13° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA

  

SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DAL 1950 – TESSERA N° 15

Motto:             « Dura la volontà ferma la fede »

Festa:            15 giugno – anniversario della Battaglia del Piave (1918)

Sede:              Il Reggimento è stato sciolto nel 1995

Mostrina:        Fiamma ad una punta di colore nero, con bordo giallo arancio

STEMMA ARALDICO

I colori rosso e oro dello scudo (gli stessi di Roma) esaltano il legame territoriale che intercorre tra il reggimento e la Capitale, città nella quale il 13° si è costituito due volte prendendovi anche sede per lunghi periodi; tale legame è stato inoltre rafforzato con il concorso fornito dal reggimento alla difesa della città nel settembre 1943. L’antica tradizione militare del corpo è rappresentata dalla sbarra d’argento, già inserita nel vecchio stemma, con i 13 “tortelli” che richiamano il numerico reggimentale.

La gloria militare è sintetizzata da:

  • Palo d’azzurro, sul quale la granata sottolinea il valore dimostrato combattendo al fianco dei Granatieri;
  • Lupa capitolina, per ricordare l’impiego nella difesa di Roma

L’appartenenza del 13° alla Divisione poi Brigata “Granatieri” è ribadita dalla croce di rosso con le quattro teste di moro (arme di Sardegna) inserita nella granata.

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE

Il 1° novembre 1888 otto batterie da campagna, in esecuzione del decreto 29 agosto, costituiscono in Roma il 13° Reggimento Artiglieria da Campagna. Durante il conflitto 1915-18 il deposito del reggimento costituisce il comando del 51° da Campagna, i Raggruppamenti Controaerei 1°, 2°,3°,4°,5°,6° e 7°, il 2° Raggruppamento Misto, due batterie da montagna e due d’assedio. Nell’ottobre 1934 assume la denominazione di 13° Reggimento Artiglieria di Divisione di Fanteria, che modifica nel 1935 in quella di 13° Reggimento Artiglieria «Granatieri di Sardegna» . All’inizio del secondo conflitto mondiale è articolato su comando. reparto comando, tre gruppi da campagna e una batteria controaerei da 20 mm. Il reggimento in seguito agli avvenimenti determinati dall’armistizio viene sciolto il 10 settembre 1943.

Si ricostituisce il 1° marzo 1948 in Roma con la denominazione di 13° Reggimento Artiglieria da Campagna. Più volte riorganizzata nell’organico, l’unità assunse la designazione di 13º Gruppo artiglieria da campagna “Magliana” nel 1975 per transitare nell’organico della Brigata Meccanizzata “Granatieri di Sardegna”; dopo l’equipaggiamento con semoventi d’artiglieria nel 1992, l’unità assunse la designazione di 13º Reggimento artiglieria da campagna semovente “Granatieri di Sardegna”. Il reggimento fu infine soppresso nel 1995.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D’ARME

Prima d’indipendenza (1848-49)

Vi partecipa la 4ª Batteria (ex 3ª da posizione) che concorre ai combattimenti di Goito, il 30 maggio 1848, all’investimento di Mantova e di Milano, il 9 agosto 1848, e alla battaglia di Novara, il 23 maggio 1848.

Seconda d’Indipendenza (1859)

La 14ª da battaglia prende parte alle azioni dimostrative sulla Sesia, da1 31 maggio al 1° giugno, e all’investimento di Peschiera dal 26 giugno al 7 luglio.

Centro Meridione (1860-61)

La 2 ª Batteria (ex 10ª del 4° Reggimento da Fortezza) partecipa all’assedio di Gaeta.

Terza d’Indipendenza (1866)

Vi partecipa la 4ª Batteria (dell’ex 3° Reggimento da Posizione) e la 1ª Batteria (ex 1ª dell’8° Artiglieria).

Roma (1870)

Vi prendono parte Ia 1ª Batteria (ex 1ª dell’8″) e l’8ª Batteria del 7° Artiglieria.

Eritrea (1887-88)

Fornisce 5 ufficiali e 128 uomini di truppa che concorrono alia formazione di reparti e servizi mobilitati.

Libia (1911-12)

Mobilita due batterie da 75 e una compagnia treno; fornisce, inoltre, 3 ufficiali e 116 uomini di truppa.

Prima Mondiale (1915-18)

1915: schierato tra l’alta Val Cordevole e la Val Papena: prende parte a tutte le azioni svolte per la conquista del piccolo Lagazuoi, del Sasso di Stria, del costone alle pendici del Col di Lana e del Massiccio del M. Piana.

1916: i gruppi concorrono alle azioni per la completa conquista del Col di Lana. Poi, schierati in Val Travignolo, prendono parte alla conquista di Cima Bocche, Colbricon e Cavallazza. Nel gennaio la 1ª Batteria del I Gruppo viene inviata in Albania dove rimane fino al 1919.

1917: schierato a difesa di Passo di Monte Croce Comelico sostiene validamente, con Precise azioni di fuoco, l‘attacco della fanteria per il possesso delle Tofane e per la difesa delle valli del Cadore e di M. Freikofel. Nell’ottobre due batterie del I Gruppo vengono inviate in Val Costeana da dove concorrono agli aspri combattimenti svoltisi sulle Tofane. Il 6 novembre il reggimento inizia il ripiegamento nel più perfetto ordine e, arrestata l’avanzata nemica, si schiera sul Grappa.

1918: dalle posizioni del Grappa partecipa efficacemente alla battaglia per la difesa del Piave, sostenendo con il fuoco i contrattacchi sferrati dalle nostre fanterie. Successivamente, nell’ottobre, schierato nella zona di Spresiano, appoggia con il tiro continuo e preciso l’attacco delle nostre fanterie a S. Lucia di Pieve e a Conegliano. Superato il Piave, dopo la vittoriosa offensiva, si schiera sul Livenza, dove continua la sua azione fino alla fuga del nemico in rotta.

Africa Orientale (1935-36)

Mobilita e invia il IV Gruppo someggiato da 75/13 che viene impiegato durante 1a campagna dal 18° Artiglieria.

Seconda Mondiale (1940-45):

I940: partecipa, nel giugno, ai combattimenti sul fronte occidentale schierato nel settore Sant’Albano – Trinità – Montanera.

I941-42: nel maggio 1941 viene-inviato in Slovenia e impiegato nella zona di Lubiana in operazioni di lotta antipartigiana.

1943: rientrato in Patria assolve, in un primo tempo, il compito di difesa della fascia di copertura costiera nella regione del Lazio e, successivamente, partecipa alla difesa di Roma dall’8 al 10 settembre con i pezzi sparsi nei singoli capisaldi.

Per il comportamento dei suoi reparti viene conferita alla Bandiera del reggimento una medaglia di bronzo.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA

Medaglia di Bronzo – Decreto 9 novembre 1945

«Schierato, per la difesa di Roma, sull’intero fronte della sua divisione di 28 chilometri, con le batterie proiettate sulla linea dei granatieri, con essi gareggiò in valore sostenendo con i cannoni e all’arma bianca tenace lotta contro i tedeschi durata due giorni in tre accaniti combattimenti condotti dal nemico con schiacciante superiorità di mezzi (Roma, 8 – 10 settembre 1913) ».