36° STORMO AERONAUTICA MILITARE

  

Socio d’Onore dell’Istituto dal 1994 Tessera n° 94

Il 36° Stormo nasce il 1° Febbraio 1938, sull’aeroporto appena costruito di Bologna-Borgo Panigale. I velivoli impiegati erano bombardieri. Volando con i vecchi SIAI S.81 e con i più recenti S.79, lo Stormo prende parte alle prime fasi della II Guerra Mondiale con il bombardamento degli obiettivi nemici di Malta e delle città dell’Africa Settentrionale. Dal 1941 lo Stormo viene convertito alla nuova specialità di aerosilurante. Accanto agli SM.79 compaiono i nuovi SM.84, specificamente sviluppati per l’aero-siluramento. Fino al settembre 1943 lo Stormo viene continuamente impiegato in azioni sul Mediterraneo Centrale e Occidentale, ottenendo diversi successi, il più eclatante dei quali è l’attacco alla corazzata inglese “Nelson”. Dopo l’8 settembre anche il 36° si divide tra coloro che si recheranno al Nord e quelli che resteranno al Sud. L’Aeronautica del Sud raccoglie la maggior parte degli aerei e del personale del 36° Stormo e sotto le insegne cobelligeranti viene creato il 36° Stormo Notturno che svolgerà, fino al 1945, intense azioni di supporto ai reparti del Regio Esercito che oppongo resistenza ai nazisti tedeschi e, in seguito, ai reparti partigiani italiani e titini che combattono nei Balcani. Alla fine delle operazioni di guerra le perdite per lo Stormo risulteranno intense, sia in mezzi che in uomini: due Comandanti di Stormo, il Colonnello Helmut Seidl – a cui sarà intitolato lo Stormo nel 1981 – e il Colonnello Giovanni Farina, entrambi napoletani, cadono in azione insieme a due comandanti di gruppo, tre comandanti di squadriglia e oltre 180 tra ufficiali, sottufficiali e avieri degli equipaggi. Gli atti di eroismo saranno segnati con un imponente numero di decorazioni,  tanto che la bandiera dello Stormo è ancora oggi quella con più decorazioni di guerra di tutta l’Aeronautica Militare: 1 Medaglia d’Argento al Valor Militare al 36° Stormo Bombardamento Terrestre, 1 d’Oro al 36° Stormo Aerosiluranti e 1 d’Argento al 36° Stormo Notturno, mentre al personale verranno concesse ben 8 Medaglie d’Oro al Valor Militare alla memoria, 43 Medaglie d’Argento, 123 Medaglie di Bronzo e 27 Croci di Guerra. Dal 1° novembre 1948, a seguito delle clausole armistiziali, lo Stormo assume la denominazione di 36° Stormo Trasporti e opera dall’aeroporto di Guidonia (Roma), dove resterà fino alla primavera del 1953, quando verrà trasferito a Latina. Il 12 giugno 1955 il 36° Stormo viene sciolto e posto in posizione “quadro”. L’acuirsi della “Guerra Fredda” e lo scontro tra l’Occidente e il blocco sovietico furono alla base della prima rinascita del glorioso 36°. Infatti il 1° maggio 1960 viene costituita la 36^ Aerobrigata I.S. (Interdizione Strategica) il cui compito sarà quello di minacciare, con i suoi missili Jupiter, bersagli posti al di là della “cortina di ferro”. 

La Brigata viene stanziata a Gioia del Colle e le sue basi missilistiche vengono dislocate su tutto il territorio della Murgia. I missili verranno ritirati nel 1963, dopo la “crisi di Cuba” e gli accordi tra John F. Kennedy e Nikita Kruscev. Il 10 luglio 1963 la 36ª Aerobrigata viene posta in “posizione quadro”. Sulla base di Gioia del Colle restano gli F-86K del XII Gruppo Caccia che, nel frattempo, sono stati trasferiti dalla 4ª Aerobrigata di Grosseto. Il XII opererà dall’aeroporto pugliese in missioni di interdizione dello spazio aereo e, nel 1966, verrà raggiunto dal 156° Gruppo Cacciabombardieri, proveniente dal 6° Stormo di Ghedi (Brescia). I due gruppi, con il foglio d’ordini nr. 22 del 1° agosto 1966, ricostituiscono il 36° Stormo. La Bandiera di Guerra del glorioso reparto dell’Aeronautica Militare verrà riconsegnata nelle mani del Colonnello Vittorio Zamboni il 14 ottobre 1966.​ Il 1° ottobre del 2007 viene assegnato allo stormo il velivolo Eurofighter 2000 Typhoon, con il quale i piloti del XII Gruppo Volo assicurano la missione di Difesa dello Spazio Aereo. La transizione verso la configurazione finale, definita nell’ambito della Trasformazione dell’Aeronautica Militare, che prevede lo stormo impegnato come reparto dedito unicamente alla Difesa Aerea Nazionale e NATO, passa attraverso la partenza del 156° Gruppo Volo che, il 1° luglio del 2008, rientra a Ghedi dopo 42 anni di permanenza a Gioia del Colle sotto le insegne del 36° Stormo. Il 5 gennaio 2009 il 36° Stormo riprende a partecipare al Servizio di Sorveglianza Aerea concorrendo, insieme al 4° Stormo di Grosseto e al 37° Stormo di Trapani, a garantire la Difesa Aerea dello Spazio Aereo Nazionale e NATO. Il 1° luglio 2010 l’arrivo del X Gruppo Caccia Intercettori proveniente dal 37° Stormo di Trapani Birgi, segna il compimento della trasformazione messa in atto dai primi anni 2000. Il 36° Stormo “Helmut Seidl” ha sede presso l’Aeroporto Militare di Gioia del Colle “Antonio Ramirez”.  Il Reparto dipende gerarchicamente dal Comando delle Forze da Combattimento, con sede a Milano, che ha il compito di assicurare l’addestramento e il raggiungimento della prontezza operativa delle unità assegnate. A sua volta il Comando delle Forze da Combattimento è alle dipendenze dell’Alto Comando Squadra Aerea la cui missione è approntare e addestrare i reparti e le unità operative, affinché acquisiscano e mantengano i livelli di prontezza e capacità operativa, oltre a una autonomia logistica, necessari al conseguimento degli obiettivi definiti dal Capo di Stato Maggiore della Forza Armata. Alle dipendenze del 36° Stormo vi sono una serie di articolazioni che garantiscono il raggiungimento degli obiettivi prefissati: l’Ufficio Comando, l’Ufficio Operazioni, il X e il XII Gruppi Volo, il Gruppo Protezione delle Forze, il 436° Gruppo Servizi Tecnici Operativi, il 536° Gruppo Servizi Logistici Operativi, il 936° Gruppo Efficienza Aeromobili ed il Servizio Amministrativo. Dal 10 settembre 2012 sul sedime di Gioia del Colle è stato dislocato l’84° C/SAR proveniente da Brindisi. ​

Ricompense alla Bandiera

Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia

«Prestigioso stormo dell’Aeronautica Militare, dalle gloriose tradizioni, impiegato senza soluzione di continuità, nei vari teatri di crisi al servizio della comunità internazionale, dopo aver operato nell’ambito dell’operazione Unified Protector in Libia, Inherent Resolve in Iraq e varie attività di polizia aerea in zone ai confini dell’alleanza atlantica, il 36º stormo assicura, inoltre, da più di un anno, il monitoraggio dei traffici e movimenti marittimi nel mediterraneo, partecipando attivamente a scorte di assetti da trasporto in supporto alle attività nazionali in Libia e ricognizioni nell’area d’interesse. Ha sostenuto, altresì, con i propri velivoli, in collaborazione con altri stormi, l’operazione Prima Parthica in Iraq per contrastare la minaccia del terrorismo islamico in terra irachena. Il valore, le spiccate virtù militari, lo straordinario spirito di sacrificio e l’esemplare efficienza che da sempre contraddistinguono questo reparto, hanno permesso di totalizzare un elevatissimo numero di ore di volo in operazioni reali conseguendo straordinari obiettivi e riscuotendo unanimi apprezzamenti in ambito internazionale. Cieli della Libia, dell’Iraq, dell’Alleanza Atlantica, 2011 – 2020» — 6 ottobre 2020

Medaglia d’Oro al Valor Militare

«Al vertice di ogni eroismo i suoi equipaggi, con la decisa volontà di prodigarsi oltre ogni umana possibilità, in epica azione di siluramento a massa, lanciavano l’anima, il velivolo, e le armi contro una potente formazione navale inglese che veniva duramente colpita e costretta con le danneggiate superstiti navi a volgere la prora verso le proprie basi. Dall’azione superba, consacrata ai fasti dell’aeronautica, non facevano ritorno il comandante dello Stormo, tre comandanti di squadriglia e numerosi gregari, che ebbero a premio del loro ardimento la gloria del cielo, l’eterno riposo del mare nostro e l’imperitura gratitudine della Patria. Cielo del mediterraneo, 27 settembre 1941

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«Per valore e sacrificio di equipaggi, per perfezione e potenza di mezzi, affermava, in irruenti azioni contro basi e forze navali britanniche il dominio aereo del Mediterraneo Centrale, cooperando con la sua vigile, temuta, fulminea presenza ad assicurare la libertà di quel mare. Saldo strumento di guerra, votato a tutti gli ardimenti, affrontava il rischio come sublime prova di dedizione al dovere, superava ogni ostacolo nell’ansia della vittoria, sempre ed ovunque altissimo esempio di che cosa possa negli uomini e nei ranghi la fiamma ardente dell’amore di Patria. Cielo del Mediterraneo Centrale, 11 giugno 1940-30 settembre 1940