GIULIO CESARE GRAZIANI

  

Giulio Cesare Graziani nacque ad Affile, da madre sanmmarinese il 24 gennaio 1.915. La grande passione per il volo lo spinse, appena ventunenne, ad entrare, come allievo del Corso Rex, nella Regia Accademia Aeronautica, dove conseguì, il 14 marzo 1939, il Brevetto di pilota militare sul velivolo IMAM Ro.41. Dopo una breve, ma intensa esperienza presso il 54° Stormo Caccia terrestre, nel marzo del 1940 fu trasferito alla 412^ Squadriglia del 4° Stormo e nell’aprile dello stesso anno, promosso tenente, si imbarcò per l’Africa Orientale Italiana, ove le sue prime missioni di guerra consistettero nel bombardare convogli nemici in navigazione lungo il Mar Rosso e nel causare danni alle installazioni portuali e ferroviarie nemiche. Il prezioso contributo offerto e lo sprezzante coraggio dimostrato durante le operazioni gli valsero sul campo il conferimento della prima Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Nel dicembre del 1940, gravemente ferito durante un combattimento aereo, venne rimpatriato per la necessaria convalescenza, Rientrato in servizio, il 15 aprile 1941 Graziani venne destinato ad un periodo di addestramento presso il 2″ Nucleo Addestramento Aerosiluranti dal quale, il 1° agosto, raggiunse la 281^ Squadriglia Aerosiluranti, comandata dal capitano Carlo Emanuele Buscaglia. Graziani si distinse subito per abilità, coraggio e sprezzo del pericolo. Conduceva il velivolo sulla direttrice d’attacco con determinazione e senza alcun cedimento davanti alla formidabile reazione antiaerea delle formazioni navali britanniche. Gli inglesi attivavano tutte le armi di bordo creando un micidiale sbarramento di fuoco di fronte ai nostri aerosiluranti i quali dovevano condurre l’attacco a velivolo isolato per lanciare il rispettivo siluro contro ciascuna diversa nave. I successi di Graziani furono secondi solo a quelli di Biscaglia. Spesso rientrava dalla missione col velivolo fortemente danneggiato e con membri dell’equipaggio gravemente feriti, ma il suo cuore indomito lo portava a compiere la missione successiva, con rinnovato coraggio. Nell’estate 1942, sempre sotto il comando di Buscaglia promosso maggiore, fu costituito sull’aeroporto di Littoria, l’odierna Latina, il 132° Gruppo Aerosiluranti su due squadriglie, la 278^ e la ricostituita 281^ della quale Graziani divenne il comandante. Il nuovo reparto fu rischierato a Rodi dove intraprese un nuovo intendo ciclo di operazioni belliche nel corso del quale rifulsero ancora le sue doti di combattente. A novembre 1942, già promosso capitano, a seguito dell’abbattimento del Comandante Buscaglia, assunse il comando interinale del Gruppo, che mantenne fino alla fine dell’armistizio. A seguito del brillante comportamento in azione tenuto per tutta la sua permanenza al Gruppo Aerosiluranti, venne decorato con la Medaglia d’Oro, sei Medaglie d’Argento, una Medaglia di Bronzo e tre Croci di Guerra al Valor Militare. Inoltre gli furono attribuiti due avanzamenti per Merito di Guerra e l’alleato tedesco gli conferì la Croce di Ferro di 2^ classe.

A seguito della confusione generale susseguente l’armistizio dell’8 settembre del 1943, si impossessò, all’aeroporto di Fano, di un velivolo S.M.79 e si trasferì in Sicilia (in mano agli anglo-americani) decidendo di servire con l’Aeronautica cobelligerante. Gli fu assegnato il comando del suo 132° Gruppo. Quando le autorità militari decisero di riarmare l’Aeronautica Italiana con velivoli di propria produzione, tra i quali il bombardiere bimotore medio Martin A-30 Baltimore, Graziani dapprima fi inviato al Il Cairo per l’addestramento, e successivamente curò la trasformazione del Gruppo in Stormo Baltimore con il quale operò fino al termine del conflitto.

Nel 1945, venne promosso maggiore per meriti di guerra e l’anno successivo, conseguito il titolo di dottore in Scienze Politiche presso l’Università di Roma, prestò servizio presso lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare come addetto alla sezione tecnica, del 3° Reparto. Tenente Colonnello nel 1951 e Colonnello nel 1956, assunse l’incarico pi Capo della sezione studi e sviluppo del 3° Reparto dello Stato Maggiore, occupandosi principalmente di missili e bersagli radioguidati, e ricoprì questo incarico fino al novembre 1957, allorchè venne designato a comandare il Reparto Sperimentale di Volo. Venne promosso Generale di Brigata Aerea il 31 dicembre 1960 e, dopo aver frequentato negli U.S.A. i necessari corsi, assunse il comando della 36^ Aerobrigata Interdizione Strategica di Gioia del Colle, dotata di missili PMG-19 Juppiter armati con una testata nucleare all’idrogeno da 1,5 megatoni. Nel gennaio 1966 da generale di divisione aerea, ricoprì diversi incarichi nel settore logistico dell’Aeronautica, non ultimo quello di Ispettore Logistico. Nel dicembre 1969 fu promosso Generale di Squadra Aerea e ricoprì, tra il luglio 1972 e il febbraio 1975, il comando della 2^ Regione Aerea.

Collocato a riposo nel 1975, si spense il 23 dicembre 1988.

Il 17 marzo 2009 il 70° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza a a Latina è stato intitolato al Generale M.O.V.M. Giulio Cesare Graziani.

da “IL NASTRO AZZURRO” n° 3-2009

Medaglia d’Oro al Valor Militare

«Giovane capo equipaggio di apparecchio da bombardamento, partito in volo, isolato dalla sua formazione, per un’azione su una munita base navale nel Mar Rosso, veniva attaccato, prima di raggiungere l’obiettivo da numerosi caccia avversari. Pur avendo avuto, nell’impari lotta, l’aereo ripetutamente colpito, due specialisti dello equipaggio feriti mortalmente e lui stesso gravemente ferito alla regione cervicale, incurante del dolore, portava a compimento la missione. Nella rotta di ritorno, nuovamente attaccato, riusciva con ardita brillante manovra a sfuggire al nemico e, nonostante si trovasse in condizioni fisiche menomate per l’irrigidimento del collo e del busto, eseguiva per perdita di carburante un brillante atterraggio di fortuna in zona desertica lontana dalla propria base. Impaziente di riprendere a combattere, otteneva con reiterata insistenza, in anticipo sul suo completo ristabilimento in salute, la dichiarazione di idoneità al volo, e si faceva assegnare alla specialità siluranti, in pieno giorno, a poche miglia da Alessandria, nonostante la violentissima reazione contraerea, attaccava, primo della sua squadriglia, una formazione navale lanciando il siluro contro una grossa unità. Ancora una volta rientrava alla base col velivolo seriamente colpito dopo un volo di seicento chilometri su mare aperto, confermando le sue qualità, di perizia e di audacia senza limiti. Cielo del Mar Rosso, 16 dicembre 1940; Cielo del Mediterraneo Orientale, 13 ottobre 1941.»
— 14 luglio 1955

Medaglia d’Argento al Valor Militare “sul campo”

«Ardito ed esperto capo equipaggio di velivolo da bombardamento, effettuava numerose ricognizioni offensive in mare aperto e bombardamenti su convogli nemici fortemente scortati. Con estrema decisione e noncurante del pericolo, attaccava da bassa quota, un incrociatore nemico colpendolo e danneggiandolo gravemente. Malgrado le proibitive condizioni atmosferiche, raggiungeva isolatamente una lontana e munitissima base navale nemica, dove sfidando la rabbiosa difesa contraerea portava la distruzione nelle installazioni portuali e ferroviarie e colpiva in pieno un grande deposito di carburanti. Esempio di indomita combattività e completa dedizione al dovere. Cielo del Mar Rosso, 10 giugno – 30 settembre 1940.»

Medaglia d’Argento al Valor Militare

«Capo equipaggio di velivolo silurante, partecipava ad ardite azioni di siluramento contro navi da guerra e piroscafi. Nel corso degli attacchi, nonostante la violenta reazione contraerea, dimostrava perizia, calma e sereno sprezzo del pericolo. Cielo del Mediterraneo, 3 – 21 agosto 1941.»

Medaglia d’Argento al Valor Militare “sul campo”

«Capo equipaggio aerosilurante, affrontava e superava con indomito coraggio il formidabile fuoco di sbarramento di una formazione navale britannica. Con l’apparecchio gravemente danneggiato, un morto e tutti feriti a bordo, dopo aver ugualmente tentato l’attacco rientrava alla base superando con notte illune 550 chilometri di mare aperto. In successiva azione contro convoglio fortemente scortato silurava ed affondava un piroscafo armato britannico. Riconfermava così il suo già provato valore e le sue belle virtù militari. Cielo del Mediterraneo Orientale, gennaio – febbraio 1942.»

Medaglia d’Argento al Valor Militare “sul campo”

«Comandante di squadriglia di aerosiluranti, guidava i suoi equipaggi all’attacco di un grosso convoglio nemico, scortato da potente squadra navale. In tre successive azioni di siluramento, incurante della violentissima reazione contraerea e dei reiterati attacchi della caccia avversaria, sganciava i siluri a breve distanza dagli obiettivi, riuscendo, col concorso dei propri gregari, ad affondare un incrociatore pesante e a danneggiare un altro incrociatore e quattro navi mercantili. Cielo del Mediterraneo, 12, 13, 14 agosto 1942.»

Medaglia d’Argento al Valor Militare “sul campo”

«Comandante di squadriglia di aerosiluranti di eccezionale valore e perizia, volontario e vittorioso in molteplici ed audacissime azioni di siluramento, nel corso di un ardito e difficile attacco notturno contro unità alla fonda in munitissima base nemica silurava ed affondava un grosso mercantile. Colpito da violentissimo e preciso fuoco contraereo, riusciva miracolosamente a raggiungere la lontana base di partenza con il velivolo ed i motori seriamente danneggiati. In successiva ardua azione crepuscolare, in stretta collaborazione con altri reparti nazionali, con superbo slancio e decisione guidava la propria squadriglia all’attacco di un importante convoglio nemico fortemente scortato concorrendo all’affondamento di numerose unità mercantili e da guerra. Cielo del Mediterraneo, settembre 1942 – gennaio 1943.»

Medaglia d’Argento al Valor Militare “sul campo”

Motivazione non disponibile

Medaglia di Bronzo al Valor Militare “sul campo”

«Partecipava, quale capo formazione di velivoli aerosiluranti, alla luminosa vittoria dell’Ala d’Italia nei giorni 14 e 15 giugno 1942, nel Mediterraneo. Incurante della violentissima reazione contraerea, dopo aver respinto ripetuti attacchi di velivoli nemici, si portava decisamente all’attacco di una nave da battaglia, sganciando il siluro a brevissima distanza. Cielo del Mediterraneo Occidentale, 14 – 15 giugno 1942.»