28° REGGIMENTO “PAVIA”

  

Socio d’Onore dell’Istituto dal 1961 – tessera n° 84

Motto: “Ardeam dum luceam”

Festa: 23 luglio – anniversario del combattimento di Borgo e Levico (1866)

Sede: Pesaro – Caserma “Del Monte”.

Mostrina: rettangolare di colore verde con riga longitudinale scarlatta al centro.

 

Stemma araldico

1° quarto: arme di Pavia , città di cui il Corpo porta da sempre il nome; inoltre la cittadinanza ha offerto al 26° la prima Bandiera di combattimento.

2° quarto: arme di Parma, città con la quale il Reggimento ha un particolare legame territoriale avendovi avuto sede di guarnigione per vari periodi a partire dalla costituzione.

3° quarto: gloria militare acquisita in Africa Settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale rappresentata dal silfio di Cirenaica. La stella è il simbolo della M.A.V.M. meritata oltremare.

4° quarto: arme di Pesaro, città ove il Reggimento si è ricostituito ereditando dal 6° C.A.R. le funzioni di ente addestrativo.

Nello scudetto centrale è riportato lo stemma del 6° C.A.R. Il capo d’oro è simbolo della massima ricompensa al V.M. concessa al Reggimento nel 1866 e nel quartier franco l’arme di Levico ricorda la località ove si è svolto il combattimento. 

Origini e vicende organiche

Il 1° marzo 1860 sono formati due reggimenti (27° e 28°), con reparti organici di unità già costitui­te, che vengono riuniti nella nuova Brigata “Pavia”. Ha così vita il 28° Reggimento Fanteria (Brigata Pavia) che nel 1871, con lo scioglimento delle brigate permanenti, prende la denominazione di 28° Reggimento Fanteria “Pavia”. II 2 gennaio 1881 viene inserito con il 27° nella ricostituita brigata e riprende il nome 28° Reggimento Fanteria (Brigata Pavia).

Per la guerra 1915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Con l’attuazione della legge 11 marzo 1926 sull’ordinamento diviene 28° Reggimento Fanteria “Pavia”, rimane articolato su due soli battaglioni ed in conseguenza della formazione delle brigate su tre reggimenti è assegnato alla XVII Brigata di Fanteria unitamente al 27° “Pavia” e 11° “Casale”. Nell’agosto 1939, inquadrato nella Divisione di Fanteria “Pavia” (17°) con i Reggimenti 27° Fanteria e 26° Artiglieria per D.f., viene destinato in Tripolitania ove si trova ancora all’inizio del secondo conflitto mondiale. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia coman­do; I, II e III battaglione fucilieri, compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/17. Prende parte alle vicende che si susseguono nello scacchiere libico-egiziano ed è sciolto il 25 novembre 1942, per eventi bellici, dopo la battaglia di El Alamein, avendo meritato la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Bandiera.

Il 1° luglio 1958 viene ricostituito in Pesaro quale 28° Reggimento Fanteria “Pavia” (CAR), in sostituzione del preesistente 6° Centro Addestramento Reclute, su comando, compagnia comando e 3 battaglioni. Con la ristrutturazione è sciolto il 15 novembre 1975 e si forma, ancora in Pesaro, il 28° Battaglione Fanteria “Pavia” che eredita Bandiera e tradizioni reggimentali,

Nell’ambito del riordinamento della Forza Annata il 17 settembre 1991 si trasforma, in via sperimentale, in 28° Reggimento Fanteria “Pavia”. Ceduto il 17 settembre 1992 il 2° battaglione, con sede in Fano, per la costituzione del 121° Reggimento Fanteria “Macerata”, dal 7 gennaio 1993 assume la denominazione di 28 Reggimento “Pavia”.

Il 14 febbraio 2004 è stato convertito in unità pluriarma, addetta alle “comunicazioni operative” e “Psy Ops“, dopo un processo di sviluppo iniziato nel 2002. In questa veste è stata impegnato nelle varie operazioni a cui ha partecipato l’Esercito Italiano in Patria e all’estero: dal 2004 al 2005 aliquote di personale inquadrate nella Task Force Psy-Ops hanno partecipato all’operazione Antica Babilonia in Iraq, dal 2005 alla missione ISAF in Afghanistan, dal 2006 alla missione KFOR in Kosowo, dal 2008 alla missione UNIFIL in Libano, mentre nel febbraio 2012 aliquote di personale e mezzi sono stati mobilitati per l’emergenza maltempo nel Montefeltro, nell’alto pesarese e in provincia di Ancone, in particolare a Urbino e Ancona stessa.

Il 28º Reggimento Comunicazioni Operative “Pavia” dal 1º settembre 2014 dipende direttamente dal Comando delle forze speciali dell’Esercito, per il supporto alle forze speciali italiane.

Campagne di guerra e fatti d’arme

Brigantaggio (1860-70): vi prende parte il IV battaglione che è impegnato nel 1862-63 in Campania ed in Puglia.

Terza d’Indipendenza (1866): Val Sugana (Borgo e Levico).

Roma (1870)

Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni III, V, XXIII e XXXI con 11 ufficiali e 250 soldati. Adua: III e V battaglione.

Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di alcuni reggimenti con 8 ufficiali e 1114 soldati.

Prima Mondiale (1915-18):

  • 1915: Podgora (lug.) – M. Sabotino (ott.)
  • 1916: Gorizia (ago.) – Vertoiba (ott.)
  • 1917: Altopiano Sette Comuni Veneto: Bezzecca, Cima d’oro (ott. – nov.)
  • 1918: Piave: S. Biagio di Collalta (giu.) – Vittorio Veneto: Bezzecca, Cima d’oro (oo. – nov.)                                         

Africa Orientale (1935-36): fornisce ai reparti mobilitati 30 ufficiali e 860 soldati.

Seconda Mondiale (1940-43):

  • 1940: Africa Settentrionale: zona di Sabratha
  • 1941: Tobruk, Ain El Gazala, Martuba, Barce. Agedabia
  • 1942: Bir Acheim, Ain El Gazala, Tobruk, El Alamein.

Ricompense alla Bandiera

Al Valor Militare

Ordine Militare d’Italia Decreto 5 giugno 1920.

Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915-18). (All’Arma di Fanteria).

Medaglia d’oro Decreto 6 dicembre 1866.

Nel fatto d’armi di Borgo questo reggimento decise la vittoria, dando arditamente l’attacco al paese, impadronendosene combattendo, caricando poi successivamente il nemico finché fu posto in completa rotta. La notte a Levico fu questo stesso reggimento che con bravura, sangue freddo e discipli­na ammirabile caricava alla baionetta gli Austriaci senza mai rispondere al loro fuoco come gli era stato ordinato, conquistando così palmo a palmo il paese (Borgo e Levico, 23 luglio 1866).

Medaglia d’Argento Decreto 28 dicembre 1916.

Confermato l’antico valore e le vecchie gloriose tradizioni nelle lunghe e ostinate lotte sull’aspro terre­no del Sabotino e del Podgora, prese poi parte gloriosa alla battaglia di Gorizia, e varcato l’Isonzo, portò primo la bandiera d’Italia nella conquistata città (luglio 1915 – agosto 1916).

Medaglia d’Argento Decreto 31 dicembre 1947.

Durante sei mesi di aspra vita operativa sul fronte di Tobruk. seppe con abile, ardimentosa opera, realizzare importanti conquiste, imponendo all’avversario la sua volontà tenace. Nella battaglia della Marmarica, iniziatasi dopo una così lunga, logorosa prova, le virtù guerriere dei suoi bravi fanti si affer­marono e rifulsero di eroismo in quaranta giorni  di dura, ininterrotta lotta. Assolvendo gravosi compiti di retroguardia, superò insidie e difficoltà di ogni genere e riuscì sempre ad infrangere l’impeto di forze    preponderanti nemiche. La controffensiva trovò le sue energie morali intatte, fortemente tese verso la vittoria. Esempio luminoso di fede, di abnegazione, di indomito valore” Tobruk – El Adem – Ain El Gaza -Agedabia – Martuba, 30 maggio 1941 – 20 marzo 1942.