2° REGGIMENTO ARTIGLIERIA PESANTE CAMPALE “VICENZA”

  

SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DAL 1972 – TESSERA N° 135

Motto:   “Per ardua ardens”.

Festa:    15giugno – anniversario della battaglia del Piave (1918)

Sede:     Il reggimento è stato sciolto nel 2015.

Mostrina: fiamma ad una punta, di colore nero con bordo giallo arancio, su rettangolo verde.

Stemma araldico

Nella prima partizione i motivi di Trento e Bressanone (città nella quale il 2° reggimento si è ricostituito nel 1951) si richiamano al periodo in cui il reggimento è stato inquadrato nella Divisione ”Tridentina”, grande unità con la quale ha conseguito la maggior gloria militare. Il leone di San Marco è invece simbolo unico dei legami tradizionali che intercorrono fra il reggimento ed il veneto. Il capo d’oro rappresenta la M.O.V.M. meritata dal 2° nel corso del secondo conflitto mondiale.

Origini e vicende organiche

In attuazione del decreto 15 novembre 1914 viene costituito in Bergamo il 1° febbraio 1915, il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna che inquadra i gr. “Oneglia”, ceduto dal 1° Reggimento “Genova”, “Bergamo” ceduto dal 2° reggimento “Como” ed in tale formazione partecipa alla prima guerra mondiale. Nel corso del conflitto il deposito costituisce il comando del 7° rgpt. a. mon., diciassette cdi di gr. e quarantaquattro btr. a. mon., due cdi di gr. e diciannove btr. d’assedio. Assunto l’ordinamento di pace, nel 1923 il reggimento è composto dai gruppi “Belluno” (poi I), XXI (poi II) e XXVI (poi III), ai quali si unisce dal 1° luglio dello stesso anno il IV gr. obici da 100/17 su due batterie.

Con l’attuazione dell’ordinamento 11 marzo 1926, oltre ad un complesso movimento di reparti fra i reggimenti a.mon. il 2° ed il 3° reggimento si scambiano il numerico. Il 3° assume, pertanto, il nome di 2° Reggimento Artiglieria da Montagna e risulta costituito dai gr. “Vicenza” (già III del 2° reggimento) e Bergamo (già II del 3° reggimento), mentre cede il IV gr. al 9° reggimento a. cam.; il 1° dicembre 1929 riceve i gruppi “Aosta” dal 1°reggimento a. mon. (al quale rientrerà il1° gennaio 1934) e trasferisce il gr. “Belluno” al 3° reggimento a. mon.. Nell’ottobre 1934 l’unità assume la denominazione di 2° Reggimento Artiglieria Alpina che muta poi in 2° Reggimento Artiglieria Alpina “Tridentina” nel 1935. Inquadrato nella Divisione Alpina “Tridentina” (2ª) unitamente ai Reggimenti Alpini 5° e 6°, il 10 giugno 1940 il 2° reggimento è su comando, reparto comando, gruppo “Vicenza” (19ª e 20ª btr.) e gr. “Bergamo” (31ª, 32ª e 33ª btr.); il deposito provvede alla mobilitazione dei gruppi “Val d’Adige” e “Val Camonica” che operano prevalentemente con i gruppi alpini “Valle”. Il gr. “Val Camonica” si scioglie il 31 ottobre 1940 ma è ricostituito nella primavera det 1942 (28ª e 29ª btr.) in previsione dell’impiego sul fronte russo proprio con il 2° reggimento. Rimpatriato nella primavera del 1943, dopo aver subito gravissime perdite, il 2° è ancora in fase di riorganizzazione allorché sopraggiunge l’armistizio ed è sciolto il 10 settembre nella zona di Vipiteno.

La ricostituzione ha inizio in Bressanone (BZ) l’11 maggio 1951 quale 2° Reggimento Artiglieria da Montagna per la Brigata Alpina “Tridentina” su comando, reparto comando, gr. “Bergamo” da 75/13, gr. c/c “Tridentina” con cannoni da 51/50, gr. c/a da 40/56; a tali reparti si affianca un mese dopo il gr. “Verona” da 100/17 ed il 1° luglio 1952 il gr. “Asiago”’ con mortai da 107. In data 10 dicembre 1952 il gr. “Bergamo” dal 31 dicembre 1952 diviene gr. “Vicenza”. Il gr. c/c è sciolto il 14 dicembre 1952 e con il personale viene formato un gr. addestramento reclute che il 1° settembre 1953 sarà trasferito al 5° reggimento a. mon. assieme alla 32ª btr. del gr. “Vicenza” per ricostituire il gr. “Bergamo”. Nel 1960 il 2° reggimento risulta formato da comando, reparto comando, gr. “Vicenza”, gr. “Asiago” e gr. “Verona” e nel corso dell’anno gli obici da 75/13 sono sostituiti con quelli da 105/14.

Nell’ambito della ristrutturazione dell’Esercito, soppresso il 15 settembre 1975 il gr. “Verona”, il 30 settembre il 2° reggimento a. mon. viene sciolto e rimangono in vita il Gruppo Artiglieria da Montagna “Vicenza” a cui sono affidate la Bandiera e le tradizioni del reggimento con sede a Brunico (BZ), ed il gr. a. mon. “Asiago” che diviene anch’esso autonomo. Il 28 settembre 1982 il gr. cambia materiale passando dal 105/14 al 155/23 T. M. e nel 1983 riceve 12 complessi quadrupli da 12,7 c/a per costituire la componente controaerei a livello Brigata. Trasferito a Trento il 2 aprile 1991, alle dirette dipendenze del comando artiglieria del 4° C. A. alp., diviene Gruppo Artiglieria Pesante Campale “Vicenza” ed è armato con il materiale FH70 da 155/39. Nel quadro del riordinamento della Forza Armata, lo SME dispone che il gr., divenuto ormai unità di supporto del 4° C.A. alp., perda la propria autonomia il 3 settembre 1992 ed il -giorno successivo venga inquadrato nel 2° Reggimento Artiglieria Pesante Campale “Vicenza” che si costituisce a Trento. L’unità pur nella diversità dei compiti ad essa affidati, tramanda le gloriose tradizioni del 2° reggimento a. mon.. Dal 16 settembre al 5 novembre 1992 prede parte all’operazione “Vespri Siciliani”, in concorso al controllo del territorio. nella zona di Comiso. Il 25 giugno viene soppresso.

Campagne di guerra e Fatti d’arme

Prima Mondiale (1915-18)

Gr. “Oneglia” (IX)

– 1915: Val d’Assa, M. Coston

– 1916: Castel Dante, Melette, M. Fior

– 1917: M. Zebio, Castagnevizza, M. Tomba, Monfenera

– 1918: Fagarè, Vittorio Veneto

– 1919: Tripolitania

Gr. “Genova” (X)

– 1915: M. Altissimo, Brentonico

– 1916: Zugna, Passo Buole

– 1917: M. Cimone, Val d’Astico

– 1918: M. Pelle, Val Lagarina, Trento

Gr. “Bergamo” (XI)

– 1915: M. Nero, Cirna Mrzli

– 1916: M. Nero

– 1917: M. Nero

– 1918: Cima Presena, Passo del Monticello, Passo Cavento

Gr.”Como” (XII)

– 1915: Sasso di Stria, M. Piana

– 1916: Tofane

– 1917: Piccolo Lagazuol, M. Grappa

– 1918: Roncade, M. Coston, M. Grappa, Montello, Vittorio Veneto

Africa Orientale (1935-36): 21ª btr.

Seconda Mondiale (1940-43):

– 1940: fronte alpino occidentale

– 1940-41: fronte greco – albanese: Guri i Topit, Ponte Perati

– 1942-43: fronte russo: Don. Nova Stefanowka, Skororib, Postojali

Ricompense Alla Bandiera

Al Valor Militare

Medaglia d’oro – Decreto 31 dicembre 1947

“Sulle steppe arse dal sole e sulla nuda gelida sponda del Don, i Gruppi “Bergamo”, “Vicenza” e ”Val Camonica” per lunghi mesi si prodigarono con fiero sacrificio in diuturna gara di dedizione per concorrere in modo decisivo, col loro fuoco tempestivo ed infallibile e fino alla conclusione sempre vittoriosa, ad ogni combattimento degli intrepidi alpini. Nelle durissime vicende del ripiegamento dal fronte del Don, compatti nella fede, tenaci pur nel tomento del gelo, della fame, degli stenti e della bufera implacabile, solcano con volontà sovrumana per centinaia e centinaia di chilometri la steppa nevosa ed infida, stroncano col tiro micidiale dei pezzi, con titanico sforzo spinti innanzi a braccia, l’impeto di soverchianti forze nemiche, ne inchiodano i carri armati, ne smontano le artiglierie. Dappertutto presenti, con indomito coraggio affrontano anche il sacrificio supremo pur di spezzare ogni ferreo cerchio avversario. Dopo undici battaglie, esaurite le munizioni, vinti dagli stenti i muli fedeli, ridotti nel numero a pugno di leggendari eroi, stremati da inenarrabili sofferenze, si affiancano ai resti gloriosi dei battaglioni alpini e in ripetuti assalti, lanciandosi all’arma bianca col disperato supremo furore di cui è tessuta la storia radiosa delle invincibili Fiamme Verdi, stroncano l’impeto nemico, ne contengono l’irruente avanzata, creando la premessa indispensabile alla ripresa ed aprono con essi l’ultimo più ostinato cerchio avversario che li vorrebbe togliere alla gioia di servire la Patria fino alla vittoria” (Fronte russo, agosto 1942 – febbraio 1943).

Medaglia di Bronzo – Decreto 9 giugno 1948.

“In lunghi mesi di lotta contro avversario agguerrito e tenace, tormentato dalle furie di aspra montagna invernale, i Gruppi “Bergamo” e “Vicenza”, in diuturna gara di dedizione, sempre dividevano il destino luminoso degli alpini del 5° e del 6° Reggimento. Nelle vicissitudini di lotta alterna ed ostinata, distaccati dai propri pezzi, coi moschetti e con le bombe, accorrevano in fraterno aiuto ai compagni in linea. Superata la crisi della prima difesa, giorno e notte vigili ai pezzi, con tiri violenti e micidiali, fulminavano l’attaccante e ne stroncavano gli ostinati tentativi di sfondamento. Nell’ora della riscossa, lanciati con i battaglioni all’inseguimento del nemico in ritirata superando difficoltà di ogni sorta, in varie giornate di marce forzate e di lotta cruenta, concorrevano col fuoco dei loro pezzi, all’azione degli alpini, cui aprivano il varco vittorioso, eliminando la reazione dell’avversario, travolgendone le ultime resistenze e cooperando in modo decisivo al suo crollo totale” (Fronte greco, 14 novembre 1940 – 21 aprile 191941). (Ai gruppi “Vicenza” e “Bergamo”).