IL MUSEO STORICO DEL NASTRO AZZURRO

  

Il museo del Nastro Azzurro ebbe origine il 10 marzo 1934, quando a Salò venne fondato il gruppo circondariale dell’Istituto del Nastro Azzurro voluto da 13 Decorati al Valor Militare. Essi elessero come Presidente, il medico locale e Decorato di Medaglia d’Argento Adolfo Battisti. Una delle prime idee fu quella dell’ex caporale dei bersaglieri Luigi Ebranati che, già dal 1928, aveva iniziato a raccogliere fotografie e cimeli vari sui Decorati della zona gardesana allo scopo di non disperdere le testimonianze ed il relativo materiale storico, a memoria per le generazioni future, conservandolo in un museo. La proposta fu accettata con entusiasmo da Battisti e gli Azzurri salodiani si misero subito all’opera per raccogliere tutto ciò che era possibile. Il primo nucleo del museo prese forma tra il 1935 e il 1940 e trovò una prima sede all’interno della Casa del Littorio di Salò. Oltre ai cimeli c’era una biblioteca di volumi di storia militare. Era un piccolo sacrario.

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Battisti partì volontario, destinato, in qualità di maggiore medico, in Corsica. A causa di un’infezione contratta durante un ‘operazione chirurgica, il medico salodiano morì il 31 gennaio 1943. Durante il periodo della guerra civile, tutto il materiale venne tenuto nascosto in varie abitazioni private. Nel secondo dopoguerra, il sacrario – museo, riaperto al pubblico, venne dedicato a Battisti.

Il 30 gennaio 1949, alla presenza del Presidente della Federazione di Brescia, generale Sandro Piazzoni, venne inaugurata la nuova sede, decisamente più spaziosa, situata all’interno del palazzo municipale della Magnifica Patria. In tre sale, vennero esposti cimeli vari, da libri, a uniformi, armi e Decorazioni al Valor Militare. Gli anni passavano e grazie al lavoro fondamentale di Ebranati, il museo continuava ad arricchirsi. Le sale a disposizione erano piene zeppe di materiale, la situazione era di vera di emergenza e si decise di interessare delle sorti della raccolta la Federazione del Nastro Azzurro di Brescia. La risposta fu positiva: il 18 dicembre 1976, sempre su impulso di Ebranati, all’epoca Presidente della Sezione dell’Istituto del Nastro Azzurro di Salò, con apposito atto notarile venne istituita la “Fondazione Museo Storico del Nastro Azzurro”. Lo scopo dell’Istituzione era di far confluire in essa tutti i cimeli e la documentazione presenti nel Museo, museo Battisti e promuovere tra i giovani, per mezzo di manifestazioni culturali, la conoscenza della storia dei Decorati al Valor Militare di tutte le guerre.

Nel 1980 divenne necessaria per il Comune la disponibilità di tutti i locali del pur grande edificio. L’Amministrazione Comunale, nella persona della dott.ssa Annamaria Salvo De Paoli Ambrosi, Vice Sindaco della città e per molti anni Direttrice del Museo, non volendo privare la cittadinanza di una realizzazione così importante, che nel frattempo si era ulteriormente arricchita, riuscì a reperire una sede prestigiosa nel Palazzo Fantoni, vera e propria casa della cultura cittadina che ospitava anche l’Ateneo di Salò, la cui biblioteca custodisce oltre 25 volumi con manoscritti duecenteschi e incunaboli,, nonché la biblioteca  Civica e la Civica Raccolta del Disegno. Il Museo, di proprietà della Sezione del Nastro Azzurro di Salò, fu da questo donato alla Federazione Provinciale di Brescia e, con Decreto del Presidente della Repubblica, venne riconosciuto come Fondazione. Nel 1983 venne rinnovato seguendo nuovi criteri museali. La Fondazione è diretta da un Consiglio di Amministrazione, retto dal Presidente della Federazione di Brescia.

Il comune di Salò, nell’intento di migliorare l’offerta culturale ai cittadini ed ai tanti turisti che transitano nella zona del Garda, ha trasferito, dal giugno 2015 il Museo del Nastro Azzurro, insieme ad altre realtà culturali ed espositive salodiane, nel MuSa (Museo Salò), il nuovo polo culturale collocato nel complesso monumentale di Santa Giustina, nel pieno centro della cittadina.

Il Museo, che ha adesso una nuova impostazione, condivide la sede con le altre realtà culturali della città ed è convenzionato con una struttura gestionale che già opera a favore del “Vittoriale”, la splendida dimora di Gabriele D’Annunzio, e del Museo MiIle Miglia di Brescia. A tale struttura il Comune di Salò ha affidato il compito di promuovere /’immagine del MuSa.

I cimeli esposti sono stati accuratamente selezionati per offrire al visitatore un percorso storico del Valor Militare dalle guerre d’Indipendenza alla seconda guerra mondiale. Il risultato è che solo circa una parte del materiale storico disponibile risulta esposto. La selezione è stata effettuata con attenzione e con certosina passione dal dottor Emanuele Cerutti che ne ha anche curato la ricerca iconografica e i testi delle tabelle esplicative scritte in italiano e in inglese. Ad ogni singolo evento storico è dedicata una teca con cimeli scelti secondo il criterio del richiamo al Valor Militare espresso all’epoca. L’ultima teca è dedicata alla guerra di Liberazione e, per ragioni legate alla collocazione geografica del Museo nella provincia di Brescia, la maggioranza dei reperti esposti provengono dalla zona. Il riferimento all’attività della brigata partigiana delle “Fiamme Verdi” è evidente e permea l’intero periodo a cui si richiama la teca. Ne deriva un percorso museale che, pur semplice, inquadra bene il significato storico e sociale del Valor Militare e dell’Istituto del Nastro Azzurro.