ERNESTO BOTTO E ICILIO CALZECCHI – M.O.V.M. DI MAGGIO

  

BOTTO ERNESTO

 Capitano s.p.e. Aeronautica, pilota

32^ squadriglia da caccia

Nell’Istituto tecnico Sommeiller” di Torino conseguì la licenza in fisica e matematica e nell’ott. 1929 entrò per concorso nell’Accademia Aeronautica. Nominato aspirante uff. e pilota di aeroplano nel maggio 1932, fu promosso sottotenente nell’Arma, ruolo naviganti nell’agosto successivo. Nel luglio 1933 con la promozione a tenente, frequentato con successo il corso alla Scuola caccia terrestre, passò al Reparto alta velocità. Promosso capitano, nell’ottobre 1936, veniva assegnato al 4° stormo C.T., ma dopo pochi mesi veniva inviato in missione speciale oltremare. Gravemente ferito in combattimento nel Cielo di Fuentes de Ebro il 10 ottobre 1937 sopportò serenamente l’amputazione al quarto media superiore della gamba destra ed una lunga degenza in ospedale. Rientrato in Patria nel maggio 1938 e tratte­nuto a domanda in servizio permanente effettivo con giudizio di idoneità al volo, rientrò al 4° stormo C.T. Nel giugno 1939 al campo di Staken in Germania al comando di una squadriglia di C. 32 inviato a rappresentare l’aviazione italiana in occasione di una particolare manifestazione seppe distinguersi per pre­parazione e capacità in esercizi di ardita acrobazia, meritando l’encomio del Ministro dell’Aeronautica. All’inizio della 2^ guerra mondiale, col grado di magg. conferitogli per · merito straordinario nel marzo 1939, comandante un gruppo del 4° stormo C.T., in Sicilia e poi in A.S., si distinse in numerosi com­battimenti. Ferito ancora e gravemente in un incidente automobilistico sulla strada di Tobruk il 9 dic. 1940, fu rimpatriato e subì lunghi ricoveri ospeda­lieri. Promosso ten. col. nel giugno 1941, fu dapprima alla Scuola addestra­mento caccia terrestre e poi al Ministero dell’Aeronautica a disposizione del Capo di S.M.; nel marzo 1943 assunse il comando della Scuola caccia di Gorizia. Dopo l’8 settembre 1943 fu nominato Sottosegretario all’Aeronautica nella Repubblica sociale. E’ stato decorato della Medaglia Militare spagnola e della Croce al merito dell’Aquila tedesca di 3° grado con spada. Collocato in p.a. nel marzo 1948, passò successivamente nel congedo assoluto dal 1° novembre 1949. E’ deceduto a Torino nel dicembre 1984.

Volontario in missione di guerra per l’affermazione dell’ideale fascista, si dimostrava in ogni circostanza pilota da caccia di indomito valore. Comandante di eccezionale perizia e ferrea volontà, coglieva, alla testa della sua squadriglia, in aspri combattimenti, cinque vittorie, individuali e quindici collettive. Nel cielo di Aragona, annullava con strenua combattività una grave situazione di inferiorità numerica e tattica ed abbatteva personalmente un avversario. Colpito da proietto che gli frantumava un femore, non desisteva dal combattimento fino a quando, paralizzato nei movimenti, precipitava per duemila metri. Riuscito a rimettere il velivolo e ad atterrare in un campo, ai superiori accorsi nonostante fosse in disperate condizioni fisiche, esponeva sere­namente le vicende del combattimento. Amputato di una gamba, da­va meravigliosa prova di fortezza d’animo e di purezza spirituale, mostrandosi addolorato soltanto perché la mutilazione toglieva alla causa un pilota. Per lunghi giorni, tra la vita e la morte, era ai suoi camerati di luminosissimo esempio per la serenità e l’alto sentire che è degli eroi.” Cielo di Fuentes de Ebro, 5 maggio – 12 ottobre 1937.

       Altre decorazioni: M.A. (Cielo del Mediterraneo, 1940)

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CALZECCHI ONESTI ICILIO

Capitano s.p.e., 33° rgt. fanteria carrista

Conseguita la maturità scientifica nel Liceo di Ancona, veniva ammesso, il 2 nov. 1931, alla Scuola all. uff. di cpl. di Spoleto e nel giugno 1932 era promosso sottotenente. Assegnato al 3° rgt. f. fu congedato il 31 genn. 1933. Poco dopo chiese di essere inviato in Colonia e nel marzo successivo, sbarcato a Bengasi, fu destinato prima al XV btg. eritreo, poi al IX btg. libico ed infine, nel luglio 1934, al 4° rgt. f. coloniale. Nel marzo 1935, fu trasferito a domanda nel R.C.T.C. della Somalia e col XIII btg. eritreo del 2° rgpt. arabo somalo, partecipò alla campagna etiopica. Promosso ten. nel 1936 e rimpatriato, venne successivamente trasferito al 33° rgt. f. carrista. Nel sett. 1941 era destinato alla III B. corazzata “Littorio” mobilitata. Promosso capitano, partiva per l’A.S. nel febbr. 1942, trasferito al 133° rgt. f. carrista mobilitato dal quale passò successivamente all’XI btg. carri M. autonomo della D. motorizzata “Trieste”.

“Ufficiale addetto ad un comando di grande unità chiedeva insistentemente ed otteneva il comando di una compagnia carri in operazione. Incaricato di attaccare, in accompagnamento ad un reggimento di fanteria motorizzato, una posizione nemica molto ben munita d’artiglieria ed armi anticarro, dopo aver superato con perizia un campo minato, risolutamente affrontava il nemico che vigorosamente reagiva col fuoco con mezzi blindati di armamento e corazzatura superiori. Riuscito ad addentrarsi in profondità nello schieramento nemico, veniva ferito al braccio sinistro da colpo anticarro che gli immobilizzava il proprio carro cornando. Montato su altro carro persisteva nella lotta. Colpito nuovamente, alla spalla sinistra, rifiutava ogni cura sollecito solo di dare impulso all’azione. Ferito infine mortalmente al petto da colpo anticarro, si preoccupava solamente della sorte del proprio equipaggio al quale continuava a prodigare assistenza fino allo estremo della propria esistenza. Il nemico ammirato, rendeva I ‘onore delle armi al valoroso caduto.” – Regione Got el Ualeb (Marmarica), 29 maggio 1942.

Altre decorazioni: ten. in s.p.e. per m.g. (Birgot, aprile 1936).