CORRADO SPAGNOLO E WERTHER CACCIATORI – M.O.V.M. DI NOVEMBRE

  

SPAGNOLO CORRADO

Sottotenente cpl., 14° reggimento artiglieria d.f.

Conseguita nel Liceo Ginnasio «Dante» di Firenze la maturità scientifica e frequentato il biennio di fisico matematica, si iscrisse nella facoltà di ingegneria mineraria nell’Università di Bologna. Nel giugno 1941 chiamato alle armi, fu ammesso alla Scuola di Brà per ufficiali di cpl. d’artiglieria e nell’ottobre successivo ottenne la nomina a sottotenente nel 14° rgt. art. divisionale. Nell’aprile 1942 potè finalmente coronare il suo desiderio di partecipare alla guerra in un reparto mobilitato. Destinato a Lero a disposizione del Comando Marina dello Egeo, prestò servizio ininterrotto in varie batterie antinave e contraerei fino alla sua eroica fine. Era il più giovane ufficiale dei reparti dislocati nell’isola. L’Università di Bologna gli conferì alla memoria nel dic. 1946 la laurea in ingegneria «ad honorem».

“Ufficiale sottordine di batteria anti-nave in base navale d’oltre-mare, assicurava il fuoco dei propri pezzi malgrado la continua offesa aerea. Venute meno le munizioni, continuava il fuoco con le armi portatili contrastando efficacemente lo sbarco dei reparti nemici. Caduto un cannone in mano avversaria, chiedeva di riconquistarlo con l’assalto all’arma bianca e rimaneva ferito nel generoso tentativo. Incurante di se stesso reiterava gli attacchi restando ferito una seconda volta ed infine cadeva colpito a morte in un furioso corpo a corpo nella batteria contesa. Fulgido esempio di eroismo e di virtù guerriere.” – Lero (Egeo), 16 novembre 1943.

 

CACCIATORI WERTHER

Capitano cpl. artiglieria

Di famiglia originaria della Versilia con antiche tradizioni artistiche (il bisnonno fu scultore assai noto) e trasferitasi a Carrara. Compiuti gli studi medi in quell’Istituto tecnico commerciale, fu ammesso nel 1931 alla Scuola allievi uff. di cpl. di Pola e nel 1932 venne nominato sottotenente di art. Assegnato al 1° rgt. da costa, fu collocato in congedo nel 1933. Dal sett. 1935 al giugno 1936, prestò servizio nel gruppo autonomo di art. da costa della Sardegna. Tenente dal luglio 1937, fu richiamato nuovamente nell’agosto 1939 presso il Comando del Dipartimento Militare Marittimo Alto Tirreno ed assegnato alla 177ª btr. nell’isola di Palmaria vi fu promosso capitano dal gennaio 1942. Nel maggio 1943, trasferito al Comando Difesa di Lero nell’Egeo, venne incaricato del comando della 127ª btr. da 90/53 in posizione su Monte Meraviglia. Rimpatriato con la nave ospedale «Gradisca» dopo l’epica difesa dell’isola, venne ricoverato prima all’ospedale militare di Francavilla e poi a quello di Bari ed infine al centro mutilati di Giovinazzo. Collocato in congedo assoluto fu iscritto nel R.O. dal 15 marzo 1946. Nominato Presidente della Federazione Nazionale Combattenti della Liguria. Conclusa la carriera militare fu docente di educazione fisica dell’Istituto per geometri e ragionieri Domenico Zaccagna di Carrara, sua città natale. E’ stato un grande uomo sportivo e i suoi valori sono stati trasmessi a intere generazioni di studenti. E’ deceduto a Carrara il 12 febbraio 1990 all’età di 78 anni.

“29Comandante di batteria contraerea in base navale d’oltremare contrastava la violenta continua offensiva aerea con indomita reazione delle proprie armi. Esaurite le munizioni dei cannoni, organizzava la batteria a caposaldo e si opponeva ai reparti d’assalto, sbarcati dall’avversario sull’isola assediata, con le armi leggere rimastegli. Con ripetute azioni condotte di sua iniziativa e guidate di persona attaccava ripetutamente il nemico avanzante per trattenerlo nel tentativo di aggirare il vicino comando tattico dei reparti britannici e dava continue prove di eccezionale sprezzo del pericolo e di elevate virtù militari. Divenuta ormai disperata la situazione, contrattaccava un’ultima volta alla testa di esiguo gruppo di marinai e con la perdita di un braccio offriva alla Patria il suo tributo di sangue. Combattente esemplare e temerario, destava profonda ammirazione in quanti furono testimoni del suo valore.” – Lero, 16 novembre 1943.