Progetto 2019/2 Russia. Documento Relazione sugli avvenimenti dei quali è stata protagonista la Divisione “Ravenna” del giorno 11 dicembre 1942

  

COMANDO DIVISIONE FANTERIA “RAVENNA” (3a)

Sezione Operazione e servizi

 

OGGETTO:        Relazione sugli avvenimenti dei quali è stata protagonista la Divisione “Ravenna” dal giorno 11 dicembre 1942-XXI.

Nella presente relazione gli avvenimenti dei quali è stata protagonista la “Ravenna” sono suddivisi in due parti:

  1. – avvenimenti dal giorno 11 al 17 dicembre 1942-XXI,
  2. – difesa di Taly e ripiegamento su Woroschilowgrad.

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AVVENIMENTI DAL GIORNO 11 AL 17 DICEMBRE 1942 – XXI

Il nemico, che da circa un mese stava ammassando truppe e mezzi corazzati nella zona di Nish. Guiluscha -Werchn. Mamon – Nish. Mamon – ansa di Werchn. Mamon, alle ore 5, del giorno 11 dicembre 19420-XXI, attacca in forze preceduto da intensissima preparazione di mortai e di artiglieria, le nostre posizioni ad ovest ed a nord di Krassno Crechowo, ad est di q. 150,2, di q. 218, di Sswjnjucha. Forza media attaccante per ognuna delle posizioni sopra indicate da uno a due battaglioni, continuamente alimentati da forze provenienti, per la zona di Krassno Orechowo da oltre Don ove vi giungono autotrasportate, per la zona dell’ansa di Werchn. Mamon dai rovesci di q. 220, e per la zona di Sswjnjucha da Lukjantachivoff.

Dopo alterne vicende, durante tutta la giornata, il nemico è ovunque respinto all’infuori delle pendici nord di q. 218 ove un nostro caposaldo, a malgrado di due nostri contrattacchi condotti da una cp., resta in mano nemica e nell’ansa di Sswjnjucha, ove l’avversario, a malgrado di nostri ripetuti contrassalti all’arma bianca, riesce a mantenersi nelle immediate adiacenze della riva destra del fiume Don 3/400 metri avanti la nostra linea dei caposaldi – ove si sistema a difesa. L’azione, che per tutta la giornata è stata molto intensa, ha richiesto, oltre alle truppe in sito, l’impegno di una cp.cc.nn. del V Btg., del II Btg. del 38° ft., già in riserva divisionale nella zona di Krassno Orechowo e di un altro battaglione nella zona di Sswjnjucha – q. 218.

Nelle ultime ore del pomeriggio la riserva divisionale è ancora impegnata in duri combattimenti ed è solo possibile disimpegnarla parzialmente nel corso della notte. Affermazioni concordi di prigionieri indicano che l’azione odierna prelude ad un attacco generale che sarà effettuato come segue:

  • da 195 a divisione in direzione di Krassno Orechowo,
  • da 41a divisione siberiana in direzione di q. 217 – Gadjutschje,
  • da 1a divisione in direzione Sswjnjucha – Filonowo – Gadjutschje,
  • 42a divisione siberiana in riserva nell’ansa di Werchn. Mamon,
  • nella zona di Werchn. Mamon – Nish. Mamon vi sono per lo meno altre due divisioni in riserva sul conto delle quali però mancano precisazioni. Altre artiglierie e masse notevoli di carri armati (valutati a qualche centinaio) sono già affluite e si stanno riordinando nella zona di Nish. Mamon – Ossetrowka.

Data la limitata consistenza delle riserve, in relazione entità delle forze nemiche, questo Comando rappresenta al II C.A. la opportunità che:

1°) – aviazione, dalle prime luci dell’alba del giorno 12, si succeda sul cielo dell’ansa di Werchn. Mamon – Sswjnjucha e controansa di Krassno Orechowo per potente azione di bombardamento delle zone Ki q. 193-220 – boschi riva sinistra Don ad est di Sswjnjucha e ad ovest di Krassno Orechowo dove risultano ammassate numerose forze;

2°) – riserve della 298a divisione germanica serrino quanto meno su Pereschtschepnyi;

3°) – nuove riserve, eventualmente disponibili, affluiscano zona Filonowo – Gadjutschje – Sawch. Bogutscharskji – Dubowikoff.

Nella giornata intanto il XXXIV Btg. cc.nn. “Valle Scrivia” da Dubowikoff raggiunge, d’ordine del comando II C.A., Gadjutschje, ove resta a disposizione di quel comando. Nel corso della notte sul 12 lo stesso comando di C.A. avvisa di aver predisposto lo spostamento a Gadjutschje:

  • di un btg. cc.nn. “Leonessa,
  • di un btg. dell’89° e 90° rgt. F. “Cosseria”
  • l’avvicinamento al settore divisionale del 537° reggimento fanteria germanico in corso di sbarco a Mitrofanowka.

Di tali forze però arrivava solo, durante la giornata del 12 e successive, a Filonowo, il XIV btg. cc.nn. “Leonessa”.

Alle ore 22,50 dell’11 ad orgoglio della “Ravenna” giunge la seguente comunicazione del comandante del II C.A.:

“n. 4841/02. Eccellenza comandante armata incaricami fare pervenire nostri eroici soldati che oggi hanno scritto belle pagine di gloria, suo vivo elogio. All’alta parola del capo aggiungo la mia fiera e commossa di comandante nella certezza del prossimo successo””.

Durante la notte sul 12 il nemico, sempre preceduto da preparazione di artiglieria e di mortai, attacca di nuovo ad ovest, in direzione di Krassno Orechowo con due btg. e da nord in direzione di q. 218, con altro btg.. Nostro immediato contrattacco con impiego anche di lanciafiamme, per rioccupare due nostri caposaldi temporaneamente perduti ad ovest di Krassno Orechowo, è contenuto dal nemico dotato di numerose armi automatiche. L’avversario continua intanto ad ammassare nuove forze sulla riva destra del Don in direzione Krassno Orechowo e svolge, durante la giornata del 12, intensa attività lavorativa di approccio nella zona dalle pendici sud-ovest di q. 218 e ad est di Sswjnjucha. Ammassamenti di truppe sono battuti durante la giornata da concentramenti di nostre artiglierie e da efficace bombardamento aereo. Altri nostri due contrattacchi condotti, durante il mattino del 12, dal II/38° f. e da una cp. del III/38° f. per la riconquista dei due caposaldi ad ovest di Krassno Orechowo non riescono a progredire oltre il margine posteriore dei caposaldi stessi; altri nostri caposaldi nella zona di q. 218, ripetutamente accerchiati e sbloccati, combattono con indomito ardore a malgrado delle forti perdite. La sera del 12 dicembre, il nemico nella zona dei predetti due nostri caposaldi con direzione Krassno Orechowo sviluppa un altro attacco, con forse valutate ad un btg.. L’attacco, dopo qualche oscillazione è contenuto. Il successivo intervento del V btg. cc.nn. “Valle Scrivia”, in aiuto al II/38°ributta l’avversario nel fiume, quasi ovunque. Verso le ore 21 del 12 dicembre l’intera posizione di resistenza è completamente ristabilita ad eccezione del margine anteriore di un caposaldo ad ovest di Krassno Orechowo e delle pendici basse a nord di q. 218.

La situazione delle riserve alle ore 21 del 12 è la seguente:

  • II/37° f. ridotto di effettivi per avere ripetutamente, combattuto il giorno 11 e parte del 12 è ripartito per compagnie quale rincalzo a battaglioni in linea nel settore del 37° f. (zona q. 217,6 – q. 218 – Sswjnjucha);
  • II/38° f. pure ridotto di effettivi, perché combatte ininterrottamente da due giorni, è inserito nello schieramento ad ovest di Krassno Orechowo;
  • il V btg. cc.nn. già concesso per l’impiego dal II C.A. e che combatte dalla sera dell’11, ha potuto disimpegnare una cp. che si trova riunita a Krassno Orechowo con comando btg.;
  • XXXIV btg. cc.nn. “Valle Scrivia” – XIV btg. cc.nn. “Leonessa” sono intatti, uno a Gadjutschje ed uno a Filonowo.

Tutte le truppe impegnate resistono e combattono con indomito coraggio e valore contro forse che, malgrado delle gravi perdite, il nemico fa affluire continuamente, in aumento a quelle iniziali.

Sembra fondato ritenere che finora l’avversario abbia lanciato contro le nostre posizioni dall’11 al 12 non meno di 10 btg..

A confronto dell’opera sinora svolta dalle valorose nostre truppe il Comandante del C.A. si esprime come segue:

“sono orgoglioso del lavoro e dall’azione finora compiuta, ho piena fiducia nei miei bravi capi ed in tutti i quadri e sono certo che con calma, sicurezza, potenza le truppe del II C.A. sapranno scrivere come sempre pagine di gloria per l’onore del nostro Paese”.

Dal complesso degli avvenimenti svoltisi durante i giorni 11 e 12 si ha l’impressione che le azioni avversarie si ripeteranno prevedibilmente per più giorni ed è per questo che appare urgente raccogliere, appena possibile, le riserve divisionali affinchè ne sia consentito l’impiego successivo, per prolungare ulteriormente la resistenza e permettere l’affluenza di altri soccorsi, promessi, ma ancora lontani. In relazione a questo concetto e durante la notte sul 13 sono diramati ordini per il riordinamento del II e del III btg. del 38° f. che le vicende della giornata del 12 hanno portato a frammischiamento fra loro. Il nemico però, durante il corso della notte sul 13, riunite forze, pari ad un paio di battaglioni, attacca di nuovo da ovest in direzione Krassno Orechowo e riesce a raggiungere la testata dei valloni. Qualora riuscisse a sfondare minaccerebbe l’intero schieramento.

Rappresentata la situazione al Comandante del II C.A. questi autorizza verbalmente l’impiego dell’intero gruppo cc.nn. “Valle Scrivia” per ricacciare l’avversario. Il gruppo cc.nn. “Valle Scrivia” si schiera a sud est di Krassno Orechowo e, preceduto da preparazione di artiglieria, verso le ore 14 muove al contrattacco con slancio superbo.

La situazione alle ore 21 del giorno 13 può essere così riassunta:

  • nella zona di Krassno Orechowo, dopo asprissimi combattimenti durati ininterrottamente dalle ore cinque fin verso le ore 18, la posizione di resistenza è di nuovo in saldo possesso delle nostre forze tranne qualche postazione sul Don;
  • nella zona di q. 218 e di Sswjnjucha il nemico, che per due giorni ha tentato infiltrazioni di pattuglie fra i caposaldi, continua i lavori di approccio alle nostre posizioni;
  • durante la giornata l’artiglieria, dimostrando superbe qualità manovriere ha brillantemente ed efficacemente contribuito al felice sviluppo e vittorioso risultato delle azioni svolte ed ha ripetutamente disperso minacciosi assembramenti di forze fra Krassno Orechowo e q. 150.2;
  • le perdite nemiche sono ingentissime. Le nostre sono sensibili;
  • II/37° f. ridotto praticamente a due cp. è ripartito quale rincalzo dei btg. in linea nella zona q. 217 – 218 – Sswjnjucha;
  • II/38° f. che combatte da 3 giorni e che ha subito forti perdite in uomini ed armi è in parte inserito nello schieramento ed il rimanente in corso di riordinamento, ma non può dare che scarse possibilità di pronto ed efficace impiego;
  • intero gruppo cc.nn. “Valle Scrivia” è stato impiegato. Di esso:

– il V btg., che combatte da due giorni con perdite in uomini, fra i quali il comandante, è inserito in linea. Sarà disimpegnato non appena la situazione lo consentirà;

– il XXXIV btg. cc.nn. dopo aver combattuto durante la giornata del 13 è in corso di raccolta e conserva buona efficienza;

il XIV btg. cc.nn. “Leonessa” è intatto a Filonowo.

Durante la notte sul 14 è stroncato un tentativo di infiltrazione avversario nei valloni che adducono a Krassno Orechowo.

Verso le 5,50 del 14 il nemico attacca q. 218 con forze valutate all’incirca ad un battaglione, ma è respinto. Durante la mattinata intensa attività di aviazione nemica con spezzonamento su Golyi, Krassno Orechowo, Filonowo, Gadjutschje.

Nel pomeriggio il nemico ha di nuovo attaccato con forze valutate a due-tre battaglioni in direzione di Krassno Orechowo. Raccolte le nostre truppe già costrette a ripiegare e riuniti vari reparti di formazione, il nostro contrattacco, preceduto da preparazione di artiglieria, ha consentito di arrestare l’avversario e ricacciarlo su basi di partenza, all’infuori di un caposaldo che è rimasto parzialmente in mano nemica. Gli avvenimenti hanno ritardato la sottrazione dalla linea del V btg. cc.nn.. Nella zona di q. 217 – 218 il nemico intanto continua lo scavo di trincee e di camminamenti in direzione delle nostre posizioni e ciò a malgrado dell’azione delle nostre pattuglie e del tiro delle nostre artiglierie.

Alle 22 del 14 la situazione delle riserve è la seguente:

  • II/37° f. ripartito quale rincalzo nella zona di q. 217 – 218 Sswjnjucha;
  • II/38° f. molto logorato ed in parte ancora in linea è in corso di raccolta;
  • V btg. cc.nn. è in corso di raccolta;

XXXIV btg. cc.nn. è in linea.

Il XIV btg. cc.nn. “Leonessa” d’ordine del Comando del C.A. si sposta nel settore della “Cosseria”; sostanzialmente quindi tutte le riserve divisionali e quelle di C.A., messe a disposizione della divisione, sono impegnate in linea salvo qualche elemento che si è riusciti ad arretrare, ma la cui capacità combattiva è ridottissima.

Le perdite nemiche si possono valutare a 3.500 uomini fra morti e feriti; le nostre sono gravi.

Alle ore 22 del 14 giugno il seguente fonogramma da parte del Comandante del II C.A.:

“n. 4912/02. Giunga il mio vivo elogio a tutte le mie belle divisioni; camicie nere “M” e truppe di C.A. per il valoroso comportamento negli aspri combattimenti di questi quattro giorni. Tenete duro irrevocabilmente a denti stretti e il successo arriderà. La Patria ci guarda e Dio è con noi. Vinceremo”.

Durante la notte sul 15 l’avversario ammassa truppe in corrispondenza del limite di settore tra le divisioni “Ravenna” – “Cosseria” e di Krassno Orechowo.

Verso le ore 2 del 15, forze valutate inizialmente a un btg. e successivamente aumentate, verso le ore 5, a tre battaglioni attaccano le nostre posizioni che assicurano il collegamento con la “Cosseria” e, a malgrado della tenace resistenza delle nostre truppe, raggiungono la testata del vallone minacciando la saldatura fra le due divisioni.

L’immediato contrassalto organizzato impiegando la 9a compagnia del III/38° f. ed una compagnia cc.nn. riesce solo ad arrestare il dilagamento nemico verso q. 158.

Nel frattempo sono presi accordi con il comando della Divisione “Cosseria” e con il 318° reggimento fanteria germanico (alla destra della “Cosseria”) per organizzare una azione di contrattacco tendente a ristabilire la situazione. Il comando del reggimento alleato afferma potere partecipare all’azione con soli due plotoni; da parte nostra l’azione sarà sviluppata da due compagnie già in sito e due reparti di formazione fatti affluire d’urgenza da Gadjutschje. L’azione, a malgrado della preparazione di artiglieria che l’ha preceduta, è arrestata dall’avversario. Vengono fatte affluire ancora sul posto una compagnia guastatori ed una compagnia chimica giunge nel frattempo da Twjordochlebowka e verso le ore 16, dopo alterne vicende, le posizioni sono in parte rioccupate con gravi nostre perdite.

Durante la giornata continuano azioni avversarie da nord e da ovest su Krassno Orechowo, anche queste respinte con sensibili nostre perdite e con l’impiego di una cp. II/37° f. spostata dalla zona est di q. 217.6.

Fra i prigionieri catturati a Krassno Orechowo vi è un ufficiale russo che ha in tasca il piano grafico dell’azione che dovrebbe essere sviluppato dai nemici partendo da Krassno Orechowo in direzione di Twjordochlebowka – Raakowka. Nella mattinata del 15 arriva a Gadjutschje un btg. motomitraglieri che resta a disposizione del comando II C.A.. Il btg., proveniente da altro lontano settore, giunge con il personale in condizioni fisiche molto depresse e tali da richiedere un urgente riposo.

Verso le ore 18 la pressione nemica, al limite di settore con la “Cosseria” è di nuovo in aumento.

Il nemico tende sul terzo delle nostre posizioni di q. 158 ma ripetuti contrassalti lo arrestano nel movimento da ovest verso est.

Alle 22 del 15 giugno il seguente fono da parte del Comandante del II C.A.:

“n. 4938/02. Trasmetto per la massima diramazione seguente fono avuto da Quercia 3 (Comandante 8a Armata). Ai bravi del II C.A.. Da cinque giorni combattete strenuamente e avete fatto gloriosamente vostro il motto: “non si passa”. Bravi. Sono fiero di voi. Occorre insistere con tenacia, con fede incrollabile e vincerete guadagnando ammirazione e riconoscenza della Patria nostra. Viva l’Italia”.

Questa comunicazione è stata preceduta poco prima da altro fonogramma del Comandante del II C.A. così concepito:

“n. 4927/02. Rammentare ancora una volta a tutti i reparti in linea di tener duro se soli anche se per più di un giorno perché è la loro resistenza che consente il successo del contrattacco di liberazione. Porre i presidi in allarme. Sono in arrivo altri notevoli rinforzi”.

Durante la notte sul 16, benchè sia fatto ogni sforzo, per ristabilire il collegamento con il 318° rgt. ftr. lungo la pista Derezowka – q. 158, non è possibile raggiungere lo scopo in quanto reparti sciatori nemici lo impediscono ripetutamente.

Durante la giornata del 15 e la notte sul 16 le nostre truppe in linea ed i nostri osservatori avanzati notano intensa attività lavorativa nemica per rimuovere i propri campi minati nella zona pendici sud di q. 193 e nord di q. 218.

Questo fatto, unito a rumore di cingoli, proveniente dai rovesci nord di q. 193 fa comprendere chiaramente che nel campo nemico si stanno ammassando carri armati.

Movimento di autocolonne e numerose luci, nella controansa di Krassno Orechowo – su q. 193 e ad est di Sswjnjucha non lasciano dubbi che anche in tali località si riuniscono truppe.

Le nostre artiglierie intervengono ripetutamente con tiri di interdizione.

Alle ore 6 del 16, preceduto da violento tiro di “katiusche”, di artiglierie, mortai e bombardamento aereo, il nemico attacca tutta la fronte fra Krassno Orechowo e Sswjnjucha con forze della 195a – 41a – 1a divisione, valutata a 8 – 10 battaglioni appoggiati, in direzione di q. 217,6 da circa 50 – 60 carri armati del tipo T34 (prevalentemente).

Altre forze ingenti attaccano da ovest in direzione di q. 158 e da est in direzione di q. 196.

L’irruzione dei carri armati nemici viene – in parte – inizialmente arrestata dalla presenza dei nostri campi minati, alcuni dei quali piazzati anche durante le notti sul 15 e sul 16.

Una trentina di carri armati riesce ugualmente a dilagare sul tergo delle nostre posizioni e si spinge su Krassno Orechowo – Gadjutschje – Filonowo. L’intervento del gruppo corazzato Hempel, giunto nel frattempo da Pereschtschepnyi e di aerei consente di distruggere in mattinata buona parte dei carri armati nemici riusciti a passare.

L’azione delle fanterie nemiche intanto prosegue e sommerge inizialmente i nostri caposaldi ad est ed ovest di q. 217,6.

Immediati contrassalti effettuati con le forze in sito ridanno in nostro possesso alcuni capisaldi posti al margine posteriore della P. di R.

Nel frattempo, reparti guastatori nemici aprirono varchi nei nostri campi minati ed attraverso essi, nelle prime ore del pomeriggio, tentano dilagare altri numerosi carri armati in parte distrutti dalle nostre artiglierie c.c. ed in parte dal successivo intervento del gruppo corazzato Hempel.

Giunge nel contempo a Gadjutschje una compagnia carri L/6 non in grado però di essere impiegata in campo aperto con compito di manovra, per mancanza di carburante.

Le fanterie avversarie, contenute sulla fronte dell’ansa di Werchn Mamon, sviluppano durante la giornata del 16, una fortissima pressione in direzione di q. 158 e di q. 196 e riescono ad occupare ad uno ad uno i nostri caposaldi attaccandoli di rovescio, sul fianco e sulla fronte.

Nelle prime ore del pomeriggio, tutte le forze ancora schierate lungo il Don ad ovest di Krassno Orechowo ed a nord di tale località, al pari di quelle presenti nella zona di Ssolonzy e di Sch. sono pressocchè aggirate. Carri armati nemici sono in Gadjtschje ed intercettano le comunicazioni con Filonowo e sul tergo.

In queste circostanze i superstiti del III/38° f. e del I/37° f. contrassaltano furiosamente per contenere il nemico ed impedire che il cerchio si chiuda. Superstiti di reparti di formazione aiutano dall’esterno.

A mezzo dell’ufficiale di collegamento tedesco presso la divisione viene richiesto il concorso a destra del 318° reggimento germanico, a sinistra della 298a divisione perché, con la loro azione rispettivamente da ovest verso est e da sud verso nord, contribuiscano, ad allentare la morsa.

I Comandi interessati rispondono di non potere aderire alla richiesta per mancanza di forze, ma di potere agire con le artiglierie cosa che del resto avevano già fatto nei giorni precedenti.

Alle 13,30 del 16 viene rappresentata la critica situazione in cui si trova la divisione. Il Comandante del C.A. autorizza inizialmente a ripiegare a Sswch. Bogutscharskji per occupare la linea Golui – q. 182,4 – colline sul Bohutschar – fiume Bohutschar ove verrà preso collegamento, sulla destra, con la 298a divisione. Su tali posizioni è previsto l’arrivo a tergo di n. 4 battaglioni.

In relazione a quanto sopra sono dati ordini per lo schieramento delle truppe sulle nuove posizioni e per l’ordinario ripiegamento dei servizi ed impedimenti da effettuare, durante la notte, su Kusmenkoff. A movimenti iniziati si presenta il comandante del gruppo corazzato tedesco, maggiore Hempel, che agisce nel settore divisionale, il quale afferma di aver ricevuto, dai propri superiori, l’ordine di resistere sulla linea q. 204 – 217,6 e quindi sostanzialmente in sito. Poco dopo anche il comando del II C.A. modifica l’ordine dato precedentemente e stabilisce che le truppe devono resistere in loco.

Viene immediatamente provveduto allo schieramento delle forze fra q. 204 – 217,6 – impluvio di Gruschewo fino a q. 158.

Su queste posizioni, a malgrado di varie irruzioni di carri armati, si schierano da ovest verso est i superstiti:

  • III/38° f. – 18a artieri – I/38° f. – II/38° f. – cp. bersaglieri motociclisti a q. 217,6 – 1a cp. artieri – II/37° ftr. – reparti di formazione del I/III/37° f;
  • riserva di Gadjutschje: cp. bersaglieri motociclisti, superstiti di reparti di formazione vari;
  • riserva Filonowo: superstiti di reparti di formazione;

artiglieria, dopo avere arretrato lo schieramento, è in posizione al margine sud degli abitati di Filonowo e Gadjutschje.

Alle ore 21 del 16 viene rappresentata la situazione al II C.A. aggiungendo che:

“la linea non ha collegamenti sulla sinistra, a destra si salda a truppe germaniche della 298a divisione provenienti da Pereschtschepnyi. I difensori sono stremati di forze, e non in grado di disimpegnare apprezzabile azione difensiva, né stativa, né di manovra, tanto più data estensione fronte, in relazione alla ridotta consistenza numerica ed alla mancanza di ogni apprestamento difensivo.

Lo schieramento è rappresentato da un sottile velo. Assai modesta si presenta inoltre l’azione di comando e di coordinamento per la quasi assoluta mancanza di collegamenti con le truppe schierate. E’ da prevedere che domani, se non già questa notte, nemico rinnovi attacchi con forze più consistenti, specie corazzate, appoggiate come oggi da violentissimo tiro di “katiusche” e di aerei. In questa situazione la sosta nelle attuali condizioni, presupporrebbe immediato accorrere di forze consistenti ed un appoggio adeguato dell’aviazione, fatto oggi in limitata misura. Nemico bombarda nostre posizioni con numerosi aerei procurando continue perdite”.

Nella notte il termometro scende a 35°.

A prescindere da quanto sopra sono tuttavia impartiti ordini per resistere ad oltranza sulle nuove posizioni scavate nella neve.

Durante la notte sul 17 il Comando del II C.A. informa che la 298a divisione passerà a disposizione della “Ravenna” un battaglione di turcomanni che ha lo scopo di assicurare continuità dell’occupazione fra gli abitanti di Gadjutschje e Filonowo; inoltre il gruppo corazzato Hempel dipenderà direttamente dalla divisione, infine la divisione “Cosseria” provvederà, al più presto possibile, a schierare sue forze tra Dubowikoff e Gadjutschje creando linea sicurezza contro carri armati e fanteria appoggiata ad abitanti e cascinali.

Nessuno dei suddetti provvedimenti però può essere attuato in quanto il nemico, preceduto da violento tiro di artiglieria, di “katiusche”, di mortai e da bombardamento aereo su Gadjutschje – Filonowo verso le 4 attacca da più direzioni q 217,6 impiegando altresì una trentina di carri armati. Benchè intervenga il gruppo corazzato Hempel l’azione, dopo alterne vicende, riesce a favore dell’avversario che si apre un varco nella difesa schiacciando materialmente gli elementi in sito. Lo stesso gruppo Hempel si trova isolato nelle zone di q. 217,6 ed incontra gravi difficoltà a ripiegare su Filonowo per proseguire, in base a quanto afferma il comandante, verso Pereschtschepnyi e Sswch. Bogutscharskji come gli è stato indicato dai suoi superiori diretti. Nella situazione che si delinea il predetto gruppo corazzato, benchè sia riuscito a distruggere nel corso della notte e all’alba, numerosi carri nemici, non è più in grado di controbattere la ingente massa di mezzi avversari e non può fare altro che tentare, qualora si decida il ripiegamento della fanteria, la protezione delle stesse, funzionando come retroguardia. Il comandante del gruppo insiste per decisione immediate allo scopo di salvare i propri mezzi corazzati. Nel frattempo la situazione viene rappresentata al Comando del II C.A. per le seguenti decisioni. Fra le ore 8 e 9 il nemico penetra in Filonowo e Gadjutschje nord. Carri armati nemici intanto, divise le forze gravitanti su Filonowo da quelle su Gadjutschje, puntano in direzione di Popowka – Twjordochlebowka, località raggiunte rispettivamente verso le ore 9,30 e le 14.

Intanto verso le ore 7, giudicando la situazione insostenibile, il gruppo corazzato Hempel ripiega su Gadjutschje. Nel complesso quindi verso le ore 8 – 9 del giorno 17 le forze della divisione che ancora resistono a quota 204 – Gadjutschje – Filonowo sono praticamente divise, accerchiate e senza collegamenti.

Tentativi di inviare loro ordini impiegando ufficiali del comando di divisione, montati su carri armati tedeschi, non hanno successo perché impediti da carri cannoni nemici.

Verso le ore 8,30 il comando tattico della divisione (Generale Dupont – Maggiore Mario Rizzo) lascia Gadjutschje per raggiungere Sswch. Bogutscharzkji ed ivi tentare di organizzarvi una difesa, ma trova tutto il paese in fiamme in quanto colpito nel frattempo dall’aviazione nemica. Numerosi caduti e quadrupedi uccisi dimostrano come la località sia stata recente campo di elementi celeri nemici.

Nel frattempo i superstiti della divisione, già rimasti accerchiati, sulle posizioni di q. 204 – Gadjutschje- Filonowo si raccolgono e verso le ore 9,30 – 10,30 si aprono la strada:

  • su Sswch. Bogutscharskji quelli gravitanti su Gadjutschje,
  • su Pereschtschepnyi quelli gravitanti su Filonowo.

Alle ore 11,30, sempre il 17, il Comando del II C.A. fa recapitare a mezzo del sottocapomanipolo Lino Cappuccio del raggruppamento cc.nn. “23 marzo” il seguente ordine:

“Avvertire con qualsiasi mezzo il Generale Dupont di ripiegare su Ssmaglejewka”.

Sono impartiti immediati ordini per la organizzazione del ripiegamento che viene senz’altro iniziato, ma è molestato a Twjordochlebowka, Danzewo, Kusmenkoff, da azioni di banditi, pattuglie sciatori, carri armati.

Nel frattempo l’aviazione avversaria bombarda e mitraglia ripetutamente i mezzi e le truppe in movimento tra Kusmenkoff e Twjodochlebolka procurando gravi perdite in uomini e materiali.

Una colonna giunta nel frattempo nei pressi di Taly viene fatta proseguire sulla base di indicazioni verbali, fornite dal Sottocapo di S.M. del II C.A., su Kantemirowka ove sono già stati avviati elementi autocarrati del 37° – 38° f. e 121° a. con le rispettive bandiere.

Durante il movimento delle colonne a piedi della “Ravenna” si frammischiano alle stesse, reparti in ripiegamento del 318° reggimento fanteria germanico, della “Cosseria”, reparti turcomanni, autocarreggio della 298a divisione, che intralciano e frazionano il movimento. Al bivio di Taly, uno sbarramento di carabinieri disposto dal Comando II C.A., devia in parte le colonne nell’abitato, mentre le altre, dato l’intasamento subito determinatosi, sono lasciate proseguire su Kantemirowka ove, da notizie non controllate, risulta si debbano riunire reparti della “Cosseria”, di C.A. e germanici.

Successivamente anche i reparti varf, compresi quelli della “Ravenna” affluiti a Taly, per la materiale impossibilità di essere contenuti tutti nell’abitato, proseguono per loro conto la marcia. Altri sbarramenti di carabinieri disposti a Ssmaglejewka non sono sufficienti a raccogliere la divisione in tale località in quanto durante il corso della notte, per effetto dei bombardamenti aerei e delle incursioni di mezzi corazzati, si è determinato un frammischiamento di reparti varf tale da non consentire di riprendere alla mano i reparti se non a Kantemirowka ove la massa delle altre truppe italiane ed alleate vi è diretta.

 

 

DIFESA DI TALY

Alle ore 15 circa del 17 dicembre si presenta al Comando della “Ravenna” in Ssmaglejewka il maggiore Giraudo del Comando II C.A. latore di un ordine verbale in base al quale il Comandante la divisione deve raggiungere d’urgenza Taly per conferire con l’Eccellenza il Comandante del C.A..

Il generale Dupont giunto a Taly viene a conoscenza, che nel frattempo il comando del C.A. si è trasferito a Mitrofanowka. Ritornato a Ssmaglejewka e dopo aver tentato il collegamento telefonico è solo verso le ore 22 che il comandante della divisione è chiamato al telefono dal Comandante del C.A. che gli notifica l’ordine di portarsi subito a Kusmenkoff per organizzare un fronte difensivo a sud del Bohutschar tra Kusmenkoff e Twjordochlebowka prendendo collegamento a destra ed a sinistra rispettivamente con la 298a divisione germanica e con reparti della divisione “Cosseria”. Viene aggiunto altresì che vi è già sul posto un ufficiale del comando della “Ravenna” con l’incarico di tentare la raccolta e l’arresto a Kusmenkoff delle truppe della divisione in marcia per Samaglejewka. Il generale Dupont parte per Kusmenkoff e vi giunge verso le ore 2,30. Ivi contrariamente a quanto è stato indicato viene trovato l’abitato totalmente deserto. Il terreno nei pressi del centro dell’abitato è cosparso però di uomini e di quadrupedi morti, di carreggio sconquassato, di materiale abbandonato, ecc. indizio sicuro che la zona è stata recente campo di battaglia. Si è infatti verificato che l’allora maggiore Rizzo Mario del Comando divisione, dopo essere rimasto a Twjordochlebowka, già sede del comando, fin verso le 13, per assicurare il deflusso delle colonne su Ssmaglejewka dopo tale ora, nel viaggio per raggiungere il proprio comando transita per Taly ed ivi si presenta al comando del II C.A.. In Taly l’Eccellenza il Comandante del II C.A. lo ha, verso le ore 15,30, personalmente incaricato di ritornare in Kusmenkoff per tentare, se ancora possibile, di fermare le truppe in deflusso, e mantenere la località occupata da dove, con l’arrivo di nuove forze si sarebbe cercato di imbastire una nuova posizione difensiva. L’ufficiale, nel viaggio di ritorno a Kusmenkoff, trova che le truppe della propria divisione sono già defluite dalla suddetta località; tuttavia, strada facendo, riesce a raccogliere un centinaio di sbandati di reparti vari della “Cosseria” e della “Ravenna” e cc.nn., senza inquadramento e, con gli stessi, ritorna al centro dell’abitato che appare sgombero. Sono le 17,30 del 17 dicembre 1942. L’ufficiale stesso tenta effettuare subito una rapida ricognizionevin direzione di Danzewo e di Sagrebalowka per avere altre notizie sul nemico; ma, appena fuori del centro dello abitato, è accolto da nutria fucileria. Verso le ore 19, ritornato in Kusmenkoff vi trova una situazione insostenibile in quanto il nemico, con carri armati e forze superiori, provenienti da est, pressa da più parti. Rimasti pochi uomini, del tutto insufficienti per una efficace difesa, poiché la zona è cosparsa di feriti e di congelati (ufficiali e truppa) organizza la raccolta e sgombero degli stessi su un posto sanitario alleato esistente nei pressi e del quale assicura successivamente la protezione ed il ripiegamento contro il nemico che tenta di raggiungerlo. Successivamente non potendo sostenersi nell’abitato, in quanto totalmente isolato e senza soccorsi, verso le ore 23 ripiega su Taly ove confida di trovarsi altre forze della “Ravenna” da riportare in Kusmenkoff, cosa che in realtà non può avvenire, in quanto anche da Taly gli elementi della “Ravenna” hanno proseguito la marcia su Ssmaglejewka.

Questo spiega come il comandante della divisione non abbia trovato in Kusmenkoff truppe italiane, ma sia stato invece ivi informato, da uno sbandato tedesco, che nella località già da qualche ora vi erano i russi.

In queste condizioni il comandante della divisione ripiega anche egli su Taly. Ivi informa telefonicamente il comando del II C.A. del risultato della missione e riceve l’ordine di rimanere a Taly per assumere il comando della difesa. Sono le ore 4 del 18 dicembre

Forze disponibili per la difesa:

  • 5a cp. guastatori – 104 a cp. artieri – 23 a pontieri – un plotone lanciafiamme – due plotoni da 47/32 del XXXII btg. Granatieri – 52° btr. Da 20 mm. – un centinaio di elementi appartenenti a reparti vari raggruppati in una compagnia di formazione.

Con tale personale viene imbastita una prima difesa dell’abitato che si dimostra subito di scarsa efficienza per la esiguità delle forze rispetto alla estensione del fronte ed alla natura del terreno.

Nella giornata del 18 affluiscono elementi controcarro tedeschi del gruppo del colonnello Andersen, la 2a cp. chimica, una btr. Di formazione di 2 pezzi del 108° rgt. art. mot., una sezione da 75/18 del 121° rgt. Art. “Ravenna”. Tutti o quasi tutti i reparti in parola hanno preso viva parte alle azioni della seconda decade del mese di dicembre e sono perciò in condizioni fisiche molto scadenti. Numerosissimi i congelati di primo e secondo grado, non trascurabile il numero di quelli di terzo grado. Per quanto riflette l’armamento, eccetto la compagnia guastatori e la compagnia pontieri, tutte le rimanenti truppe non hanno armi automatiche. Verso sera giungono altresì al colonnello Andersen una cp. di pionieri germanici ed altri pochi elementi di fanteria con i quali il colonnello stesso provvede a rinforzare la difesa e lo schieramento dei cannoni controcarro dislocati in corrispondenza del quadrivio della rotabile Kusmenkoff – Taly – Kantemirowka.

Segnalata al Comando C.A. la difficoltà di garantire, con le modestissime forze a disposizione, una efficace difesa viene assicurato essere già in marcia un intero battaglione “SS” germanico con prevedibile arrivo in zona per le ore 10 -11 del giorno 8.

Dalle primissime ore di detto giorno e per tutta la giornata il presidio di Taly deve tener testa a ben 13 attacchi più o meno consistenti appoggiati tutti da intenso fuoco di mortai, artiglierie semoventi e carri armati dei quali 7 sono distrutti dai carri cannoni tedeschi.

Il mancato arrivo del battaglione “SS” germanico e quindi di una consistente riserva di manovra costringe a fare accorrere di volta in volta nei punti minacciati, tutti gli scarsi nuclei di rincalzo che sono stati costituiti ed armati di solo fucile e bombe a mano. In queste condizioni viene rappresentata al C.A. l’impossibilità assoluta di resistere ulteriormente a meno dell’immediato e sicuro arrivo di nuove forze. Il C.A. assicura che prima dell’alba del 19 giungerà una cp. sciatori germanica seguita a brevissimo intervallo da una seconda compagnia.

Alle ore 6 del giorno 19 il nemico rinnova l’attacco su tuta la fronte facendolo precedere da violento preciso tiro di mortai, di artiglieria e sostenere da forti gruppi di carri armati. L’attacco è contenuto sulla destra dal tempestivo intervento di mezzi corazzati tedeschi, sulla sinistra invece i carri armati russi, dopo aver distrutto qualche nostra postazione di mitragliatrici e danneggiato i pezzi del 108° e 121° rgt. art. possono permettere alle proprie fanterie di giungere dopo ben 4 ore di lotta alle case marginali di Taly nord. Verso le ore 10,30 esaurite tutte le riserve, la difesa sempre più premuta dal nemico che batte con violentissimo tiro tambureggiante di mortai e di artiglieria l’intero abitato, privo di qualsiasi ricovero, scarseggiante di munizioni, sfinita dalla stanchezza e dal gelo, è costretta a ripiegare verso il centro del paese, e successivamente al ponte che unisce Tally alla rotabile Kantemirowka – Danzewo.

Riuniti gli uomini e inastate le baionette e bombe alla mano il comandante della divisione, coadiuvato dai pochi ufficiali del suo comando riporta i difensori nell’abitato di Taly che rioccupa.

Il nemico sorpreso ripiega sulle sue posizioni di partenza riprendendo, verso le ore 12 a bombardare ancora più violentemente l’abitato ormai quasi del tutto circondato. Poco dopo la rioccupazione di Taly giungono in paese alcuni reparti germanici – compagnie sciatori – che dislocano i loro elementi a piccoli gruppi nei pressi delle postazioni tenute dalle nostre truppe.

Verso le ore 16 il colonnello Andersen informa che, in base agli ordini pervenuti superiormente le truppe della “Ravenna” devono ripiegare in quanto il proseguimento del compito, relativo alla difesa di Taly, viene assunto dalle truppe germaniche giunte nelle prime ore del pomeriggio.

In relazione a quanto sopra è dato ordine di ripiegare ordinatamente su Ssmaglejewka, agli uomini ed ai mezzi di trasporto, che viene raggiunta verso le ore 20 del 19.

In complesso tutti i difensori di Taly hanno fatto il loro dovere e tutto quanto è umanamente possibile se si considera le pessime condizioni fisiche, la stanchezza conseguente alle lunghe marce ed alle fatiche dei precedenti combattimenti di una parte di essi, ai congelamenti più o meno gravi dei quali la maggior parte sono colpiti, alle armi spesso non funzionanti per mancanza di lubrificanti, alla deficienza di munizioni, alla temperatura che è stata costantemente sui -25°.

Il comandante della divisione, con due ufficiali del suo comando, lasciata Taly verso le ore 16,30, giunge a Ssmaglejewka alle ore 17. Non trovando e non essendovi disposizioni sul posto, il comandante decide di recarsi a Mitrofanowka per conferire con il comandante del C.A. per ricevere ordini. Da tale località, alle ore 20, viene telefonata al capo di S.M. della divisione, rimasto a Ssmaglejewka, di riunire tutte le forze ivi concentrate, siano o non della “Ravenna” e raggiungere Mitrofanowka, movendo all’alba del giorno 20. Alle ore 9,30 del giorno 20 il comandante del C.A. ordina al comandante della divisione di riunire le forze, provenienti da Ssmaglejewka a Valentinowka, anziché a Mitrofanowka. In mattinata sono raccolti a Valentinowka: 30 ufficiali – 1.200 uomini di truppa – 20 autocarri – 2 pezzi da 105/28. La giornata del 20 e del 21 viene occupata per riordinare li reparti sopra detti mentre unità corazzate tedesche muovono sulle alture immediatamente ad est di Valentinowka per parare provenienze nemiche da SSmaglejewka e Golaja.

Alle ore 8,30 del 22 dicembre giunge a Valentinowka un ten. col. della 387a divisione tedesca che afferma: “essere imprudente continuare a stare in sito dato che la sua divisione, che ha la responsabilità del settore è in ripiegamento sotto la pressione di colonne motorizzate nemiche e proveniente da Golaja”.

Infatti a qualche chilometro di distanza si ode crepitio di mitragliatrici e fuoco di artiglieria. Il comandante della divisione decide allora di portarti a Mitrofanowka per prendere contatto con il Comando di C.A., col quale manca il collegamento, e dà contemporaneamente ordine di riunire le truppe e predisporre il movimento in direzione di Mitrofanowka.

Giunto a Mitrofanowka il predetto comandante ha notizia che il Comando del II C.A. alle ore 22, del giorno precedente, ha ripiegato su ROssoch – Rowenki – Starobelak – Woroschilowgrad. Alle ore 10 del 22 dicembre il comandante della divisione ritorna a Valentinowka ove trova la colonna delle nostre truppe in via di formazione ed ivi conferma l’ordine di raggiungere Mitrofanowka per proseguire quindi su Rossoch che viene raggiunta in precedenza dal Generale Dupont e da una aliquota del comando.

Non essendo possibile avere il contatto col comando del II C.A. il Generale Dupont telefona, dal comando del C.A. Alpino, al Capo di S.M. dell’8 a Armata per raggiungerlo sulla situazione e da questi gli viene indicato che è necessario raggiungere subito Woroschilowgrad, col comando di divisione, pre provvedere al riordinamento della “Ravenna”, lanciando alla “Cosseria” il compito di riunire tutti gli affluenti su Rossoch per il successivo inoltro a Woroschilowgrad.

Alle ore 14 del giorno 23 il comando di divisione raggiunge Woroschilowgrad. Ivi, alle 16 dello stesso 23 il comando del II C.A. (foglio n. 4978 del 22/12/1942) informa il Generale Dupont che, dalle ore 17 del 22 si deve considerare comandante della difesa del “settore del Donets” limitato nel senso del fronte al tratto a cavallo fra i due ponti di Luganskaja e Wesselaja Gora e in quello della profondità esteso alla zona retrostante di comunicazione e di sgombero sino a Debalizewo coi seguenti compiti:

  • difesa ad oltralnza (in linea di assoluta precedenza) dei ponti e del fiume da qualsiasi infiltrazione nemica e, nei limiti del possibile, nella zona di Wooroschilowgrad ed adiacenze;
  • alimentazione continua delle forze della difesa mediante la selezione delle truppe affluite in Woroschilowgrad ed impiegare a cominciare da quelle della “Ravenna”, ma, se necessario, di qualunque divisione italiana del fronte;

sgombero, ordinato, delle truppe di non pronto impiego nella zona arretrata (Debalizewo ed altre località; accordi diretti con l’Intendenza) onde la linea di comunicazione a tergo sia resa al più presto possibile sgombera da tale movimento.

In relazione a questi ordini viene disposto per la organizzazione della difesa che va assumendo graduale consistenza a mano a mano che è possibile riorganizzare le truppe italiane affluite a Woroschilowgrad della zona del Don e di quelle germaniche in arrivo da tergo.

Alle ore 18 del giorno 27 dicembre il comandante della divisione è convocato presso quello di C.A. dal quale riceve preavviso che la difesa delle teste di ponte di Wessalaja Gora e di Luganskaja verrà assunta dalle truppe tedesche.

La “Ravenna con le proprie forze sarà incaricata dell’occupazione del settore sul Donetz fra la confluenza del Derkul a quella Bolskaja Kamenska e dipenderà per l’impiego dalla sezione armata comandata dal generale tedesco Fretter Pico.

Alle ore 18,55 del 30 dicembre 1942 XXI la “Ravenna” è sostituita nella responsabilità del settore, già assegnato di Luganskaja – Wesselaja Gora, dalle truppe del gruppo tedesco Schramm.

 

 

IL GENERALE DI DIVISIONE

COMANDANTE

Francesco Dupont