SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DAL 1954
TESSERA N° 51
Motto: “In ogni rischio e con ogni arme bravi”‘
Festa: 16 giugno – anniversario dei combattimenti di Monte Zovetto (1916)
Mostrina: rettangolare di colore arancione e turchino in due strisce longitudinali (arancio all’interno)
Stemma araldico
Nella prima partizione (d’origine) l’arme di Genova, città capoluogo della regione con la quale il Corpo ha un legame territoriale, portandone il nome sin dalla costituzione. Al centro uno scudetto con l’arme di Livorno e l’arme di Milano, a ricordo dei reparti che hanno concorso alla formazione del 157°: la B. “Livorno” e la B. “Lombardia”. nella seconda partizione (gloria militare) lo stemma di Bengasi (lo smalta d’azzurro che anche simbolo di amor di patria e di valore) a testimoniare la permanenza del Reggimento in Cirenaica e la sia partecipazione alle operazioni in Africa Settentrionale, nel corso del secondo conflitto mondiale, durante le quali il III Battaglione meritò una M.O.V.M. Il capo d’oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse alla Bandiera del Reggimento e nel quartier franco sono rappresentati la testa del Leone di Liguria (riferimento all’attributo con il quale sono conosciuti e fanti del 157° e due stelle a ricordo delle medaglie stesse.
Origini e vicende organiche
Il 157° Regimento Fanteria (Brigata Liguria) viene costituito il 1° marzo 1915 in Genova con il concorso ai più depositi reggimentali, il comando ed il I battaglione dal deposito del 33° Fanteria, il II battaglione dal deposito del 34° Fanteria, il III battaglione dal deposito del 74° Fanteria. Ogni battaglione dispone di quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. E’ inserito assieme al gemello 158° nella Brigata “Liguria” di nuova costituzione. Prende parte alla prima guerra mondiale meritando la Medaglia d’oro al Valor Militare. Con l‘attuazione dell’ordinamento del 1926 fonde i propri battaglioni in una sola unità e riceve un battaglione dal disciolto 158°; nella stessa circostanza prende il nome di 157° Reggimento Fanteria “Liguria” e viene assegnato alla XVIII Brigata di Fanteria della quale fanno parte anche il 93° e 94° Fanteria “Messina”‘ Dal 1° ottobre 1937, entra a far parte della Divisione di Fanteria “Cirene” (63ª), dislocata in Cirenaica; nella grande unità ,vengono inseriti anche il 225° Fanteria, trasformato poi in 158° ed il 45° Artiglieria per D.f. Il 10 giugno 1940 il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/17. Partecipa al secondo conflitto mondiale ed è sciolto per eventi bellici il 5 gennaio 1941 nella zona di Bardia. Per il comportamento tenuto nel periodo 9 dicembre 1940 – 5 gennaio 1941 dal III battaglione, alla Bandiera del 157° viene concessa la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Il 1° aprile 1941 viene ricostituito in Genova il 157° Reggimento Fanteria “Liguria” per trasformazione del 2° Reggimento Fanteria del quale conserva come segno distintivo la cravatta rossa (conferita nel lontano 1664 al Reggimento di Savoia di S.A.R. dal quale discendono il 1° e il 2° Fanteria). Nel contesto dei provvedimenti relativi alla ristrutturazione dell’Esercito, soppressi il 1° giugno 1975 il II e III battaglione, dal 1° agosto il I battaglione lascia il reggimento trasferendosi a Diano Castello per la costituzione del Battaglione Addestramento Reclute “Centauro” (poi 26° Battaglione Fanteria “Bergamo”) quindi il 29 ottobre dello stesso anno il reggimento è soppresso. Ne raccoglie le gloriose tradizioni il IV battaglione di stanza in Novi Ligure che prende il nome di 157° Battaglione Fanteria Motorizzato “Liguria” e riceve la Bandiera del disciolto reggimento. Dal 1° giugno 1991 inizia la trasformazione in 157° Battaglione Fanteria Meccanizzato “Liguria”, quindi con un nuovo ordinamento previsto per la Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 22 settembre 1993 ed il giorno successivo è inquadrato quale I Battaglione Meccanizzato nel 157° Reggimento Fanteria “Liguria” che si ricostituisce in Novi Ligure (AL). Nel 1993, dal 1° marzo al 15 aprile e dal 30 settembre al 4 dicembre l’unità prende parte all’operazione “Vespri Siciliani” nella zona di Palermo, in concorso al mantenimento dell’ordine pubblico. I1 reggimento torna nell’isola, per la medesima esigenza, dal 28 maggio al 24 luglio 1994. In occasione dell’alluvione che colpisce il Piemonte nel novembre 1994 il 157° partecipa alle operazioni di soccorso nella provincia di Asti. Soppresso nel 1996, il reggimento è ricostituito in Albenga (Sv) su proposta del comandante pro-tempore del 72° Reggimento Fanteria “Puglie”, Col. Carlo Maria Magnani, subentrando al posto del 72° per una riorganizzazione delle forze armate di istanza alla Caserma del S.Ten. Aldo Turinetto. Sciolto poi nel 2004, la sua Bandiera di guerra è stata portata a Roma per essere custodita nel Sacrario delle bandiere.
Campagne di guerra e fatti d’arme
Prima Mondiale (1915’18):
– 1915: partecipa alle operazioni sul M. Nero e S.Lucia di Tolmino
– 1916: sull’Altopiano di Asiago (M. Zovetto -giu.) resiste per tre giorni a furiosi bombardamenti opponendosi agli attacchi nemici- successivamente da luglio a novembre partecipa alla difesa del Coston di Lora le linee nemiche sul M. Pasubio (ott.)
– 1917 nel corso della battaglia di Caporetto a M.Zovetto, Melette di Gallio e Campanelle contiene la pressione nemica;
– 1918: Col del Rosso, Col d’Echele (giu.) – Vittorio Veneto: M. Corno, M. Spil, Rovereto (ott.-nov.)
Seconda Mondiale (1940-43)
– 1940-41: Africa Settentrionale: presidia le posizioni della ridotta Capuzzo e partecipa alla conquista di Sidi el Barrani (lug.) – nel ripiegamento su Bardia il III Battaglione viene quasi completamente distrutto (dic.) – schierato nel settore di Bardia per 23 giorni contiene l’urto avversario prima di arrendersi per mancanza di munizioni. viveri e acqua
Ricompense alla Bandiera
Ordine Militare d’Italia – Decreto 5 giugno 1920
“Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915-18).” (All’Arma di Fanteria).
Medaglia d’Oro al Valor Militare – Decreto 28 dicembre 1916.
“Rafforzatesi sulla fronte Val Lastaro – Zovetto (Altopiano di Asiago), con invitta costanza ed indomita energia le truppe della Brigata resistettero tre giorni ad un furioso bombardamento ed a reiterati poderosi attacchi del nemico, intrepide, salde nel proposito incrollabile di vincere o di morire (Monte Zovetto, giugno 1916). Con valore ed audacia parteciparono poi alla difesa del Coston di Lora ed alla conquista di forti linee nemiche sul Monte Pasubio (luglio-novembre 1916).”
Medaglia d’Oro al Valor Militare – Decreto 7 dicembre 1951.
“Di estrema retroguardia della Divisione, durante un epico ripiegamento, bombardato e mitragliato dall’aria, attaccato da forti formazioni di mezzi corazzati e blindati seppe sventare e sostenere intrepidamente l’urto avversario. Durante i 23 giorni dell’assedio e della battaglia di Bardia fu barriera insormontabile ai ripetuti attacchi dell’avversario. Incaricato di ristabilire la situazione su un importante tratto del fronte della piazzaforte, che era stato intaccato, determinava con l’impeto del suo contrattacco e l’ardire dei suoi fanti, il ripiegamento dell’avversario, contribuendo in modo particolare, a tenere alto a Bardia l’onore delle armi italiane. ”Fronte Egiziano, 9 dicembre 1940 – 5 gennaio 1941. (Al III battaglione).
Medaglia d’Argento al Valor Militare – Decreto 3 novembre 1921.
Conteneva lo sforzo nemico sulle posizioni affidate al suo valore, contrattaccando risolutamente l’avversario con slancio intrepido e con eroici sacrifizi. Minacciato sul fianco e alle spalle, continuò tenacemente nella difesa, e, nel ripiegamento ad esso ordinato, mostrò incrollabile fermezza.” (Monte Zomo, Melette, Campanelle, l3 novembre – 5 dicembre 1917).
Medaglia d’Argento al Valor Militare – Decreto 7 dicembre 1951.
“In sette mesi di dura e travolgente lotta in terra d’Africa si distinse nella tenace resistenza opposta agli attacchi avversari nel deserto egiziano. Durante un epico e tragico ripiegamento di oltre 100 km. sotto la costante pressione avversaria diede brillanti prove di saldezza e di elevato spirito di sacrificio e di abnegazione, suscitando con i suoi eroici contrattacchi e con il suo generoso tributo di sangue l’ammirazione dello stesso nemico.” (Fronte egiziano, l0 giugno 1940 – 5 gennaio 1941.)