186° REGGIMENTO PARACADUTISTI “FOLGORE”

  

SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DAL 2006 – TESSERA N° 728

Motto:      “Impeto e ardire”.

Festa:       23 ottobre – anniversario della battaglia di El Alamein (1942).

Sede:        Siena – Caserma “La Marmora,,.

 Mostrina: rettangolare; fondo di colore azzurro cui è sovrapposta un’ala a sette penne di colore oro opaco sulla quale poggiano un paracadute e un gladio di colore argento opaco (guardia del gladio scarlatta).

STEMMA ARALDICO

1° quarto:  di Pisa, città nella quale si è costituito nel 1952 il V battaglione del 1° gruppo tattico paracadutisti, da cui trae origine l’unità.

2° e 3° quarto: su smalto d’azzurro (simbolo di amor di patria e fedeltà) la “folgore” ricorda l’omonima grande unità nella quale è stato ed è inquadrato il 186° reggimento.                 

4° quarto: arme di Livorno, città con la quale l’unità ha un particolare legame territoriale, avendovi avuto sede.

Il capo d’oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. meritata dal reggimento in Africa Settentrionale. Come evidenziato dal silfio di Cirenaica inserito nel quartier franco.

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE

Il 1° settembre 1941 si costituisce 2° Reggimento Paracadutisti su comando; compagnia cannoni da 47/32; V, VI e VII battaglione paracadutisti. È inquadrato nella Divisione paracadutisti unitamente ai Reggimenti 1° Paracadutisti e Artiglieria per D. par. A tali unità si unisce il 10 marzo l942 anche il 3° reggimento par. Il 27 luglio 1942, in seguito àl cambio di denominazione della grande unità in Divisione di Fanteria “Folgore” (185ª), dovuto alla necessità di impiego in A. S. come unità terrestre, diviene 186° Reggimento Fanteria “Folgore». Il 6 novembre l942, il reggimento, dopo la battaglia di El Alamein si scioglie e i superstiti vengono inquadrati, in dicembre, nel CCLXXXV battaglione di formazione che, dopo aver eroicamente combattuto in Tunisia, viene sciolto nel maggio 1943.

Nel 1952, presso il Centro Militare di Paracadutismo di Pisa si forma un battaglione paracadutisti che diviene poi 1° gruppo tattico paracadutisti, presso il quale si costituiscono il II e il V battaglione par. Dal 1° gennaio 1963 i due battaglioni sono inquadrati nel 1° reggimento par. e vi rimangono sino alla ristrutturazione dell’Esercito a seguito della quale, sciolto il reggimento, ha vita il 30 settembre 1975, in Livorno, il 5° Battaglione Paracadutisti “El Alamein”. Con decreto 12 novembre 1976 il battaglione riceve la Bandiera del 186° reggimento f. “Folgore” del quale tramanda le gloriose tradizioni. Dal gennaio al novembre 1983 personale del battaglione partecipa, inquadrato nel contingente italiano (ITALCON) della Forza Multinazionale di Pace in Libano, alla missione di sicurezza denominata Libano II. Nel maggio 1991 due compagnie del battaglione sono inserite in un “gruppo tattico paracadutisti” per il contingente italiano (ITALFOR-AIRONE) destinato ad operare nell’Iraq settentrionale per soccorrere le popolazioni curde, nell’ambito della missione umanitaria Airone I. Terminata l’esigenza le compagnie rimpatriano nel luglio dello stesso anno. Dal 25 luglio al 15 settembre 1992, l’11ª compagnia partecipa a Palermo all’operazione “Vespri Siciliani” concorrendo alla sorveglianza di punti sensibili-.

Nell’ambito del riordinamento della Forza Armata, il battaglione perde la propria autonomia il 15 settembre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, che si costituisce in Siena. Nel periodo 16 settembre – 15 dicembre le compagnie ed il comando di reggimento si alternano, nella zona di Palermo, nel quadro dell’operazione “Vespri Siciliani”. Il reggimento nel corso del 1993 partecipa alla missione di pace in Somalia, inserito nel contingente “Italforce Ibis”, meritando la Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito; nel corso della stessa missione al paracadutista Pasquale Baccaro caduto in uno scontro a fuoco viene concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare ed il paracadutista Jonathan Mancinelli merita la Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATRTI D’ARME

Seconda Mondiale (1940-43):

– 1941-42: preparazione per l’aviosbarco sull’isola di Malta (Operazione C3)

– 1942: (186° reggimento) impegnato sul fronte di El Alamein si batte per la conquista dei passi che dal deserto immettono nella depressione del El Qattara. Sostiene duri combattimenti a Gebel Kalak, El Taqa e in molte altre località come Deir ed Munassib, Qargt el Himeimat ove gli uomini del reggimento affrontano violenti corpo a corpo e solo il 2 novembre, a causa delle ingenti perdite sono costretti a ripiegare

– 1943: (CCLXXXV battaglione di formazione): Buerat, Tarhuna, Castel Benito, Zavia, Ztara, Mareth, El Akarit, Enfidaville, Takrouna

RICOMPENSE ALLA BANDIERA

Medaglia d’oro al Valor Militare – Decreto 26 marzo 1963

“Reggimento Paracadutisti della gloriosa Divisione “Folgore”, in unione alle aliquote divisionali ad esso assegnate, per tre mesi, senza soste, si prodigò valorosamente in numerose azioni offensive e difensive stroncando sempre l’impetuosa avanzata del nemico enormemente superiore per numero e per mezzi. Nell’epica battaglia di El Alamein stremato per le perdite subite, cessato ogni rifornimento di acqua, viveri e munizioni, con la fede che solo il più sublime amor di Patria può generare, respingeva sdegnosamente, al grido di “Folgore”, ripetuti inviti alla resa, dimostrando in tal modo che la superiorità dei mezzi poteva soverchiare i paracadutisti d’Italia, piegarli mai. Attraverso innumerevoli episodi di eroismo collettivi e individuali, protraeva la resistenza fino al totale esaurimento di ogni mezzo di lotta imponendosi al rispetto ed all’ammirazione dello stesso nemico, scrivendo così una delle pagine più fulgide per l’Esercito Italiano” (Africa Settentrionale, 22 luglio – 12 ottobre 1942; battaglia di El Alamein, 23 ottobre – 6 novembre 1942).

Al Valore dell’Esercito

Medaglia d’Argento – Decreto 5 ottobre 1994.

“Il 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, inquadrato nelle forze italiane in Somalia, partecipava alle operazioni di soccorso alla popolazione somala prodigandosi con totale dedizione ed elevata professionalità nella pericolosa missione e confermando, in numerose azioni di rastrellamento per la ricerca d’armi ed in operazioni contro guerriglieri ed anti banditismo, l’altissimo livello di efficienza, il grande coraggio e Ia generosità dei suoi effettivi. Coinvolto in numerosi conflitti a fuoco reagiva sempre con efficacia e determinazione mettendo in luce i1 valore militare, la capacità e la fortissima motivazione dei propri uomini. Nonostante le gravi perdite subite in combattimento, continuava ad assolvere i compiti affidati senza flessioni con la fierezza e l’orgoglio di perseverare nel tentativo di ridare sicurezza e soccorso umanitario al martoriato popolo somalo e nella determinazione di rendere onore alla Patria lontana.” Somalia, 27 dicembre 1992 – 8 giugno 1993.