoccuparsi della sua persona.”- Pendici di Monte Fosca,3 gennaio 1939.