L’epidemia non ferma l’attività di rappresentanza della Federazione provinciale di Caserta

  

Compatibilmente con le disposizioni in materia di contenimento dell’epidemia e nel pieno rispetto delle limitazioni alla circolazione disposte sulla base della diffusione del virus nelle singole regioni, le attività di rappresentanza della Federazione provinciale di Caserta non si sono mai interrotte.

Stanti le direttive prefettizie, alle cerimonie del 2 Novembre u.s. (Commemorazione dei defunti) e, rispettivamente, del 4 Novembre u.s. (Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate) sono state ammesse solo le quattro più importanti Associazioni combattentistiche e d’Arma – tra cui il nostro benemerito Istituto – secondo i criteri protocollari stabiliti dal Ministero della Difesa.

Ciascuna di esse poteva essere rappresentata da un solo membro.

Di talchè per la Federazione provinciale di Caserta – com’era giusto che fosse – ha preso parte ad ambedue le celebrazioni direttamente il Commissario straordinario, Luigi Cobianchi con funzioni anche di alfiere.

A entrambe le cerimonie hanno preso parte le più alte cariche militari e civili del territorio, tra le quali il sig. Prefetto di Caserta, il Sindaco del Capoluogo, il Comandante della Divisione Acqui, gen. Div. Nicola TERZANO, il sig. Questore di Caserta, il Comandante della Brigata Bersaglieri Garibaldi, gen. B. Massimiliano QUARTO, i Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, numerosi altri Sindaci, tra cui quello della Città di Bellona (CE), MOVM.

Mai come in questo frangente così difficile, che ha messo in ginocchio intere comunità, la memoria dei defunti, in generale, e quella dei Caduti, in particolare – che non hanno esitato a dare la vita per gli ideali in cui hanno creduto e per il nostro Paese – rappresenta un dovere irrinunciabile, nella consapevolezza che il mancato rispetto del proprio passato, delle proprie origini, delle tradizioni culturali e valoriali rappresenta un sicuro viatico verso un futuro oscuro e nebuloso.

La cerimonia del 2 Novembre si è svolta, in parte, innanzi al Sacrario dedicato ai Caduti delle due Guerre mondiali, posto all’interno del Cimitero principale di Caserta, ove la deposizione delle corone è stata accompagnata da brevi, quanto incisivi indirizzi da parte delle Autorità; e, in parte, presso il Caserta War Cemetery, ove riposano 768 militari appartenenti alle Forze Armate del Commonwealth, caduti nella Seconda Guerra mondiale.

La manifestazione del 4 Novembre si è svolta, invece, come per tradizione, presso il Monumento ai Caduti del Capoluogo: l’esigenza di stringersi attorno alle Forze Armate, per esprimere sentimenti di gratitudine da parte dell’intero Paese, quest’anno è stata particolarmente e diffusamente sentita, anche alla luce di vergognosi, quanto isolati episodi di guerriglia urbana, che hanno preso di mira donne e uomini impegnati nella delicatissima missione di mantenere l’ordine pubblico e di garantire il contenimento dei contagi, mettendo a rischio la propria salute, se non la vita.

Eppure, ancora una volta, in momenti emergenziali, quando tante, troppe strutture e apparati dello Stato scricchiolano, alla chiamata del Paese, le Forze Armate hanno risposto dimostrando capacità di reazione immediata, organizzazione, professionalità, competenza, così come all’atto di ogni cataclisma che ha interessato l’Italia (e non solo), di ogni situazione fuori controllo, dal disastro nella gestione dei rifiuti, all’esigenza di presidio di quei territori ove la criminalità organizzata continua maggiormente a far sentire la propria nefasta presenza.

Ciò, con buona pace di chi si ostina – permeato di ideologie sonoramente bocciate, senza appello, dal più alto dei Tribunali umani, quello della Storia – a non perdere occasione per dileggiare le Forze Armate, svilendone il fondamentale ruolo sociale, anche e soprattutto in tempo di pace.

E ora, debitamente invitata e ammessa dalla Prefettura, la Federazione provinciale di Caserta si prepara a partecipare alle celebrazioni del 25 Aprile p.v., nella medesima modalità ‘a ranghi ristretti’ su descritta, un modo per unirsi in un unico, stretto abbraccio, contemporaneamente, a tutti i nostri connazionali, con particolare riguardo a coloro che vivono e operano nelle aree del  Paese maggiormente colpite dal subdolo nemico che ci attanaglia, per dire a tutti che, restando uniti, presto, molto presto, rispettando le regole sanitarie di volta in volta impartiteci, ci libereremo anche da questo nuovo occupatore indesiderato!