46° BRIGATA AEREA

  

Socio d’Onore dell’Istituto dal 1962- tessera n° 91

Con il ‘Foglio d’Ordini Riservato N. 01 del 25 gennaio 1940 – Anno XVIII’ viene costituito, sull’aeroporto di S. Giusto, in data 15 febbraio 1940, il 46° Stormo Bombardamento Terrestre al comando del col. pil. Umberto Nannini. Il nuovo reparto era articolato su due Gruppi di volo: il 104° con le Squadriglie 252ª e 253ª e il 105° Gruppo con le Squadriglie 254ª e 255ª​. Velivolo in dotazione: l’ottimo trimotore Savoia Marchetti SM.79 ‘Sparviero’. Transitato nella specialità aerosilurante nei primi anni del conflitto mondiale, dopo l’8 settembre 1943 il personale e i pochi velivoli rimasti vennero riuniti, sull’aeroporto di Lecce, in un’unica Squadriglia, la 253ª. Terminate le ostilità, il 1º novembre 1948 lo Stormo Trasporti assunse la denominazione di ‘46º Stormo‘ schierandosi sull’aeroporto romano di Centocelle. Nel 1953 il Reparto torna a Pisa e l’arrivo dei velivoli C-119 ‘Vagoni Volanti’ segna un salto di qualità nel Trasporto Aereo. Il 16 aprile 1954 lo Stormo si trasforma in ‘46ª Aerobrigata Trasporti Medi‘, inserendosi a pieno titolo nelle realtà operative nazionali e NATO, iniziando la sua incessante opera di ponti aerei che ancora oggi continua nei cieli di tutto il mondo. Con l’epopea dei C119 l’Aerobrigata viene chiamata ad operare in tutti i contesti nazionali ed internazionali (sia squisitamente militari che di soccorso alle popolazioni) con totale pieno apprezzamento per l’alta professionalità dimostrata.

Grazie a questi risultati l’aerobrigata viene impiegata per conto dell’ONU in Congo dal 22 agosto 1969 al 19 giugno 1962, un periodo duro, difficile e doloroso nel quale in condizioni operativamente difficili e rischiose si registrò la perdita di 21 uomini, e tre velivoli. A partire dal 1972 il Reparto venne finalmente equipaggiato con un nuovo velivolo da trasporto a lungo raggio, il C-130H e assume la denominazione di ’46ª Aerobrigata Trasporti’ in data 9 Maggio 1972. Questa data segna l’inizio del rinnovamento completo della linea di volo che proseguirà negli anni 1977-1979, con l’immissione del velivolo G-222 e la radiazione degli ormai vetusti ma gloriosi C-119G e C-119J. Con il 1978 ha quindi inizio una fase di completa ristrutturazione delle linee di volo e degli equipaggi. Le attività crescono in modo esponenziale dando origine a nuove specialità quali quelle dell’antincendio boschivo. Il primo velivolo ad effettuare questo nuovo tipo di impiego sarà il C130H seguito, subito dopo poco, dai G.222; questa ulteriore attività a favore della comunità verrà svolta con grandi sacrifici (due equipaggi con 8 caduti e 2 velivoli distrutti) sino al mese di maggio 2000.

Il 1º novembre 1985 l’Aerobrigata assume l’attuale nome di 46ª Brigata Aerea. Gli uomini della 46ª opereranno dal circolo Polare Artico all’Antartide con le missioni a supporto del PNRA “Progetto Antartide” ai soccorsi per le popolazioni terremotate, alluvionate o colpite da carestie un po’ in tutto il mondo. Operazioni come la Cambogia del 1984, l’Eritrea del 1985, la Somalia 1992/94, tracceranno un solco indelebile e lasceranno nei suoi uomini ricordi ancora oggi presi ad esempio dalle nuove generazioni del personale.

Sarà sempre durante una delle infinite attività a carattere umanitario e precisamente nella martoriata ex-Jugoslavia che avverrà l’ennesimo sacrificio di un equipaggio. Nel corso della missione UNPROFOR sarà abbattuto un G.222, “Lyra 34”, con a bordo quattro aviatori italiani, da due missili contraerei croati sui cieli di Sarajevo mentre da Spalato stava trasportando coperte ed aiuti medicinali ed umanitari. Attualmente la Brigata, strutturata su tre Gruppi di Volo: il 2° e il 50° su C-130J e C-130J-30 (versione allungata) ed il 98° su C-27J, è dislocata sull’aeroporto di Pisa-S.Giusto. ​ E’ operativa 365 giorni l’anno 24 ore il giorno e impiega i suoi uomini e i suoi velivoli in ogni parte del mondo in molteplici attività di istituto. I suoi compiti oggi sono il trasporto tattico, il trasporto materiali, mezzi ed equipaggiamenti, il trasporto sanitario d’urgenza, il trasporto organi per trapianto, l’aerosgombero sanitario e il supporto alla Protezione Civile sia sul territorio nazionale che all’estero.

Oltre a questi compiti principali la 46ª Brigata Aerea offre supporto per la realizzazione di missioni umanitarie, soprattutto in occasione di gravi calamità naturali o altri eventi che determinino la necessità di fornire aiuti e sostegni a popolazioni che da questi accadimenti subiscono pesanti disagi. Ricordiamo in particolare l’intervento della Brigata in favore della popolazione indonesiana colpita dallo Tsunami del dicembre 2004, i primi aiuti in seguito al sequestro da parte di terroristi della scolaresca di Beslan (Ossezia). L’intervento in favore della popolazione di New Orleans (USA) colpita dall’uragano Kathrina (2005), il terremoto in Pakistan, l’alluvione in Georgia, l’alluvione in Algeria, il terremoto in Iran, la missione ‘Ridare la luce’. Nel corso di questa missione, attraverso più spedizioni in diversi periodi, i C-130J della 46ª hanno trasportato un’equipe di oculisti dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma e dell’Istituto di Medicina Legale Aeronautica che, in Mali, in Benin ed a Gao, ha operato, centinaia di persone affette da cateratta non altrimenti correggibile in quei luoghi mancanti anche dei minimi presidi sanitari. In armonia con questa tradizione di generosità e professionalità la 46ª Brigata Aerea, con i suoi uomini e velivoli, continua ad operare ogni giorno al servizio della comunità nazionale ed internazionale.

Medaglia d’Oro al Valor Militare

«Reparto Bombardiere e Aerosilurante, portò in quasi mille azioni di guerra, in più di trecento bombardamenti, in due eroiche e sanguinose battaglie aeronavali, ed in centoventitré aerosiluramenti, con coraggio, spirito di sacrificio e senso del dovere, sempre alta e gloriosa la propria Bandiera su tutti i fronti. Seppe il giorno dell’armistizio, obbedire senza esitazione alle leggi dell’onore e del dovere. Esempio luminoso delle virtù guerriere dell’Arma del cielo.» — Cielo di Francia, Grecia, Africa Settentrionale e Mediterraneo, 10 giugno 1940 – 23 agosto 1943